Sorrisi di una notte d’estate… veronese

In Teatro

L’estate veronese celebra il Bardo: tra omaggi e un miniFestival, rivivono le emozioni dei grandi testi di William Shakespeare. Afa permettendo…

Ve ne avevamo già accennato la scorsa settimana e, visto che l’estate più calda degli ultimi 10.000 anni – come si dice per tutte le estati, d’altronde – ci rende la vita un inferno, tanto vale addolcirla un po’ prendendo la macchina e macinando chilometri alla volta di Verona.

E l’Estate veronese, anche per quest’anno, si impone come uno degli appuntamenti più importanti dell’intero anno, grazie a un calendario fitto di eventi. Il 2016 segna una ricorrenza speciale per la rassegna: sessantotto è il numero raggiunto con questa edizione (l’età inizia a farsi sentire, eh!) che, per non farsi mancar nulla, festeggia anche i quattrocento anni dalla morte di Mister William Shakespeare, uno che con i balconi di Verona ha avuto i suoi bei, memorabili grattacapi.

Sponsorizzata da Banca Popolare di Verona con la collaborazione di Agsm, questa sontuosa Estate – in realtà già a lavoro per il pubblico dallo scorso 2 giugno fino al 20 di agosto – dedica il suo programma alla figura del Bardo.

Un programma piuttosto ricco, in effetti: sono sessantadue gli spettacoli organizzati all’interno della rassegna. Teatro, musica, danza e anche cinema, spalmati sulle suggestive cornici del Teatro Romano (quarantuno spettacoli) e della Corte Mercato Vecchio (gli altri ventuno).

Per quanto riguarda il teatro è interessante, alla Corte, la proposta dedicata ai ragazzi: Fondazione Aida ha presentato due titoli – La classe non è, solo, acqua di Simone Frasca con regia di Nicoletta Vicentini e il Gian Burrasca di Vamba con regia di Pino Costalunga, spettacoli destinati a un pubblico di giovanissimi. Shakespeare, però, resta sempre al centro: ed è così che arrivano la Dodicesima notte, in prima nazionale e in chiave musicale (fino al 22 luglio), con regia di Roberto Totola e il progetto antologico di Teatro Scientifico, che mette in scena (25-28 luglio) Cosa desiderate che mi avete fatto chiamare?, compendio di tutte le iconiche figure femminili raccontate nelle tragedie e nelle commedie del Bardo (regia di Jana Balkan e Isabella Caserta).

Al Teatro Romano, invece, tutto è pronto per il grande Festival Shakesperiano, che porta sulla scena tre opere d’eccezione.

 

Michele «young Montalbano» Riondino è stato Marco Antonio (Romani, prestategli orecchio!) in un Giulio Cesare in anteprima italiana e sovversivo, perlomeno nell’assegnazione dei ruoli (foto del cast in copertina) : per la prima volta il console è interpretato da una donna, l’attrice Maria Grazia Mandruzzato. A dirigere loro e Stefano Scandaletti (Bruto) ci ha pensato Alex Rigola, che ha riletto la tragedia alla luce della contemporaneità, del crollo dei miti, delle false certezze. Un dramma da sempre sospeso nell’incertezza, che grazie a Rigola intuisce nuovi spunti di riflessione: la fama e il potere non esistono, sono soltanto labilità temporali che non lasciano scambio ai cambiamenti più drastici. E dolorosi.

Una scelta di notevole interesse è quella dello Stabile di Torino e del regista Leo Muscato che hanno presentato Come vi piace, uno dei lavori del Bardo meno rappresentati sulle scene italiane (a Verona non andava sul palco da quasi trent’anni). Tra i protagonisti di questa straordinaria commedia degli equivoci, c’è l’intenso Eugenio Allegri, già interprete per registi come Fo, Gallione e Shammah.

 

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E, in quel di Verona, quale opera migliore per chiudere il Festival se non Romeo e Giulietta (foto)? Nella versione (in scena a Verona fino al 23 luglio) del sempre più bravo Andrea Baracco, che con il Cesare andato in scena qualche anno fa al Parenti aveva offerto una visione psicologica, geometrica e politica di Shakespeare – in maniera non banale ma ragionata e tensiva. A interpretare i due signorini in preda ad amorosi sensi e con un futuro nero segnato sulle stelle, sono stati convocati Lucia Lavia, sempre più in ascesa dai tempi dell’Otello a fianco di Branciaroli, e Antonio Folletto, classe 1988, che al suo attivo vanta apparizioni in Gomorra – La serie e L’attesa di Piero Messina. Quello che più stupisce è la presenza di Alessandro Preziosi nel ruolo – ambito da tutti gli attori, a dir la verità – del petulante, sfortunato, dolcissimo Mercuzio. Chi si aspettava che un interprete così noto potesse snobbare un ruolo da non protagonista non ha fatto i conti con il detto «Non esistono piccole parti, ma solo piccoli attori». Sicuramente non lo pensano gli umili. E sicuramente non lo pensano le tante fan di Preziosi, che da sempre affollano i teatri in cui il loro simpatico idolo si trova spesso a recitare.

Per il programma completo guarda qui: Estate Veronese