Beethoven, un giovanotto di 250 anni

In Musica

È l’anno di Beethoven, anche se il culmine dei festeggiamenti sarà dicembre (il grande Van è nato in questo mese dell’anno 1770) quando speriamo che i teatri aperti o semi aperti ci consentiranno di pregustare un po’ di eccellenti concerti dedicati al compositore tedesco la cui importanza nella storia della musica non accenna a diminuire. Nel frattempo ci portiamo avanti e vi offriamo un elenco di registrazioni e di eventi musicali da gustare in streaming o da appuntarsi in occasione delle future riaperture

«Venite con lo zietto. Venite a sentire le trombe degli angeli e i tromboni dei diavoli. Siete invitate». Il riferimento musicale è alla Nona di Ludwig van Beethoven, il grande compositore tedesco di cui quest’anno – il 16 o 17 dicembre, la data esatta è incerta – ricorrono i 250 anni dalla nascita. Il libro da cui il brano è tratto è Arancia meccanica di Anthony Burgess (1962). A questo episodio Stanley Kubrick si ispirò per una scena indimenticabile del film omonimo, che consiglio di rivedere in questi giorni di quarantena. Alex (il protagonista) è in un negozio di dischi per ritirare il vinile di una rara incisione dell’ultima sinfonia di Beethoven. Vede due ragazze annoiate mangiare una gelato e tenta di abbordarle. In sottofondo sentiamo il 6/8 Alla Marcia suonato al sintetizzatore da Wendy Carlos. L’Inno alla gioia, insomma. Il giovane teppista scopre di avere un cuore e una fede per Beethoven, un idolo di cui tenere il ritratto in camera da letto.

Ma in attesa che i teatri riaprano – da settembre speriamo di poter di nuovo frequentare le sale da concerto, ancorché a distanza l’uno dall’altro – ecco qualche suggerimento (incisioni discografiche e video in streaming) per metterci in sintonia con la fase culminante delle  celebrazioni.

Un buon modo per cominciare è l’incisione integrale delle sonate per pianoforte ad opera di Fazil Say, musicista apprezzato proprio per le sue interpretazioni del compositore di Bonn. Il tocco ironico, agile e delicato del pianista turco rende la musica di Beethoven con una leggerezza e una scorrevolezza straordinarie. Come si può percepire  dall’ascolto del primo movimento della sonata No. 11.

In pochi anni il direttore d’orchestra greco Teodor Currentzis si è imposto sulla scena internazionale per le sue interpretazioni curate e poco ortodosse. Tra le più attese l’incisione discografica delle sinfonie di Beethoven. Fino a oggi è uscita la registrazione della Quinta eseguita con Musica Aeterna. In autunno seguirà la Settima. Qui sotto il secondo movimento della quinta, delicato ma assertivo e fiero.

Il Trio Metamorphosi (Mauro Loguercio, Francesco e Angelo Pepicelli) si sta dedicando alla registrazione integrale (in quattro CD) dei trii beethoveniani, col prestigioso marchio Decca. Per ora possiamo ascoltarne un paio, in attesa degli altri due. Le pagine di questo repertorio, forse tra le meno note del catalogo beethoveniano, si schiudono in tutta la loro bellezza. Interessante, per esempio, il primo trio dell’opera 1 del compositore da giovane, di cui propongo un estratto.

Un album molto particolare prende spunto da un antico evento: nel 1819 Anton Diabelli pubblicò una breve danza che spedì a numerosi compositori austriaci chiedendogli di farne delle variazioni. Sulla scia di Diabelli, il pianista austriaco Rudolf Buchbinder ha pensato di commissionare undici variazioni contemporanee e registrarle insieme alle celebri variazioni di Beethoven e ad altre otto di quelle che vennero scritte allora (tra cui quelle di Listz, Schubert e Czerny). Un album complesso e labirintico. Da scoprire.

Il giovane (classe 1979) pianista rumeno Herbert Schuch noto per il repertorio ampio e non convenzionale ha affiancato Beethoven alla celebre Musica Ricercata di György Ligeti. Le Bagatelle op.119 trovano così un affascinante Dopplegänger nelle pagine del compositore ungherese. Un confronto fertile che conferisce all’album un carattere unico.

Dopo aver toccato la produzione pianistica del Maestro, quella sinfonica e perfino un concerto solistico, non rimane che rivolgersi ai quartetti. Il Quatuor Ébène ha inciso ben quattro album dedicati all’integrale produzione di questo repertorio, registrati “around the world” come dice il sottotitolo. Tokyo, Vienna, Philadelphia e São Paulo sono state le sedi prescelte per ospitare i concerti. La celebre op.133, Grosse Fuge è una delle opere più discusse e controverse per la quale Beethoven venne osteggiato. Difficile all’ascolto ma più moderna che mai.

Per quanto riguarda la Rete lo streaming ci permette di accedere tra gli altri ad alcuni concerti della Philarmonie de Paris davvero meritevoli: segnalo di seguito una sinfonia di Pierre Henry composta ispirandosi alle sinfonie di Beethoven, in un ennesimo connubio tra musica del passato e musica contemporanea.

Un’occasione da non perdere infine è la messa in onda del Fidelio, unica opera di Beethoven, di giovedì 30 aprile, su Rai 5. Si tratta dell’esecuzione scaligera del dicembre 2014. È diretta da Daniel Barenboim  con la regia della britannica  Deborah Warner.

Per finire con una nota positiva, l’augurio di poter tornare nelle sale il prima possibile, magari alla Scala già a settembre con Maurizio Pollini che dovrebbe proporre le ultime due sonate op.110 e 111 insieme a musiche di Brahms e Schönberg. Oppure al Teatro Massimo di Palermo, dove dovrebbe riprendere il “Ciclo Beethoven” dedicato all’integrale delle sinfonie (23 settembre: la Settima, 8 novembre: la Terza) o ancora l’11 ottobre all’antico Teatro Bibiena di Mantova per il bel concerto con la prima sinfonia e il terzo concerto per pianoforte. Insomma, save the date!

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