Senti il suono del Carcano

In Teatro

Da sin. Serena Sinigaglia, Lella Costa, Mariangela Pitturru

È una stagione che risuona, quella del teatro Carcano, presentata in un evento aperto a un pubblico numeroso e curioso. come ormai consuetudine. Al terzo…

È una stagione che risuona, quella del teatro Carcano, presentata in un evento aperto a un pubblico numeroso e curioso. come ormai consuetudine. Al terzo anno della direzione in tandem tra Lella Costa e Serena Sinigaglia (con Mariangela Pitturru) a colpire sono soprattutto i suoni. Non solo perché il sipario sulla stagione in arrivo si apre su tanta musica: a cominciare da un adattamento della Carmen di Bizet.

Che appare continuare il filo tessuto l’anno scorso con le “note del martedì”; questa volta, però, la regia è di Serena Sinigaglia, a “orchestrare” per la scena i giovani allievi del Conservatorio Verdi di Milano. La Tragedie de Carmen, dall’11 al 17 ottobre, è un incipit programmatico. Per un teatro che nell’opera ha trovato una delle sue radici storiche, e che nella sua volontà di renderla popolare ha intessuto una parte importante della sua storia.

Ma è soprattutto nel rapporto, stretto e costitutivo, con la città e le sue migliori energie – lo dimostra La Repubblica di Platone portata in scena da Omar Nedjari con gli allievi dell’Università Statale dal 5 al 7 febbraio – che il nuovo Carcano vuole definirsi, ma soprattutto lo certifica una coda d’anno che va a concludersi, dal 13 al 17 dicembre, con la seconda parte di El nost Milan: torna la grande arte partecipata e centinaia di persone in scena che, dopo aver gremito il teatro parlando di povertà, per quest’anno esploreranno la ricchezza, i suoi luoghi e le molte forme. Ancora una volta, Serena Sinigaglia a coordinare il lavoro di un nutritissimo gruppo anche fra gli addetti ai lavori e Lella Costa a portare per mano l’allegra carovana che ATIR forma nel corso dell’anno. Lella Costa che continua il discorso iniziato proprio nei martedì dedicati alle donne dell’opera (e in altre frequentazioni nella sua carriera col Mastro di Busseto e l’opera per tutti) raccontando Giovanna d’Arco, La pulzella, la fanciulla, l’allodola, firmato insieme a Gabriele Scotti, dal 19 al 22 ottobre. Poi si lascia la lirica, ma non la musica, quella che C’etra una volta: una immersione nel repertorio del mitico quartetto grazie al trio Favete Linguis, che insieme a ben due Fresi (Stefano ed Emanuela), conta l’autore, Toni Fornari. Dal 24 al 29 ottobre. Non mancherà un’incursione nel ritmo del Jazz, con le “favole omeopatiche per adulti”  le Omophonie di Arianna Porcelli Safonov – di cui chi è stato presente ha avuto una gradevolissima anticipazione – con Michele Staino e renato Cantini: siamo nei tre giorni a cavallo del 25 novembre.


Quel mese, però, è dedicato a due grandi classici, il cui fascino non sfugge a chi se ne intende. Ferdinando, testo simbolo di Annibale Ruccello,  va in scena con l’originalità di Arturo Cirillo dal 16 al 19 novembre mentre appena prima, dal 7 al 12, la Maria Stuarda di Schiller è in mano a due regine della scena come Elisabetta Pozzi e Laura Marinoni, che ogni sera si giocano a sorte le parti.

Pozzi poi torna, a maggio, dal 2 al 5, in coppia con Tullio Solenghi, per portare da Genova a Mlano un classico molto amato di Govi: i Maneggi per maritare una figlia. Classici rivisitati qua e là per la stagione non ne mancano, dalle Serve dirette da Veronica Cruciani con Eva Robin’s (4-7 aprile) alla Dodicesima notte senz’altro in punta di penna di Giovanni Ortoleva, 13-17 marzo.


