Milano off, più on che mai

In Teatro

Milano off, più on che mai: guida agli spettacoli della prossima stagione in scena negli spazi meno “convenzionali” e titolati della città

Non di soli Piccoli, Elfi e Parenti vive il pubblico affamati di teatro, a Milano. Guardandosi attorno, si è reso evidente – soprattutto negli ultimi anni – l’emergere una realtà parallela investita di grandeur in chiave minore, ma decisa a imporsi in maniera altrettanto significativa rispetto a quelle più “titolate”. È la Milano dei numerosi teatri off, per dirla all’anglosassone, che gravitano negli spazi periferici o più centrali della città e che si rimbocca le maniche, cercando sempre di ampliare l’orizzonte delle sue visioni; non saremo a Broadway, dove il concetto stesso di off ha dato vita a un principio estetico e culturale dalle linee ferrate e ormai categorizzate, ma l’impegno milanese paga sempre.

Una Milano off che si prepara alla stagione 2015-2016 post-Expo, e che vuole farlo nella maniera più incisiva possibile, viaggiando nei meandri profondi della contemporaneità alla ricerca perfetta di un equilibrio non forzato tra sperimentazione, ricerca e tradizione.

L’Out Off di via MacMahon, dal 1976 una delle realtà più significative legate al teatro contemporaneo della città, nella stagione che verrà fa i conti con il suo quarantesimo compleanno e con i grandi autori, con coloro che la modernità l’hanno sognata e definita. Come Puskin, del quale andrà in scena il Don Giovanni (in prima nazionale dal 2-20 dicembre, con la regia di Alberto Oliva) ed Henry James: Giro di vite, per la regia di Antonio Mingarelli, andrà in scena dal 21 al 26 giugno. Lorenzo Loris, invece – quasi al trentesimo anno di felice collaborazione con lo spazio – sarà regista di due importanti e attese produzioni Out Off: Le notti bianche, da Dostojevskij (13 gennaio -14 febbraio), e il pinteriano L’Amante, in prima nazionale dal 6 aprile all’8 maggio. C’è spazio anche per Elena Arvigo, che dopo il Bosco di Mamet andato in scena lo scorso giugno, dal 7 al 19 giugno riabilita Elena di Sparta in uno spettacolo da lei scritto, diretto e interpretato (nato da un suo precedente studio). La Arvigo, inoltre, è dal 7 al 25 ottobre 2015 al centro di Donna non rieducabile (foto di copertina) di Stefano Massini “memorandum teatrale” dedicato alla figura della giornalista russa Anna Politkovskaja, assassinata a Mosca nel 2006.

 

Link programmazione completa: http://www.teatrooutoff.it/OUTOFF/Scheda_-_40a_stagione.html

Il Bosco di Mamet ritorna invece (4-10 gennaio) nella programmazione del teatro Libero: inserito nella suggestiva cornice “tortoniana” dello spazio diretto da Corrado d’Elia e Corrado Accordino, il dramma del playwright di Chicago avrà per protagonisti Silvia Giulia Mendola e Alberto Onofrietti. I due Corrado non si fanno mancare nulla, nella stagione imminente: tra le produzioni del teatro si va dal Calapranzi (19 aprile – 2 maggio) di Pinter a Non chiamatemi maestro (21-30 settembre, tratto da scritti e testimonianze di Giorgio Strehler), dal controverso Hard Candy di Brian Nelson (1-14 dicembre) a nientepopodimeno che l’Iliade di Omero (1-16 luglio). Senza trascurare, s’intende, gli spettacoli ospitati – tra i quali Gl’innamorati di Goldoni con regia di Giampiero Borgia (11-17 aprile) – e l’interessante rassegna Palco Off – Autori, attori e storie di Sicilia.

Link programmazione completa: http://www.teatrolibero.it/news/la-stagione-2015-2016

Costellazioni (foto), invece, è il titolo di progetto triennale che vede convergere lo storico Teatro Litta e Quelli di Grock., che associa le due realtà riconosciute come Centro di Produzione – secondo il nuovo decreto ministeriale – e allestisce una programmazione eterogenea, nutrita di titoli importanti, variazioni suggestive e molteplici novità nei tre spazi teatrali gestiti da Manifatture Teatrali Milanesi (quelle in corso Magenta e quella del teatro Leonardo in piazza Leonardo da Vinci). Affiorano nomi importanti come Shakespeare e Pirandello – al centro di Enrico IV e Shylock – Chi è il Mercante e chi l’Ebreo?, i due spettacoli che inaugurano la programmazione il 13 e il 23 ottobre, ma anche dell’Otello diretto da Corrado D’Elia – ma anche quelli di Roland Topor (L’inquilino, 1-10 aprile), Musil (L’amica degli uomini importanti, 16 febbraio-6 marzo) e Camus (Caligola, 12-24 gennaio, regia ancora di D’Elia). Spazio anche per il vaudeville paillettato: le ormai cultissime Nina’s Drag Queens ritornano con il loro amato Giardino delle Ciliegie (10-13 marzo).

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Link programmazione completa: http://www.teatrolitta.it/teatro-spettacoli-teatrali/stagione-15-16.html

Tra impegno e divertimento, invece, si muovono al Teatro della Cooperativa: c’è spazio da un lato per testi dissacranti e di sicuro richiamo come Il rompiballe (da Francis Veber, 6-25 ottobre con regia di Marco Rampoldi) o Le cronache sessuali di Antonio Cornacchione (5-10 febbraio), ma anche per testi più impegnati. Come Mai morti (16-21 maggio), monologo scritto e diretto da Renato Sarti, con Bebo Storti fascista che sogna a occhi aperti gli anni dell’orrore; o come Muri (ancora di Sarti, 2-6 dicembre) con la grande Giulia Lazzarini (foto) nei panni di una infermiera a confronto con i ricordi di un manicomio pre-legge Basaglia. Spazio anche per alcuni volti cari alla comoicità, come Paolo HendelCome truffare il prossimo e vivere felici, 20-29 novembre – o Alessandra Faiella, già vicina al Teatro: con Ccà nisciuno è fesso, da lei scritto e diretto, racconta la precarietà lavorativa sentimentale dei nostri giorni affidando il ruolo principale a Francesca Puglisi.

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Link programmazione completa: http://www.teatrodellacooperativa.it/category/stagione-corrente/spettacoli-prosa-stagione-corrente/

 

Ancora in fase di definizione, invece, le stagioni in arrivo per Spazio Tertulliano e Teatro I, tra le realtà più feconde della nuova scena milanese: Giuseppe Scordio, fondatore del primo, lavorerà in prima persona adattando e dirigendo il Don Giovanni di Molière (21 ottobre – 8 novembre). Renzo Martinelli in regia e Francesca Garolla dramaturg, invece, si confronteranno con il principe di Elsinore in Non correre Amleto (foto, 23 settembre-19 ottobre), variazione anti-dogmatica sulla morte e le sue conseguenze (il)logiche nella nostra esistenza.

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Le realtà sono anche altre, pronte a rincorrersi, a dibattere, a sfidare le ovvietà ragionando sul contemporaneo, ma senza dimenticare l’affetto del pubblico; la Milano off è anche, e soprattutto, fidelizzazione. Senza dimenticare lo studio, la ricerca, e la passione. Perché non sono solo i grandi nomi a fare grande il teatro.

 

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