Yates-Rowlings, il mistery tour fa tappa a Berlino

In Cinema

Si sposta nella capitale tedesca, già in odore di nazismo, “Animali fantastici – I segreti di Silente”, terzo spin-off nato dalle avventure del maghetto Harry Potter. La guerra tra il “magizoologo” Newt Scamander (Eddie Redmayne) e il perfido Grindelwald (fuori Johnny Depp, dentro Mads Mikkelsen) continua nell’episodio forse più adulto della serie. Con meno effetti speciali e scontri di magie e più complotti e intrighi di palazzo. Il ruolo del titolo e il centro della scena toccano stavolta a Jude Law

Allacciate le cinture e impugnate le bacchette, il magical mystery tour targato David Yates è ufficialmente tornato nelle sale di tutto il mondo. Otto monumentali episodi per l’epopea di Harry Potter, più tre (finora) del prequel dedicato al “magizoologo” Newt Scamander: è questo l’impressionante bottino su pellicola di J. K. Rowling, una delle scrittrici, piaccia o no, più celebrate del ventunesimo secolo. Ma se nei film dedicati direttamente al maghetto con occhiali e cicatrice raramente ci si spostava dal castello/scuola per giovani maghi di Hogwarts, in una sorta di spaziotempo a sé, Animali fantastici – I segreti di Silente, concepito direttamente per il grande schermo come i due capitoli precedenti dello spin-off, è tutta un’altra storia.

Uno dei punti di forza nelle avventure di Eddie Redmayne e soci, infatti, è indubbiamente il continuo intrecciarsi con luoghi, ambientazioni e vicende storiche ben conosciute e riprodotte con dovizia di particolari: dopo le fumose atmosfere jazz della New York in pieno Proibizionismo, o quelle gotiche e bohème della Parigi anni ’20, stavolta ci si sposta in una Berlino in cui già si avvertono (e ovviamente si ripercuotono sul mondo magico) le prime avvisaglie dell’avvento del regime nazista. D’altra parte, anche rispetto alle prime due puntate della nuova saga, I segreti di Silente si può considerare il più “adulto” della serie. Gli spettacolari duelli a colpi di magie, creature immaginarie ed effetti speciali lasciano infatti spesso e volentieri il posto a complotti e intrighi di palazzo, orchestrati dal sempre più perfido Grindelwald, con un’ulteriore novità: come ampiamente preannunciato, a vestirne i panni per la prima volta non è più Johnny Depp, ma il danese Mads Mikkelsen, a suo modo altrettanto efficace, ma decisamente più low-profile e meno carismatico.

In buona parte confermato, invece, il resto del cast, dal simpatico Dan Fogler nelle vesti del pasticciere pasticcione e no-mag (persona non dotata di poteri magici) Jacob Kowalski alla tormentata telepate Queenie Glodstein interpretata da Alison Sudol, dal fascinoso Albus Silente della star Jude Law al sempre più cupo Credence Barebone, vero antieroe del film magistralmente ritratto da Ezra Miller. Al loro fianco, una valanga di comprimari vecchi e nuovi, come l’ottima new entry Jessica Williams, il sempre più co-protagonista Callum Turner e un William Nadylam che, come nel precedente I crimini di Grindelwald, proprio non riesce a lasciare il segno. Unica (quasi) assente più o meno giustificata è Katherine Waterston, ovvero la maga poliziotta Tina Goldstein, costretta a saltare un turno per impegni di lavoro e, pare, problemi di salute post-covid 19.


Proprio la latitanza di uno dei personaggi principali è saltata immediatamente all’occhio degli appassionati fin dalla diffusione del primo trailer, e non è un caso: la direzione intrapresa con forza da questo nuovo corso, all’insegna della serialità, è sempre più quella del racconto per adepti, con citazioni a valanga dall’universo di film e libri ambientati nell’universo di Harry Potter. Universo che ormai Yates, giunto alla settima regia dagli scritti della Rowling, sembra conoscere più che a memoria, divertendosi a disseminare ovunque riferimenti e indizi, aprire nuove trame e chiuderne di aperte da tempo. In tale ottica, non stupisce nemmeno che il pur sempre bravo Redmayne faccia per la prima volta un notevole passo indietro, per lasciare la scena a Jude Law e al suo Silente del titolo: vero deus ex machina della trama fin dal primo episodio, c’è da scommettere che anche i prossimi capitoli (in tutto ne sono previsti almeno cinque) lo vedranno sempre più protagonista, ideale punto di collegamento tra vicende passate e presenti per il fan più preparato e attento ai dettagli. 

Per tutti gli altri, invece, Animali fantastici – I segreti di Silente potrebbe deludere chi si aspettasse un prodotto in linea, per spettacolarità e trovate sceniche, con gli standard a cui Yates e la Rowling (anche sceneggiatrice) hanno abituato. È piuttosto il classico “film di mezzo” nella serie, né più né meno, capacissimo però di reggersi in piedi e vivere di rendita anche grazie a quanto costruito fin qui con trama e personaggi. Anzi, per una volta sono proprio gli sviluppi dell’una e degli altri, ben oltre l’effetto visivo, a tenere banco e incollare lo spettatore alla poltrona per le quasi due ore e mezza di proiezione. Il che, a ben pensarci, non è affatto un brutto segno, anche a costo di perdere per strada un po’ di magia.

Animali fantastici – I segreti di Silente, di David Yates, con Eddie Redmayne, Mads Mikkelsen, Jude Law, Dan Fogler, Alison Sudol, Ezra Miller, Jessica Williams, Callum Turner, William Nadylam, Katherine Waterston

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