Caracalla, Arena di Verona, Torre del Lago, Caracalla. Come ogni anno anche questa estate le grandi arene si riempiranno di note incantevoli e regie teatrali sontuose per il piacere di un pubblico che ci si augura sia sempre più numeroso e partecipe. I titoli più interessanti e imprevedibili
Ogni anno la stagione dei festival d’opera deve mettere insieme grandi palcoscenici e, si spera, idee capaci di riempirli davvero. Tra riprese di routine e slanci registici più o meno riusciti, ogni festival si costruisce il proprio racconto: c’è chi punta sulle star, chi sull’immagine, chi su un titolo dimenticato che torna a brillare per una sera. Nel mezzo dello slalom tra i pienoni nazionalpopolari, qualche direttore artistico prova a trovare soluzioni meno prevedibili.
Arena di Verona
Fino al 6 settembre
L’estate dei festival d’opera si inaugura sempre a Verona. Quest’anno con Nabucco, ribattezzato “atomico” dal regista Stefano Poda che nel 2023 aveva firmato un’Aida ipertecnologica (ripresa anche quest’anno) che uno sguardo distratto potrebbe non distinguere da quest’ultima produzione. E poi Carmen di Zeffirelli, Traviata di De Ana, lo storico Rigoletto di Ivo Guerra. Come sempre grandi star in locandina: Anna Netrebko, Jonas Kaufmann, Anna Pirozzi, Francesco Meli, Amartuvshin Enkhbat, Luca Salsi e tanti altri nomi, come Marina Rebeka, che debutta in Arena.
Festival dei Due Mondi
Dal 27 giugno al 13 luglio
A Spoleto quest’anno la direttrice artistica Monique Veaute ha il coraggio di programmare un’opera recente, del 2017, del compositore newyorkese di nascita e canadese di formazione Rufus Wainwright: Hadrian. Un’opera queer sull’amore tra l’imperatore Adriano e il giovane Antinoo, con regia di Jörn Weisbrodt, marito dell’autore, che si serve delle fotografie di Mapplethorpe per raccontare la storia.
Festival Puccini/Torre del Lago
Dal 18 luglio al 6 settembre
Per il suo primo anno da direttore artistico del Festival Puccini, Angelo Taddeo affida ad Alfonso Signorini una nuova Tosca, che inaugura la rassegna il 18 luglio. Si passa poi a riprese di Bohème, Turandot, Butterfly e Manon Lescaut. Anche qui si punta sulle locandine: di nuovo Netrebko, per un recital, e poi Kurzak, Buratto, Alagna, Grigolo, Agresta e così via.
Festival della Valle d’Itria
Dal 18 luglio al 3 agosto
Aria nuova anche a Martina Franca, dove la nuova direttrice artistica Silvia Colasanti affronta un tema, “Guerre e pace”, con tre titoli d’opera tutt’altro che banali: Tancredi di Rossini, Owen Wingrave di Britten e L’enfant et les sortilèges di Ravel. Regie rispettivamente di Andrea Bernard, Andrea De Rosa e Rita Cosentino, direzioni di Sesto Quatrini, Daniel Cohen e Myriam Farina.
Rossini Opera Festival
Dal 10 al 22 agosto
A Pesaro, dove torna in buca l’Orchestra del Comunale di Bologna, l’attenzione va soprattutto alla nuova Zelmira diretta da Giacomo Sagripanti, in cui debutta Calixto Bieito alla regia, protagonista Anastasia Bartoli. Da segnalare anche il ritorno di Daniela Barcellona nella nuova Italiana in Algeri firmata da Rosetta Cucchi e diretta da Dmitry Korchak. In programma poi un dittico Soirées musicales unito alla ripresa della Cambiale di matrimonio del 2020, più l’eterno Viaggio a Reims di Emilio Sagi con gli allievi dell’Accademia Rossiniana.
Caracalla
Dal 29 giugno al 7 agosto
“Tra sacro e umano” è il titolo scelto da Damiano Michieletto per la rassegna da lui curata a Roma, tra le Terme di Caracalla e la Basilica di Massenzio. Quattro nuove produzioni: La Resurrezione di Händel in forma scenica, Traviata, Don Giovanni e West Side Story. Due registe e due registi: in ordine Ilaria Lanzino, Sláva Daubnerová, Vasily Barkhatov e lo stesso Michieletto. Da segnalare la serata di balletto Bausch / Béjart / Wheeldon dove la storica Sagra di Pina Bausch viene ripresa con il Corpo di Ballo dell’Opera di Roma.
Macerata Opera Festival
Dal 18 luglio al 10 agosto
Allo Sferisterio va in scena per la prima volta La vedova allegra di Lehár, in versione italiana. Polke, mazurke e valzer dirette da Marco Alibrando e messe in scena da Arnaud Bernard. Si riprendono poi due dei migliori spettacoli visti a Macerata: il Rigoletto di Federico Grazzini e il Macbeth di Emma Dante.
Salisburgo
Non sarà la migliore programmazione possibile quest’anno al festival dei festival, ma rimane comunque la migliore in Europa. Dopo Kassandra da Christa Wolf di Michael Jarrell e Macbeth di Salvatore Sciarrino, rispettivamente del 1994 e del 2002, eseguite entrambe in forma di concerto, si passa all’Händel di Giulio Cesare con Dmitri Tcherniakov, poi al dittico Erwartung e Der Abschied con Esa-Pekka Salonen e Peter Sellars, la ripresa di Hotel Metamorphosis, pasticcio vivaldiano concepito da Barrie Kosky, e Maria Stuarda con scontro donizettiano tra Lisette Oropesa e Kate Lindsey. Sempre per l’opera contemporanea, Tre sorelle dell’ungherese Peter Eötvös, scomparso l’anno scorso.
In copertina: Il Macbeth allestito da Emma Dante nel 2019 allo Sferisterio di Macerata (Foto @ Zanzoni)