Un Otello bello e insopportabile

In Teatro

Ineluttabili. La sorte di Desdemona. La foga di Otello. L’ingenuità di Cassio. Il mostro verde di Iago. Inevitabile pensare ai continui uxoricidi contemporanei e vivere…

Ineluttabili. La sorte di Desdemona. La foga di Otello. L’ingenuità di Cassio. Il mostro verde di Iago.

Inevitabile pensare ai continui uxoricidi contemporanei e vivere Otello di Shakespeare come una tragedia sempre più scomoda e dolorosa, forse anche per l’attenuante concessa al protagonista, ancora una volta vittima sacrificale delle macchinazioni del proprio luogotenente.

Questa è la difficile prova che Corrado d’Elia sceglie per la produzione della compagnia Teatro Libero. Lo spettacolo che prende vita è bello e insopportabile. Ottimo l’adattamento del testo che lascia pochi respiri alla linea comica e alle descrizioni degli stati d’animo, soffocati dall’azione in cui si sintetizza la trama. D’Elia, Castellucci e Salvucci nei ruoli principali si seducono e seducono il pubblico, sostenuti da un insieme di attori bravi che danno il meglio nelle scene di gruppo.

otello

Riempie gli occhi la tensione della pelle e dei muscoli nudi che si stagliano sul nero e su quell’accenno di rosso del fazzoletto stregato nella straziante corsa a un finale senza sconti. Poi c’è l’acqua, due pozze, alterità dello stato, senza colore, vitale e letale, simbolo in costante mutamento, verso il finale un po’ abusata. Però c’è anche l’autocompiacimento dell’attore, nell’Otello di d’Elia, che come il dubbio del Moro si annida nel cuore di chi guarda e rosicchia piano piano parte di questo disegno così esteticamente appagante.

Lineare e mobile, pulita e solenne, è nera la scena testamento ideata da Fabrizio Palla che ha creato gli spazi di d’Elia già da prima del Cirano. Mi ricordo del laboratorio e dell’attrezzeria della Paolo Grassi, il suo regno. Quando ero allieva ci accompagnava a cercare tra quegli scaffali ciò di cui avevamo bisogno, tra gli altri oggetti c’erano le maquette un po’ impolverate dei suoi cavalli di battaglia. Se chiedevi lui spiegava, fiero ma senza vanto, il pensiero della sua opera. È una bellissima scenografia, Fabrizio.

Otello – regia di Corrado d’Elia al teatro Litta fino a sabato 14 novembre (replica speciale)

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