Deneuve e Mastroianni tra realtà, ricordi e sogni felliniani

In Cinema

Chiara Mastroianni, la vera figlia di Catherine e Marcello, duetta con la madre in “Tutti i ricordi di Claire”, diretto da un’altra figlia d’arte, Julie Bertuccelli. Ritrova la genitrice che, pensando d’essere alla fine della vita, vende tutti i suoi cari oggetti, cianfrusaglie e Monet, nel giardino della grande casa

Julie Bertuccelli, documentarista francese e figlia d’arte, che ha imparato il mestiere come assistente alla regia del padre Jean Louis, torna sul grande schermo con un lungometraggio di finzione. Se finora la maggior parte dei suoi lavori erano stati documentaristici, stavolta invece rielabora in chiave filmica un romanzo che per lei è stato particolarmente significativo. Tutti i ricordi di Claire è infatti la trasposizione di Il cassetto dei ricordi segreti, scritto da Lynda Rutledge, e tratta i temi del ricordo, dei legami familiari, di tutti i non detti che possono incancrenire i rapporti, e quello del lutto.

La tematica che però predomina sulle altre è il rapporto madre-figlia, in questo film ancor più valorizzato dal reale legame materno delle due protagoniste, Catherine Deneuve e Chiara Mastroianni. Claire Darling (Deneuve) è una meravigliosa donna anziana – e per la prima volta vediamo Catherine recitare coi capelli bianchi – che vive tutta sola in un’immensa casa padronale in un piccolo paesino francese immerso nella campagna, dove tutti si conoscono. Claire crede che sia arrivato per lei l’ultimo giorno sulla terra, e arrangia nel giardino di casa una vendita di tutti gli oggetti che arricchiscono la villa, da quelli più insulsi ai più significativi, per lei e per la famiglia. Palesemente in preda a un principio di demenza senile, con tanto di allucinazioni, fatica a distinguere tra finzione e realtà, e i ricordi del suo passato la sovrastano, perdendosi in una confusione mentale espressa dalla confusione materiale che la circonda da sempre. Immersa come un’eremita in un insieme fatto di cianfrusaglie e tele di Monet, vecchi giocattoli di legno e collezioni pregiate, si aggira nel suo angolo di mondo bucolico, che la fa sembrare lei stessa la protagonista di uno di quei quadri di cui desidera liberarsi così in fretta. Ogni cosa è stato fatto parte della sua vita e di quella dei familiari, e ognuna viene descritta tramite gli occhi e il vissuto dei diversi personaggi, in una rilettura onirica del passato che ha lo scopo di dare finalmente pace ai ricordi ancora in vita.

In questa follia improvvisa torna, quasi come un fantasma risorto, la figlia Marie (Chiara Mastroianni), con la quale Claire non ha rapporti da una ventina d’anni. Questo incontro-scontro riporta la figlia al desiderio di riappacificarsi con una madre che aveva rinnegato da tempo, con la quale ha interrotto ogni comunicazione senza però rendersi conto che il tempo avanza per tutti e che la vecchiaia della madre è iniziata ben prima del suo ritorno. Con l’aiuto degli amici d’infanzia, Marie avrà l’opportunità di scoprire la verità sulla sua famiglia e trovare la pace per sé e sua madre, affrontando insieme i dolori del passato.

Le tematiche espresse dal film sono sicuramente molto forti, e lo stile registico porta ancora più pregnanza, in questo senso, grazie alle inquadrature delle espressioni vuote di Claire, e alle descrizioni per immagini degli oggetti di casa. La regista ha dichiarato che il film ha molto di autobiografico e la riguarda, avendo anche lei alle spalle una famiglia di “accumulatori”, per i quali liberarsi dei reperti del passato risulta spesso una tragedia, un affronto. E in cui è difficile tagliare anche quei legami che possono risultare tossici, ma che siamo invece spesso condannati a perpetuare, in una costrizione collettiva che coinvolge generazione dopo generazione. In questo senso la Mastroianni ben esprime questo conflitto interno: da una parte il desiderio di allontanarsi e di scappare, ancora una volta, da tutto quel mondo di tristezza e inquietudine, dall’altro l’amore per sua madre e la volontà di prendersene cura.

In sostanza un film malinconico, carico di emozioni, catartico, che con una vena felliniana vuole portare il pubblico all’interno dello spazio onirico dove solo sogni e ricordi hanno ragione d’esistere: la scelta del circo in città, e le scene delle donne danzanti in abito da sposa in mezzo al giardino, non possono che essere un delicato tributo al nostro maestro Federico Fellini.

Tutti i ricordi di Claire di Julie Bertuccelli con Catherine Deneuve, Chiara Mastroianni, Alice Taglioni, Colomba Giovanni, Samir Guesmi, Laure Calamy, Oliviér Rabourdin, Simon Thomas.

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