10 testi teatrali da leggere come fossero romanzi

In Teatro

Qualche consiglio per gli amanti del teatro, in questo periodo di quarantena

Stiamo vivendo tutti un periodo surreale, difficile da comunicare e da gestire nel quotidiano. Dobbiamo restare a casa, per la nostra sicurezza e per quella degli altri, ma possiamo trasformare il nostro tempo a casa nell’occasione perfetta per dedicarci a nuove letture! Ecco qualche consiglio “teatrale”, perché è vero che i teatri sono chiusi ma le parole degli autori rimangono vive e sono pronte a rischiarare le nostre giornate.

1. Ti ho sposato per allegria di Natalia Ginzburg

Scritta nel 1965, questa commedia in tre atti è diventata uno dei testi più conosciuti di Natalia Ginzburg, scrittrice poliedrica e figura di spicco del Novecento italiano. Leggerla è un piacere, non solo per la scrittura scorrevole, divertente, acuta e intelligente, ma anche per l’attualità del pensiero che emerge. Il cuore di tutta la vicenda è un matrimonio all’apparenza male assortito: Pietro è un avvocato, un personaggio solido, abitudinario, sicuro di sé; Giuliana, sua moglie da una settimana, è una ragazza con la testa fra le nuvole e la lingua lunga, insicura, che ispira subito al lettore una gran simpatia. Il dialogo fra i due protagonisti è serratissimo, già a partire dalla prima battuta sull’ormai famoso cappello (che non si trova), e strappa molte risate, soprattutto al momento del pranzo con la madre di Pietro. Ti ho sposato per allegria è un libro vivace, di un’energia contagiosa, perfetto per un pomeriggio o una serata a casa: 65 pagine di pura “felicità linguistica”. 

“Eri sola, è vero, senza soldi, senza lavoro, e ti disperavi, ma a me non facevi pietà. Io non ho mai sentito, guardandoti, nessuna pietà. Ho sempre sentito, guardandoti, una grande allegria.”

2. Alcesti di Euripide

Prima di tutto, Alcesti è una tragedia greca unica nel suo genere: sappiamo già dal prologo che ha un lieto fine e questo ci permette di tirare un sospiro di sollievo e accomodarci in poltrona con uno spirito più rilassato. Alcesti è una vera e propria fiaba (ispirata a un mito raccontato nel Simposio di Platone) che racconta la storia d’amore fra Admeto, re di Tessaglia, e Alcesti, la moglie che decide di sacrificarsi per garantire al marito la possibilità di sfuggire alla morte. Eracle è il personaggio intorno a cui ruota il “non detto” della storia: nel testo c’è infatti un primo “inganno”, di Admeto verso Eracle, quando gli tiene nascosto il suo lutto, e c’è un secondo “inganno”, quando Eracle strappa Alcesti alla morte ma non rivela subito l’identità della donna ad Admeto. Il perfetto equilibrio tra quello che il pubblico sa e quello che i personaggi invece non sanno, rende la trama dinamica e l’emozione del lieto fine non scontata. 

“Eracle: È un gioco che non si impara, quello della sorte, non c’è arte che tenga. Su, ascolta, apprendi da me la lezione. Goditela, bevi, ritieni tua la vita giorno per giorno, e il resto invece nelle mani del caso.”

3. La commedia degli errori di William Shakespeare

Tra le prime commedie di Shakespeare, La commedia degli errori ha un intreccio articolato che prende spunto da Plauto, recuperandone il gusto per l’equivoco ma approfondendo non tanto la moralità dei personaggi, quanto i loro sentimenti: dolore, abbandono, separazioni, perdite, ritrovamenti, amori… Tutto comincia con un naufragio, due coppie di gemelli e un mercante condannato a morte: l’accumulo di errori e fraintendimenti, lo scambio di identità e le battute sicure e ben costruite del Bardo, ci accompagnano in una divertente commedia che promette rilassanti soddisfazioni!

4. Tre sorelle di Anton Čechov

Non una lettura leggera, è vero, eppure la capacità che Čechov ha nel costruire l’azione drammatica interiore dei suoi personaggi spinge a proseguire, pagina dopo pagina, in un gioco di stratificazione della storia che oscilla sempre tra memoria e attesa del futuro. Tre sorelle è un dramma che gioca con il tempo: composto nel 1900, è la penultima opera drammatica di Čechov (l’ultima sarà Il giardino dei ciliegi) e mostra tutta l’ironia con cui lo scrittore è in grado di far muovere, pensare e agire (poco) i suoi personaggi. Leggere questo testo significa immergersi nel tempo soggettivo, in un’atmosfera sognante che vi farà voglia di tornare a teatro appena possibile. 

5. Antigone di Valeria Parrella

Valeria Parrella rilegge la tragedia di Sofocle in chiave moderna e decide di affrontare il tema del fine vita in un testo che conserva la lucida necessità di una coerenza morale insita nella versione antica, ponendo allo stesso tempo al centro del racconto la coscienza di Antigone. Con la sua scrittura intensa e poetica, Valeria Parrella riesce a riscrivere la storia conservando il ruolo centrale di Antigone, eroina e sorella, divisa tra quello che è considerato giusto e quello che la sua coscienza le suggerisce. 

