André Masson saccheggiato

In Arte

André Masson nel suo studio. Courtesy: Galleria Arte92

Una mostra spolpata dai collezionisti vorrebbe raccontare la pittura di Masson, surrealista che seppe ispirare gli Espressionisti astratti americani.

Mancano ormai solo dieci giorni alla chiusura della mostra dedicata ad André Masson (Balagny-sur-Thérain, 1896 – Parigi, 1987) allestita alla Galleria Arte92 di Milano, proprio dietro Piazza Affari.

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André Masson, Le palais saccagè, 1966. Courtesy Galleria Arte92.

Le poche opere rimaste – all’incirca una decina – stanno appese alle scarne pareti della piccola sala al piano terra dello spazio espositivo, mentre tutte quelle che erano ospitate nel piano inferiore, sono già atterrate in terre lontane. Non si riesce più, quindi, a cogliere il senso della rassegna, ormai decimata, e che ambiziosamente si proponeva di dare vita a «un percorso ricco e dalla rara completezza».

Nonostante le evidenti lacune, i dipinti superstiti riescono ancora a suggerire la lunghissima avventura umana e artistica del surrealista, che sembra accordarsi con una perfetta sincronia, quasi sovrapporsi, agli avvenimenti che hanno così drammaticamente segnato il Secolo breve: le due guerre mondiali, la rinascita post-bellica, il crollo delle ideologie e i cambiamenti politici degli anni Ottanta.

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André Masson, Environ de Grasse, 1931. Courtesy Galleria Arte92.

«Naturalistico, morbidamente segnico, compostamente gestuale, pacatamente materico, a tratti per indistinti affioramenti paradossalmente figurativo», André Masson, convinto assertore della validità espressiva dell’automatismo inconscio, scelse di affidare completamente la sua pittura alla forza visionaria e evocativa delle immagini, siano esse paesaggi di stampo più “tradizionale” – come Environ de Grasse (1931) o il più tardo Pins et cascade (1953) – o dipinti capaci di superare l’idea di un racconto figurato, in cui le qualità narrative del quadro passano in secondo piano  – come in Figures et coquillages (1930), Palais sacagé (1966) o La ville souterraine (1967) –.

In ogni fase della sua carriera, il movimento e la metamorfosi rimangono comunque i caratteri fondamentale della sua arte: anche nel continuo flusso del cambiamento, la pittura di Masson rimane fedele a se stessa.

“André Masson. La luce e la sera”, Galleria Arte92, fino al 24 gennaio.

Foto: André Masson nel suo studio. Courtesy Galleria Arte92.

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