Tre piani, tre artisti: Breslin, Manso, Martini

In Arte

La piccola e raccolta Fondazione Rivoli 2 espone tre artisti (Marc Breslin, Anna Manso e Tiziano Martini) senza farli parlare tra loro. Opere in fila e poco più…

Nella piccola e raccolta Fondazione Rivoli2, si avvicinano tre artisti contemporanei che hanno in comune l’uso della pittura: Marc Breslin, americano, Ana Manso, portoghese, e Tiziano Martini, italiano. Con questa premessa Through painting sembrerebbe una mostra in cui dovrebbero emergere scontri e incontri tra le opere dei tre artisti in questione, tra loro lontani, ma qualcosa è andato storto.

Le prime opere in cui ci imbattiamo sono When the cat is away, un muretto di mattoni sfondato e spaccato, e Maze, un orecchio blu dipinto direttamente sulla parete della galleria. La scena la immagino così: Breslin che, colto dall’ispirazione, inizia a distruggere il muro (leitmotiv della sua poetica), affascinando Ana Manso che si lascia cullare dalla vista dei cocci in frantumi. Nonostante l’azione demolitrice dell’artista statunitense, tra le due opere esiste una palese comunicazione, che ci spinge ad immaginare un confronto personale anche tra i due artisti. Forse il contatto più riuscito della mostra, ma anche l’unico.

Marc Breslin, Strange Migrations, 2015.
Marc Breslin, Strange Migrations, 2015.

Nel resto dell’esposizione gli artisti sembrano sfiorarsi distrattamente. Pare che il convivere e concepire la mostra insieme non abbia dato i suoi frutti. L’arte contemporanea spesso suscita perplessità e diffidenza e, proprio per questo servirebbe spesso, da parte dei curatori, chiarire e rendere espliciti gli intenti su cui si fondano le mostre. Qui, invece, le altre sale di questa mostra a tre sono ridotte ognuna ad una personale. Il piano seminterrato è quello più coinvolgente, qui ci si può immergere nella cascate di colore di Breslin e soprattutto osservare il suo claustrofobico video sulla true Los Angeles, fatta anche di crimini e malavita e non solo di musica, star e bikini. ­

I tre piani diversi dedicati agli artisti sembrano, insomma, pezzi di lego che si incastrano negli interessanti spazi verticali della galleria, sovrapponendosi senza però veramente unirsi o respingersi, senza, cioè, dialogare tra loro. E cos’altro dovrebbe far fare alle opere una mostra?

“Trough Painting”, Fondazione Rivoli2, fino al 21 febbraio 2015

Foto: Marc Breslin, When the cat is away…, 2015. Courtesy Fondazione Rivoli2.

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