10 film da non perdere tratti da opere teatrali

In Primo piano Teatro

Niente di più difficile che rimanere digiuni di teatro quando più ne avremmo bisogno: qui una piccola guida ai film che possiamo vedere a casa in attesa che la scena si riapra, più magica di prima

Cinema e teatro sono modi di raccontare storie molto diversi, per le modalità, per i tempi, per i luoghi… eppure spesso nascono entrambi da testi scritti e pensati per la scena. Difficile paragonare le due arti, ovviamente, ma in questo periodo di nuove chiusure il cinema ci viene in qualche modo in soccorso, perché siamo già abituati ad accoglierlo nelle nostre case e il suo linguaggio ci risulta familiare: ecco dieci film imperdibili tratti da opere teatrali per tutti i gusti, per ricordare la bellezza di quelle battute che a teatro ci avevano commosso o semplicemente per pregustare storie che presto rivedremo in scena. 

  1. Romeo + Giulietta diretto da Baz Luhrmann (1996)

Non la versione più classica della tragedia di Shakespeare (nel 1968 Zeffirelli ne aveva diretta una difficilmente superabile), ma forse la più moderna (e certamente la più kitsch): Baz Luhrmann trasporta la battaglia tra Montecchi e Capuleti in una Verona Beach assolata e caotica, nel pieno degli anni ’90, tra duelli con le pistole, tacchi vertiginosi e coloratissimi party. In tutto questo compare una giovanissima Claire Danes, vestita di bianco, che si innamora di un altrettanto angelico Leonardo DiCaprio: la tragedia ha inizio. È un film che scuote e stupisce, grazie anche alla caratterizzazione di personaggi sopra le righe perfettamente calati nell’opera e nel linguaggio di Shakespeare. Harold Perrineau nel ruolo di Mercuzio riesce davvero a dare un nuovo centro a tutta l’opera. Per una domenica pomeriggio uggiosa, il film perfetto. 

2. La leggenda del pianista sull’oceano diretto da Giuseppe Tornatore (1998)

Novecento di Alessandro Baricco è un testo che incanta spettatori e lettori ormai da 26 anni: il film, in cui il protagonista (Danny Boodman T.D. Lemon Novecento) è interpretato da Tim Roth, riesce a ricreare l’atmosfera surreale eppure così viva che si respira nel monologo teatrale. Un pianista ineguagliabile, un costante andirivieni di passeggeri, qualche burrasca e un incredibile duello all’ultimo jazz… Cullata dalle musiche di Ennio Morricone, la storia del bambino nato e vissuto su un transatlantico vi farà sognare!

3. Matrimonio all’italiana diretto da Vittorio De Sica (1964)

Filumena Marturano, lo spettacolo di Eduardo De Filippo a cui questo film liberamente si ispira, è un testo incredibile, una commedia degli equivoci costruita magnificamente. Sul grande schermo non perde il suo passo malinconico e divertito, grazie anche ai due grandi protagonisti: Sophia Loren, che recita la parte di Filumena, ex prostituta e ormai compagna di vita di Domenico, e Marcello Mastroianni, che interpreta ovviamente Domenico. Filumena, gelosa e spaventata dall’infatuazione del compagno per una ragazza molto più giovane, infatuazione che rischia di concludersi in matrimonio, decide di fingersi in fin di vita per costringere Domenico a sposarla. Dopo il frettoloso matrimonio, però, Domenico scopre l’inganno e si prodiga per far annullare le nozze… la commedia è briosa e, pur prendendosi qualche libertà rispetto all’originale, ne conserva l’intelligenza e la profondità.  

4. Carnage diretto da Roman Polanski (2011)

Tratto dal capolavoro di Jasmina Reza Il dio del massacro, questo film esplora la sottile linea di confine che separa le buone maniere del nostro essere persone civili dagli istinti “selvaggi” che ci rendono uomini e donne pronti a tutto per far valere il proprio ego. Lo spunto è semplice, insospettabile: due bambini al parco litigano, e uno colpisce l’altro con un bastone. Per risolvere quello che sembra un innocuo malinteso i genitori decidono di incontrarsi nell’appartamento di una delle due coppie e qui si svolge praticamente tutto il film. Carnage è una commedia cinica e tagliente, da vedere “tutta d’un fiato”: 80 minuti di teatralità senza tregua. Nel cast Kate Winslet, Cristoph Waltz, Jodie Foster e John C. Reilly. 

