Dialoghi con Aricò

In Arte

rodolfo aricò

«Pensare con i sensi e sentire con il pensiero»: l’ultima stagione di Rodolfo Aricò, alla ricerca del significato più profondo dell’esistenza.

«Molto c’è da fare: ridurre, moltiplicare, iterare, cancellare, immettere, azzerare, frammentare, o quant’altro, restituendo il senso del tutto: dell’agire, del sospendere, del disteso muto stupore che ci avvolge, la solitudine. Non solitudine solipsistica dell’isolamento, ma la solitudine come qualità dell’assoluto. Qualità capricciosa che cerca di paralizzare la travolgente ferocia del tempo. Occorre dare fiducia al senso. Comunicare con il senso»: suonano oggi lucidamente programmatiche le parole che Rodolfo Aricò (Milano, 1930-2002) affidava a un’intervista nel 1990 e che denunciano l’apertura della sua fase estrema, caratterizzata da una febbrile creatività e sperimentazione formale, in cui l’artista si interroga sul ruolo della pittura e sul significato della vita.

Rodolfo Aricò, Sensus 2, 1988. Courtesy Gallerie d'Italia.
Rodolfo Aricò, Sensus 2, 1988. Courtesy Gallerie d’Italia.

Sfruttando le potenzialità insite nelle amate forme geometriche e la matericità propria di una tecnica come il collage, Aricò crea strutture aggettanti e sconfina oltre i limiti della tela e del foglio. Parallelamente, questa ricerca di trascendenza lo porta a schiarire la tavolozza: dal blu crepuscolare di Sensus 2, l’artista giunge alle cromie diafane di Pittura inquieta e delle opere sue sorelle, in cui rende visibile il «dramma fisico e psichico» che sta vivendo.

Rodolfo Aricò, Pittura inquieta, 1998. Courtesy Gallerie dItalia.
Rodolfo Aricò, Pittura inquieta, 1998. Courtesy Gallerie dItalia.

La piccola retrospettiva in corso alle Gallerie d’Italia – a cura di Francesca Pola in collaborazione con l’Archivio Rodolfo Aricò (che ha permesso, in occasione della mostra, la prima pubblicazione integrale dei racconti scritti dall’artista nella seconda metà degli anni Novanta) – dà conto di quest’ultima stagione presentando alcune delle tante pitture di proprietà Intesa-Sanpaolo. L’allestimento, di grande sobrietà e pulizia, sostiene la tensione emotiva e psicologica che attraversa la mostra, permettendo un proficuo dialogo con queste opere, controllate ma potenti, a cui Aricò affida il proprio testamento artistico e umano.

“Rodolfo Aricò. Pittura Inquieta. Gli anni Novanta”, Gallerie d’Italia, fino al 18 gennaio 2015.

Foto: Rodolfo Aricò, Sotto la superficie, 1997 e Natura Viva, 1998. Courtesy Gallerie dItalia.

(Visited 1 times, 1 visits today)