Il suono che rischia di sentirsi di più. però, è quello delle risate. Mai come quest’anno il Carcano sembra aver scelto di far divertire, e basta fare una rapida carrellata pescando qualche nome. Ad esempio, dal 28 novembre al 3 dicembre c’è Rocco Papaleo con la satira de L’Ispettore generale di Gogol, mentre l’ultimo dell’anno, Enrico Bertolino avrà molti argomenti per fare una satira – ancora tutta da costruire, sulla nostra attualità.
A fare sintesi tra classico, musica e ironia, va detto, ci sono anche il Delirio a due di Nuzzo e Di Biase, che prendono nientemeno che da Ionesco con la regia di Giorgio Gallione (19-24 marzo) ma anche un curioso Falstaff a Windsor, con Alessandro Benvenuti a capitanare un folto gruppo di talenti.

Ridere, ridere, ridere ancora, direbbe un cantautore milanese: ci pensa l’ormai classico appuntamento con le comiche ormai più che lanciate da Serena Dandini nel suo Vieni avanti cretina Next, dal 12 al 12 maggio, ma anche Sabina Guzzanti insieme a Giorgio Tirabassi e Le Verdi colline dell’Africa, dal 27 febbraio al 3 marzo.

Il desiderio si direbbe quello di far tornare il teatro un luogo “per tutti”: ci provano i Malefici messi su carta da un inedito Dario Vergassola drammaturgo che ha raccontato i cattivi da bambini (6 dicembre) ma ci teneva soprattutto Gigi Proietti, la cui famiglia ha scelto di ripotare in scena la sua Pippi Calzelunghe, in un musical che è davvero un “regalo di famiglia”, dal 28 dicembre al 7 gennaio.

Perché in fondo anche le storie che fin da piccoli credevamo di conoscere hanno ancora qualcosa da raccontare, e a dimostrarlo, facendo incontrare Collodi e De Amicis, sarà ancora Lella Costa, in Cuore di Burattino, scritto insieme a Gabriele Vacis, in scena dal 16 al 21 aprile. Ma, in famiglia, anche i ruoli sono più di quel che sembrano, e Lunetta Savino, con il suo La madre, è pronta a dimostrarlo dal 9 al 14 aprile.


In una stagione senz’altro variegata non manca quello che è stato chiamato “il momento mistico” della stagione, che si apre con Elio Germano e Teo Tehardo intorno al XXXIII canto del paradiso Dantesco dall’11 al 14 gennaio e finisce col San Francesco raccontato da Ascanio Celestini, in L’Asino e il Bue, dal 16 al 21 gennaio. Passando ancora dal Santo di Assisi, “il più pop che ci sia” con Fra di Giovanni Scifoni (16-21 gennaio). Mancano all’appello solo due o tre appuntamenti, che pure sono tra le punte di diamante della stagione. Protagoniste sono le donne, anzi, le Top Girls della geniale drammaturga inglese Caryl Churchill, caposaldo della drammaturgia contemporanea britannica che per fortuna sta trovando, negli ultimi anni, spazio anche in Italia (qui la regia è di Monica Nappo, 31 gennaio 4 febbraio). Le donne, si diceva, o i loro corpi, liberi di Svelarsi, nella performance di Silvia Gallerano dall’11 all’11 marzo, o la loro voce, che ha trovato parola per mano di Michela Murgia in Stai Zitta! e dall’8 al 10 marzo trova la scena grazie a Antonella Questa, Valentina Melis e Teresa Cinque.

Come si usa dire, last but not least (tutt’altro) vale la pena annotarsi il protagonista che in questi giorni sta incantando nelle sale cinematografiche nelle vesti di Papa Poi IX e nel suo sardonico sorriso. Paolo Pierobon, dal 25 al 25 febbraio, sarà – per le parole di Angela Demattè e la regia di Carmelo Rifici, un Alcide de Gasperi pieno di sfumature, affidato a un interprete che potrà renderne tutta la complessità, mentre L’Europa Brucia.


Continuano, una volta al mese, gli appuntamenti dei Fantaweekend per i più piccoli e, naturalmente, gli imperdibili lunedì che ospiteranno, tra gli altri: Lucia Annunziata, Ernesto Assante, Federico Buffa, Fabrizio Bentivoglio, Enzo Bianchi e Giovanna Botteri. E ancora Francesco Costa e Marco Damilano, fino a Carlotta Vagnoli, Concita De Gregorio e Serra Yilmaz.


Insomma, il teatro Carcano al suo terzo anno di nuova vita si prende – e ne ha, si direbbe, tutti i motivi – tutta la confidenza con il suo pubblico per dire, come si fa con un caro amico “Stasera ti porto al Carcano”: e le occasioni per lasciarsi portare, di certo, non mancano!

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