“È la posizione che occupiamo nel mondo a determinare verso cosa guardiamo, per il resto, siamo tutti esseri umani.”

6. Qualcosa sui Lehman di Stefano Massini

Se siete appassionati di teatro, vi sarà sicuramente capitato di provare a prenotare Lehman Trilogy, lo spettacolo tratto dal libro di Stefano Massini Qualcosa sui Lehman. Se siete tra i fortunati che sono riusciti a vederlo a teatro, questo capolavoro, che vanta l’ultima regia di Ronconi ed è sbarcato a Londra diretto dal Premio Oscar Sam Mendes, è una vera e propria saga familiare che attraversa due secoli e si conclude con l’epilogo che tutti noi conosciamo: il fallimento del colosso, la fine dell’“immortale marchio”. In questo testo, difficile da definire, una ballata, un romanzo, un componimento teatrale, la storia dei tre fratelli, Henry, Emanuel e Mayer, si intreccia con quella del cotone, di New York, del caffè, passando per la Guerra di Secessione, la crisi del 29 e le due Guerre Mondiali. Il testo di Massini è una narrazione epica divisa in tre libri che potrete gustarvi con calma oppure davvero tutta d’un fiato; quello che non cambierà sarà la prodigiosa sensazione di aver preso parte alla Storia. 

“Vedi, Henry; chi viene in America cerca qualcosa che nemmeno lui sa. Ci siamo passati tutti.”

7. La calzolaia prodigiosa di Federico Garcìa Lorca

Poeta e drammaturgo, Federico Garcìa Lorca fu tra le vittime della guerra civile spagnola e, durante la sua attività artistica, visse in prima persona la censura; tutte le sue opere sono pervase di silenzi calmi che celano tempeste, proprio come la sua vita. La calzolaia prodigiosa è una variante della tradizionale commedia degli equivoci, riflette sui ruoli sociali e, in particolare, sulla condizione femminile e sulla dicotomia dei sentimenti che spesso animano le donne, soprattutto quando non sono libere di esprimersi. Il ritmo della commedia l’ha fatta paragonare a un balletto, il lieto fine è assicurato e le risate garantite!

8. Le Troiane di Euripide

Euripide viene spesso considerato, tra i tragici greci, il più contemporaneo: Le Troiane è davvero un testo di attualità sconcertante, interamente concentrato sulle figure femminili sopravvissute al massacro successivo all’inganno del cavallo di Troia. I nuclei narrativi di questa tragedia sono tre: la condanna a morte del piccolo Astianatte, figlio di Ettore e Andromaca; il delirio profetico di Cassandra, che conosce il suo destino drammatico ma deve comunque andargli incontro; il processo a cui viene sottoposta Elena da parte di Menelao, dove Ecuba si trasforma da vittima in carnefice e pretende vendetta. Euripide racconta la guerra dalla parte dei vinti e lo fa con una scrittura fisica, visiva e allo stesso tempo introspettiva, intima. 

9. Molto rumore per nulla di William Shakespeare

Non è solo la versione “felice” di Romeo e Giulietta, di cui utilizza lo stesso “trucco” della morte simulata concedendo però in questo caso ai protagonisti il lieto fine, Molto rumore per nulla è un testo divertente, sagace, emozionante, dinamico. Due trame procedono in contemporanea: una segue la calunnia di Hero, proprio alla vigilia delle sue nozze con l’amato Claudio, e l’altra segue il “tranello” che don Pedro prepara per la litigiosa Beatrice e il polemico Benedetto. Ambientato a Messina, questa commedia di Shakespeare ci restituisce la solarità e l’allegria di quella terra; ci fa ridere, leggendo le battaglie verbali di Beatrice e Benedetto, che non si risparmiano nulla e si promettono odio eterno dichiarando di disprezzare l’amore, e ci fa commuovere, di fronte all’innocenza della bella Hero accusata ingiustamente. La “schermaglia di arguzie” che fin dall’inizio gioca un ruolo centrale nella commedia ve ne farà innamorare. 

10) Cirano di Bergerac di Rostand

Non poteva mancare, tra i testi teatrali da (ri)leggere tutti d’un fiato, il capolavoro di Rostand. Questa “commedia eroica in cinque atti” racconta la storia del romantico Cirano, di brutto aspetto ma di cuore nobile, che aiuta il rivale in amore Cristiano, bellissimo ma incapace di articolare il suo sentimento in parole degne dell’amata, a conquistare Rossana. Il temerario spadaccino senza macchia si sacrifica pur di vedere felice la sua amata e, tra duelli, nascondigli da cui suggerire versi d’amore, matrimoni celebrati in fretta e furia, banchetti improvvisati, segreti custoditi e nemici vigliacchi, Rostand dipana la trama di quest’elegante commedia fino alla sua conclusione, tragica e immortale. 

“È vana… so… la resistenza adesso, ma non si pugna nella speranza del successo!”