Librai & Librerie. Come resistere alla crisi #5

In Letteratura

Continua il nostro viaggio fra le librerie indipendenti di Milano. Oggi siamo alla Libreria delle donne

Verso la fine degli anni Venti, Virginia Woolf si chiedeva, attraverso la pubblicazione di Una stanza tutta per sé, chi mai avrebbe potuto misurare la violenza e il fervore del cuore d’un poeta quando esso resta intrappolato nel cuore di una donna.

Nel 1975, in via Dogana, nel centro di Milano, un gruppo di 12 donne, riunite in cooperativa, tenta di dare una risposta a questa domanda creando La libreria delle Donne. Lo scopo è  far conoscere la produzione letteraria femminile – in quegli anni ancora molto trascurata – e di avere un luogo dove le donne potessero incontrarsi, scambiarsi idee e progetti in completa autonomia. Una libreria tutta per sé.

Oggi non si trova più in pieno centro  ma in via Pietro Calvi 29. E’ interamente gestita dalle socie e continua, come sempre, ad autofinanziarsi. Le donne che la mantengono in vita sono più di 80, il numero è cresciuto negli anni e, con il loro bagaglio di esperienze e di saperi nuovi, hanno permesso di dare continuità e ampliare il progetto iniziale. A fianco delle libraie che gestiscono i clienti e il catalogo, ci sono anche gruppi specializzati che si occupano di pedagogia, di cinema, di filosofia. Altri approfondiscono i temi legati al lavoro, alla storia attuale e, periodicamente, un gruppo di appassionate di cucina, organizza incontri di degustazione con l’obiettivo di indagare il legame tra convivenza civile e preparazione del cibo; uno dei grandi contributi delle donne alla civiltà.

Tutti i contenuti elaborati, vengono poi trasmessi alle altre donne attraverso pubblicazioni editate in proprio come, ad esempio, i supplementi e i quaderni della rivista “Via Dogana” redatta ogni tre mesi, e dedicata alla pratica politica. Giunta al n°110, la pubblicazione cartacea è stata sospesa e gli articoli vengono messi  a disposizione dei lettori una volta al mese, sul sito web. Stessa diffusione anche per la rivista satirica “Aspirina”, edita dagli anni ’80 in cartaceo e ora on-line con i relativi e-book.

Libreria delle donne
Libreria delle donne

La libreria è essenzialmente politica e organizza incontri e presentazioni coerenti  al percorso di elaborazione del gruppo di lavoro. Inoltre, una volta all’anno per tre mesi, due socie tengono un corso di “Scrittura pensante”, un percorso  creativo che promette di “Partire da sé e arrivare ai confini del mondo con la scrittura”. Per ogni esigenza di approfondimento su letteratura e saggistica, nel sottoscala è disponibile un archivio con un fondo librario consultabile su appuntamento.

La libreria ha quattro vetrine, una delle quali dedicata rigorosamente all’arte. Ogni mese, infatti, una giovane artista espone una propria opera attraverso la quale racconta la sua relazione con l’arte, i libri, i pensieri e le altre donne.

Su cosa basa la propria forza La libreria delle Donne? “Sulla passione che, sia noi che le donne che ci seguono, abbiamo per la politica. Ma non la politica delle istituzione o dei partiti, ma quella delle donne, fatta di rapporti, di scambi, di pensieri condivisi che nascono dalle singole esperienze durante gli incontri e le iniziative. Abbiamo molte spese ma la gestione è interamente gratuita, quindi possiamo tenere aperta la libreria anche solo per noi  e per tutte le donne che vogliono condividere il nostro percorso”.
Un consiglio editoriale? “Non so cosa consigliarti. Purtroppo le case editrici hanno eliminato dal catalogo le grandi scrittrici come Ivy Compton Burnett, Gertrude Stein, Clarice Lispector (per citarne alcune) e molti testi classici del movimento delle donne, testi che venderebbero moltissimo oggi”.

Se, come diceva Roseanne Barr, il compito delle donne è quello di innalzare la razza umana, bisogna dire che attraverso i libri adempiono a questo onere in maniera egregia.

 

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