Videochiamami su Zoom e parliamo di teatro

In Teatro

Se è vero che circolano più screenshot di videocall Zoom che pane, be’, la tendenza va inseguita. Lo fa il teatro, nei giorni vessati dal…

Se è vero che circolano più screenshot di videocall Zoom che pane, be’, la tendenza va inseguita. Lo fa il teatro, nei giorni vessati dal COVID19, attraverso lo streaming. E anche servendosi di iniziative originali e insolite, come quella organizzata da Qui e ora Residenza Teatrale, compagnia nata nel 2007 che lavora nel territorio della Bergamasca, tra i più colpiti dal virus, e che oggi schiera Cosa bolle in pentola? Ricette per un incontro

A bollire in pentola, a dire il vero, c’è ancora una volta l’ennesima videochiamata – questa volta, però, con un’utilità che aggira il mal di testa e si impone come operazione graziosa. 

Tre attrici della compagnia – Francesca Albanese, Silvia Baldini e Laura Valli – giocano a fare le ostesse 4.0 e a invitare, a una cena rigorosamente virtuale, due ospiti. Questi ultimi, facilitati e agevolati dalle cortesie delle interpreti, avranno l’opportunità di creare connessioni, ponti, di conoscersi o anche di mandarsi dannatamente al diavolo – cosa potrebbe accadere mai se una di loro è una Bimba di Giuseppi Conte mentre l’altro vota Fratelli d’Italia? 

L’originalità della proposta di Qui e ora non sta tanto nel riproporre il format della “videochiamata”; l’idea brillante è quella di lavorare sul vuoto del teatro, più che sulla sua rappresentazione in altre declinazioni, leggi: lo streaming.

Come racconta infatti la compagnia stessa, il risultato artistico deve stimolare l’alchimia tra i due commensali coinvolti, “un’alchimia delicata, che non vuole sostituirsi al teatro dal vivo, ma che nasce dalla stessa esigenza di condivisione e confronto”.

Se non ho il teatro, quindi, non lo intuisco in altre rappresentazioni simulate di sé ma cerco qualcosa che mi restituisca il piacere della visione. Arrivare alla scena facendo il giro largo, quindi, partendo dall’umanità, dalle emozioni. Niente di meglio in un momento in cui il distacco – fisico ma giocoforza anche simbolico – è imposto.

Indicazioni: per partecipare a Cosa bolle in pentola? bisogna scrivere a quieora.organizzazione@gmail.com indicando il proprio nome, cognome, indirizzo mail, numero di telefono, in quale giorno e orario siete disponibili per essere chiamati, se potete essere chiamati con zoom, whatsapp o telefono.

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