5. Un tram che si chiama desiderio diretto da Elia Kazan (1951)

Tratto dal dramma di Tennessee Williams, questo film valse a Vivian Leigh l’Oscar per la Migliore Attrice Protagonista ed è considerato tra i capolavori del cinema statunitense. La storia è incentrata sull’ambiguo rapporto che si instaura tra il protagonista maschile, Marlon Brando, e la sorella della moglie quando quest’ultima si trova costretta ad accoglierla in casa, Vivian Leigh appunto. Il tema centrale è la seduzione, ma da questo si snoda una più profonda riflessione sulla morte, sulla psicologia recondita di ciascun personaggio, sui rapporti di forza che, spesso inevitabilmente, si creano tra uomini e donne. Un dramma profondo, fisico e struggente; un grande successo da guardare preparati a un finale tragico. 

6. Arsenico e vecchi merletti diretto da Frank Capra (1944)

Basato sulla commedia di Joseph Kesselring, già grande successo a Broadway, il film mantiene del ritmo teatrale la dinamicità e l’irriverenza comica. Un divertentissimo, seppure esasperato, Cary Grant deve vedersela con due zie all’apparenza molto dolci che nascondono, letteralmente, spiacevoli segreti. Aggiungiamoci un matrimonio che dev’essere celebrato, un fratello che crede di essere Roosevelt e l’altro pluriomicida, e la commedia nera è pronta: risate assicurate!

7. Gli insospettabili diretto da Joseph L. Mankiewicz (1972)

La pièce teatrale è di Anthony Shaffer che, in questo caso, ha scritto anche la sceneggiatura e il film ha come protagonisti Michael Caine e Laurence Olivier. La storia si basa sul noto triangolo amoroso e vede fronteggiarsi marito e amante in una sfida intellettuale all’ultima parola: tranelli, sotterfugi, inganni, dialoghi serrati e filosofici, colpi di scena… tutto ambientato in un luogo non luogo (la villa del marito, un famoso e ricchissimo scrittore di gialli), il film è una lunga e teatrale riflessione sulla verità che tiene lo spettatore in uno stato di tensione perenne, grazie a un fitto confronto verbale che fa della differenza di classe un comico pretesto per smascherare la menzogna. Notevole anche il remake del 2007 diretto da Kenneth Branagh, in cui Michael Caine passa a recitare il marito e Jude Law lo sostituisce nei panni dell’amante. 

8. Rumori fuori scena diretto da Peter Bogdanovich (1992) (FOTO)

Torna Michael Caine che, oltre ad essere l’inconfondibile maggiordomo di Batman, è un interprete grandioso, e torna in una commedia che a teatro fa davvero morire dal ridere: il testo di Michael Frayn, puro metateatro, conserva nella versione cinematografica l’irresistibile ilarità e la spassosissima suddivisione della trama in momenti comici sempre più strampalati. Perfetto per una serata all’insegna del divertimento, questo film ricalca della versione teatrale anche il dinamismo: vi sembrerà di non poter stare fermi e, tra equivoci, disordini e inaspettate rivelazioni, vi saprà conquistare! 

9. Chi ha paura di Virgina Woolf? diretto da Mike Nichols (1966)

Un debutto di successo per Mike Nichols: questo adattamento dell’omonima opera teatrale di Edward Albee, infatti, ottenne 13 candidature agli Oscar e ad Elizabeth Taylor andò la statuetta come miglior attrice protagonista. Dramma delle relazioni umane, Chi ha paura di Virgina Woolf? ruota intorno a un incontro-scontro tra George, professore di storia, e sua moglie Martha, principalmente alcolizzata; un litigio furibondo e liberatorio davanti a una coppia di amici sembra essere un modo semplice per liberarsi dell’incensurabile non detto e andare avanti. 

10)Molto rumore per nulla diretto da Kenneth Branagh (1993)

Battute velocissime e taglienti, ritmo incalzante, romanticismo alle stelle… Se avete voglia di ridere e commuovervi, questo adattamento della commedia di Shakespeare è il film perfetto per voi! Un grande successo per Kenneth Branagh che, oltre a dirigere il film, recita la parte di Benedetto, lo scapolo impenitente. A fargli da contraltare la bellissima Emma Thompson nei panni di Beatrice, una giovane ragazza ironica e sagace, incapace di tenere a freno la lingua. Nel cast anche Michael Keaton e Keanu Reeves (nella parte del “cattivo”); la giovialità e la freschezza con cui le battute arrivano allo spettatore riescono a coinvolgere perfino i cuori più “seri” (contribuisce anche Denzel Washington nei panni di un improvvisato Cupido). 

“Perché sospirare, donne, perché sospirare? Da sempre l’uomo non fa che ingannare. Di questa o di quella, infido amante, a nulla rimane costante. Cessate dunque, il pianto e il soffrire, e l’uomo con gioia lasciate fuggire. Siate felici, lamenti e sospiri, mutando sempre in allegri raggiri.”

(Visited 1 times, 1 visits today)