Filo, annata di contaminazioni

In Teatro

Il teatro Filodrammatici, per la stagione in arrivo, conferma la sua vocazione a raccontare la contemporaneità. E da quest’anno, oltre alle nuove produzioni e ai grandi ritorni, si fa ancora più forte la contaminazione con i colleghi dell’Elfo

Non ci sarà ancora la levatura istituzionale di tempi sacri come la triade Piccolo-Parenti-Elfo, ma sarebbe ingiusto contestare al Teatro dei Filodrammatici un’attenzione particolarissima alla realtà che ci circonda. Forse, a Milano, una di quelle più attive sotto questa traiettoria.

Gli occhi aperti, intanto, non sono solo rivolti alle tendenze e all’arte, ma anche al pubblico: si tratta del primo teatro in Italia ad adottare il biglietto a prezzo variabile. Ovvero? Il prezzo dei biglietti, grazie al sistema Dynamitick, sarà definito in concomitanza ad alcune variabili: orario, popolarità dello spettacolo e dei suoi interpreti, «opinioni espresse sui social» (dicono sul sito, noi siamo già curiosi di capire come inciderà), etc.

Bruno Fornasari dall’alto del suo ruolo di direttore artistico (insieme all’attore Tommaso Amadio) non ha paura di lanciare suggestioni che parlano di precari, giovani coppie, esistenzialismo colorato con le tonalità dei nostri tempi. Non è un caso, peraltro, che tra i primi spettacoli della stagione 2017-2018 ritorni quel Parassiti Fotonici – con Fornasari alla regia e Amadio protagonista – tratto dalla commedia dell’amatissimo (almeno in Gran Bretagna) Philip Ridley. Un compendio di sopravvivenza per una giovane coppia alle prese con una casa da ristrutturare. Ah, ma fosse solo questo…

Molto interessante, scorrendo la lista dei titoli, è notare come ad alcuni graditi ritorni (La lettera, e Jekyll on Ice di Paolo Nani, uno dei volti ricorrenti dei Filo) si accostino nuove, ambiziose produzioni. Fornasari (22 maggio – 3 giugno) mette in scena una pièce del drammaturgo tedesco Marius Von Mayenburg, Martiri: un’opera di dubbio e di fervore (anti)iconoclastico, alla scoperta di un giovanotto che lotta contro il mondo per difendere il suo inedito sentimento religioso.

Prima nazionale, ancora con regia di Fornasari e Amadio prim’attore, per uno spettacolo ancora senza titolo definitivo che racconterà di un professorino di scienze alle prese con una scuola di periferia e una cultura del rispetto verso l’altro che proverà a instillare in tutti i modi nei suoi allievi. Ci riuscirà?

Ritroviamo alcune gradite sorprese: Utøya di Edoardo Erba diretto da Serena Sinigaglia, 09-14 gennaio, che era già stato all’Out Off, The Effect, dalla britannica Lucy Prebble, diretto dal Silvio Peroni di Cock e Costellazioni, fino al consueto N.E.R.Ds, ormai produzione di culto del Teatro, che andrà in scena la Notte di San Silvestro.

Ed è proprio quest’ultimo titolo a darci un gancio importante: la contaminazione con “i tipi” dell’Elfo, ormai, è sempre più feconda. N.E.R.Ds è andato in scena la scorsa stagione in Corso Buenos Aires, mentre i Filo aprono quest’anno con Tamburi nella notte, in prima nazionale, che Francesco Frongia dirige a partire dalla seconda opera teatrale di Bertolt Brecht: un’opera di turbamenti amorosi (e matrimoni combinati) con cast ancora in via di definizione, che andrà in scena dal 5 al 15 ottobre.

 

E il rapporto di “mutua fiducia” non cessa qui: se all’Elfo i Filo riporteranno il loro ambizioso Collaborators, da John Hodge (21-25 marzo), sul legame tra regime e cultura, in via Filodrammatici Ferdinando Bruni trasferisce, dal 12 al 23 dicembre, il suo Racconto di Natale.

La contaminazione comincia anche così: spostandosi all’interno della città, come pedine in grado di attirare l’attenzione degli spettatori. Affiancando, al pubblico già affezionato, anche platee sempre nuove. E in grado di meravigliarsi.

(tutti i video e le immagini sono di proprietà di Teatro Filodrammatici) 

Per la programmazione completa clicca qui 

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