“Flash” porta al successo la rincorsa Dc Comics all’universo Marvel

In Cinema

L’italo-argentino Andy Muschietti firma un’altra e piuttosto riuscita avventura con pasticci temporali tra multiversi, citazioni furbe, facce note (da Irons a Keaton e Affleck) ed efficaci new entries come “la Superman” Sasha Calle. Un film di supereroi che finalmente investe di più su trama e personaggi, con qualche scricchiolio però nel reparto effetti speciali. E un protagonista, Ezra Miller, che non sarà irreprensibile nella vita reale, ma qui incarna con efficacia il bravo ragazzo un po’ nerd e introverso

Quindici anni: tanto ci è voluto perché, con uno scatto a velocità supersonica, la vecchia tartaruga raggiungesse infine la giovane lepre. Era il 2008 quando nelle sale esordiva, un po’ a sorpresa, Iron Man, lungometraggio inaugurale del canonico Marvel Cinematic Universe, destinato a cambiare apparentemente per sempre gli equilibri nel mondo dei cinecomics. Fino ad allora, infatti, i supereroi su grande schermo erano stati esclusiva pressoché assoluta della concorrente DC Comics, che aveva monopolizzato il mercato fumettistico-cinematografico addirittura fin dagli anni ‘80. Poi, con l’arrivo dell’arcimiliardario in armatura targato MCU, ecco la svolta, con la casa madre di mostri sacri come Batman e Superman costretta a inseguire a perdifiato il competitor, anche copiandone (male) lo stile sempre più scanzonato e spettacolare, ma senza mai riuscire a raggiungerlo davvero. Fino a oggi.

La rincorsa, in effetti, non poteva essere più difficile di così. La genesi del nuovo The Flash di Andy Muschietti è quella un po’ tipica in casa DC, fatta di mille idee e progetti annunciati e poi rimangiati, sceneggiature scritte e poi rinnegate, accordi firmati e poi stracciati con questo o quel regista o attore principale. L’italo-argentino, entrato di diritto nel panorama hollywoodiano grazie al più che passabile remake di It, è infatti solo l’ultimo di una serie infinita di nomi accostati fin dal 2004 al personaggio dell’uomo più veloce del mondo, vantando dunque se non altro il primato di aver finalmente portato a compimento l’impresa. Certo, tra le innumerevoli difficoltà non devono aver aiutato le vicende giudiziarie del protagonista assoluto (anzi, addirittura raddoppiato) Ezra Miller, tanto abituato a recitare la parte del bravo ragazzo un po’ nerd e introverso davanti alla macchina da presa, quanto incontenibile lontano dai riflettori, tra accuse di furto, aggressioni, molestie e altre faccende tutt’altro che super-eroiche.

Eppure la vera notizia è che, nonostante tutto, The Flash funziona eccome, e anzi, potrebbe addirittura essere, per usare il gergo del film, lo “snodo temporale” a lungo atteso dagli irriducibili fan dell’universo DC Comics, che tante sconfitte hanno dovuto sopportare negli ultimi anni nel derby con la Marvel, un po’ come chi è chiuso in casa a studiare mentre i vicini fanno festa. Già, perché il film di Muschietti sembra in tutto e per tutto un film della concorrenza, ma questa volta in senso buono: è visivamente spettacolare, guida sapientemente tutto il parco personaggi a disposizione, ha un paio di plot twist ben giocati (anche se il più grosso, il ritorno di Michael Keaton nei panni di Batman, è stato ampiamente spoilerato dai trailer a fini promozionali) e un ritmo in crescendo capace di coinvolgere anche lo spettatore più prevenuto.

Certo, non è un film perfetto: se il Barry Allen/Flash di Miller funzionava a piccole dosi, per stemperare le atmosfere manieristiche e più che seriose della Justice League di Snyder, l’idea di dedicargli un intero stand-alone, per giunta mostrandone una versione ancora più adolescenziale, mette a dura prova la sopportazione del pubblico over 15. D’altro canto, però, proprio la recitazione a 360 gradi del 31enne, già co-protagonista della saga di Animali Fantastici, è ciò che più di ogni altra cosa tiene in piedi le quasi due ore e mezza di proiezione, facendo dimenticare una trama a tratti un po’ così (perché è sempre così semplice entrare nelle basi segrete dei cattivi?), costretta per forza di cose a semplificare rispetto alla fonte d’ispirazione, il monumentale What if…? della bella miniserie a fumetti Flashpoint del 2011.

Altri pasticci temporali in arrivo, dunque, tra multiversi (sì, anche qui), citazioni furbe, cameo inaspettati, facce conosciute come quelle di Ben Affleck, Jeremy Irons, Gal Gadot e del sempre cattivissimo Michael Shannon, ma anche carismatiche new entry come la versione di Superman al femminile ben interpretata dall’esordiente Sasha Calle. Scricchiola invece, in certi momenti, il comparto CGI ed effetti speciali, ma non tutto il male vien per nuocere: dopo la sbronza iper-adrenalinica dello Snyderverse, l’idea di un film di supereroi che investa finalmente soprattutto su trama e personaggi è senz’altro il miglior punto di partenza possibile. A patto che, da adesso in poi, si smetta di inciampare e si inizi a correre davvero.

The Flash di Andy Muschietti, con Ezra Miller, Michael Keaton, Sasha Calle, Michael Shannon, Ben Affleck, Jeremy Irons, Gal Gadot, Ron Livingston, Maribel Verdù, Kiersey Clemons

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