A Head Full of Dreams: un caleidoscopio di sonorità

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Con il nuovo album i Coldplay abbandonano le atmosfere brumose del precedente Ghost Stories e si rivolgono ad ambientazioni solari e a sound elettropop

Frizzante, solare e vagamente hippie: così si presenta A head full of dreams, settimo album dei Coldplay, uscito il 4 dicembre e indicato dalla band come summa della propria carriera musicale.

Il disco vanta numerose collaborazioni: da Beyoncé a Tove Lo, da Noel Gallagher a Merry Clayton e annovera addirittura il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, la cui voce, campionata mentre canta Amazing Grace, è inserita su concessione della Casa Bianca nel brano Kaleidoscope.

In questo album la band di Chris Martin dà libero sfogo alla propria fantasia, giocando con melodie e ritmi diversi.

Accanto a brani dal sound più tipicamente Coldplay come l’eterea Everglow, venata d’intensa malinconia, troviamo brani dai ritmi nuovi ed energici come il primo singolo diffuso in radio, Adventure of a lifetime, percorso da un riff orientaleggiante e incalzato dalle percussioni; brani sincopati come Birds e Up&Up; e un brano d’impronta R&B come Hymn to the weekend, a tratti trascinato nel gospel dalla voce calda di Beyoncé (inspiegabilmente relegata al ruolo di corista).

Evidente è il mutamento di atmosfera rispetto all’album precedente: l’aura di magica malinconia che pervadeva Ghost stories, in A head full of dreams diventa improvvisamente leggera e solare (non a caso il rapporto tra i due dischi è stato paragonato a quello che c’è tra il giorno e la notte).
Il nuovo album è un inno alla gioia, conferma Chris Martin: «è il suono di noi che siamo liberi e felici di essere in questo nostro gruppo». E proprio questa gioiosa accettazione di sé sembra essere all’origine dell’entusiasmo che pervade l’intero album.

Degna di nota è Kaleidoscope, breve traccia di 1.51 minuti, incentrata su un testo scritto da Rumi, poeta e mistico persiano del XIII sec:

Questo essere umano è un albergo.
/ Ogni mattina un nuovo arrivato:/ 
Gioia, depressione, meschinità,
/ Momentanee consapevolezze/ 
che giungono come ospiti inattesi.
/ Accoglili e intrattienili tutti!
/ Sii grato di qualunque visitatore/ 
Perché ognuno è stato mandato/ 
come una guida dall’aldilà.

In essa Rumi paragona l’animo umano a un albergo, in cui ogni giorno arrivano ospiti nuovi (sentimenti ed emozioni) e a volte visitatori inaspettati (illuminazioni improvvise). Ognuno di essi è prezioso perché indica all’uomo quale via seguire: in questo modo anche la sofferenza, sebbene nell’immediato appaia negativa, acquista un valore positivo all’interno di un piano provvidenziale, che si delinea con lo scorrere del tempo.

Sempre incentrata sull’imprevedibilità del destino è Amazing Day, canzone romantica che danza al ritmo di un valzer viennese. Il protagonista, seduto sul tetto con l’amata guardando le stelle, è pervaso da un senso di meraviglia: «la vita è un bellissimo e folle disegno» e il tempo, che con il suo scorrere cura i lividi e libera dal dolore, sembra voler dire: «Dimentica il mondo e tutto il suo peso».

Le direttrici di A head full of dreams sono dunque queste: gioia e libertà, all’insegna di un sound più energico e innegabilmente più commerciale.

Agli esordi come oggi, la musica dei Coldplay rimane perfetta espressione di una mente piena di sogni, con le sue mille sfaccettature, ed è per questo che, in ogni suo brano, la band londinese riesce a trasportare il pubblico in una dimensione onirica e leggera, liberandolo per un momento dal peso del mondo.

Coldplay A Head Full of Dreams (Parlophone – Atlantic)

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