Aldo, Giovanni & Giacomo, buon ritorno con matrimonio slapstick

In Cinema

Dopo qualche anno, il Trio è di nuovo campione d’incassi con “Il grande giorno”, che segna il ritorno alla comicità dei primi film, di cui riappare anche il regista consueto, Massimo Venier. L’intreccio di mogli e mariti, passati e presenti, e figli in procinto di “convolare” tra loro, ruota intorno a una movimentata giornata di nozze lacustri, pacchiane e chic, da borghesi gentiluomini amici da tempo e soci in affari. Bravi i tre protagonisti e gli attori, di origine teatrale, che li affiancano

Con circa 3 milioni d’incasso nella prima settimana, stando alle calcagna dell’imbattibile Avatar 2, il trio Aldo, Giovanni e Giacomo è tornato in sella, battendo anche un record di incasso singolo stagionale e ponendosi nella parte alta della classifica Made in Italy accanto alla rivelazione di Roberto Andò La stranezza. Il ritorno del popolarissimo Trio era un po’ un punto di domanda: gli ultimi film non erano andati bene ed è chiaro che loro stessi stanno cercando nuove vie di comunicazione e comicità, al di là del repertorio di sketch sempre godibile, ma cui hanno, dopo 30 anni, rinunciato. Così come non fanno tournèes teatrali, a parte Giacomo che lavora e dirige stabilmente una sala milanese, l’Oscar, con una altra impronta.

Col divertente film made in Lombardia Il grande giorno, Aldo Giovanni e Giacomo tornano ad essere amici nemici come alle origini, ma sono anche al servizio di una storia che ha i suoi risvolti psico-  sociologici (senza esagerare) insieme ad un’ambientazione lacustre. Il regista di fiducia degli inizi, Massimo Venier, torna al servizio della loro comicità incrociata, in cui ci divertiamo anche ad immaginare le reazioni di uno e dell’altro (sono anche sceneggiatori), ma in un cast di tutto rispetto in cui sono evidenti le ascendenze teatrali anche di lusso, almeno per quanto riguarda (sono tutti attori cari al teatro Parenti di Milano) la brava Lucia Mascino, Elena Lietti, Francesco Brandi, giovane lanciato da Pupi Avati e Giovanni Anzaldo.

Il soggetto sembra quello del loro primo film, Tre uomini e una gamba, ma capovolto: mentre allora erano Baglio, Storti e Poretti che in macchina andavano verso il Sud per un matrimonio un poco trash, qui siamo già nella lussuosa residenza di un matrimonio pacchiano e chic, da borghesi gentiluomini amici da tempo e soci in affari che controllano una ditta di divani e sofà. Elio, figlio del moderato ed oculato Giacomo, emozionabile e ipocondriaco tanto da essere chiamato “vomitino”, sta per sposarsi con Caterina, la figlia del primo matrimonio di Giovanni, ottimista ed impulsivo. Il dado è tratto e la segnaletica della commedia rispetta il tracciato delle varie occasioni di ilarità, alcune plateali altre meno, soprattutto quando arrivano a villa Kramer, sul lago di Como, non solo il cardinale che officerà la cerimonia ma anche, come in una slapstick comedy all’americana, la prima moglie di Giovanni col suo nuovo compagno Aldo, pronto a fare più guai di Peter Sellers in Hollywood Party

Ci sono tutti i prototipi a tavola, anche la vecchia madre, e colpi di scena arrivano puntuali in un intreccio sentimentale in cui i sentimenti passano subito in secondo piano: il Trio come in una commedia sofisticata americana, ma non è Scandalo a Filadelfia, qui siamo a un George Cukor di Segrate. Comunque il gioco, compresi i risvolti malinconici (o malincomici) che nascono anche da soli con i tre attori ormai in età da memorie, funziona, e si ride e si sorride spesso ammirando l’incastro degli interpreti e il coraggio anche di usare materiali comici vintage. Tutto alla fine produce comunque un piacevole risultato, che darà un poco di ossigeno allo stato comatoso del cinema in sala, anche incapace di riconoscere i capolavori (Spielberg).

Il grande giorno, di Massimo Venier, con Aldo Baldo, Giovanni Storti, Giacomo Poretti, Lucia Mascino, Elena Lietti, Francesco Brandi, Giovanni Anzaldo

(Visited 1 times, 1 visits today)