Se la vita è dolcezza e dolenza: le sorelle di Emma Dante

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Ha cinque personaggi principali e ben dodici ottime interpreti “Le sorelle Macaluso”, ultimo film tutto al femminile della regista palermitana, appena passato alla Mostra di Venezia. Con una protagonista in più, la luce, che si fa via via più fioca dalla scoppiettante, sfrontata giovinezza delle ragazze all’età adulta per alcune ingrata, al silenzio della casa vuota e dei sommessi addii

È la luce la sesta protagonista delle Sorelle Macaluso, il film di Emma Dante in concorso all’ultima Mostra del Cinema di Venezia. Una luce che irrompe violenta nella prima scena e che va affievolendosi man mano che la storia prosegue. La settima interprete è invece la casa di periferia all’interno della quale si muovono le vicende delle sorelle. Come si può notare, un cast decisamente femminile. Ma non spaventatevi.

Le sorelle in realtà sono cinque – Maria, Pinuccia, Lia, Katia e Antonella – tutte diverse eppure tutte simili nell’affrontare la vita, almeno nella prima parte del film: con allegria e una certa spavalderia. Credo sia per via del sole, che all’inizio della vicenda bagna il racconto di una luce festaiola. Le sorelle infatti si preparano per andare al mare, ma non prima di essersi date da fare con l’allevamento di colombi, la loro fonte di guadagno, che affittano per allietare le cerimonie altrui. I colombi, che vivono con le sorelle nel solaio sopra la loro casa, in qualche modo alleggeriscono anche le vite delle ragazze, gli tubano intorno, mettono le ali ai loro sogni, imbiancano le loro speranze.

Quella a loro più affezionata è Antonella, la più piccola delle sorelle, che accarezza gli animali come fossero bambole e li intrattiene con il carrillon. Ma i colombi sono creature fragili, non sono in grado di proteggere le sorelle una volta fuori di casa. Ed è fuori di casa che succedono le tragedie. Tragedie che si riverberano sulla vita intera delle protagoniste, e le portano inevitabilmente a spegnersi. Dopo il mare, il sole, i balli sulla spiaggia e le risate, cambia la luce, diventa più smorta. L’atmosfera si riempie di rimpianti, la casa cede alla decadenza, le sorelle sono più divise, ognuna chiusa nel suo dolore vissuto in modo diverso.

Inizia il secondo atto. E qui cambiano le interpreti, le nuove attrici hanno volti più scavati, ma restano le solite sorelle, ognuna col proprio carattere e il proprio ruolo. La più rabbiosa è la bella Pinuccia – interpretata in questa parte della vita da una bellissima Donatella Finocchiaro – che si offre agli uomini per sfuggire a questa famiglia tutta di donne. La più oppressa è Maria che voleva fare la ballerina, ma viene tradita dal cancro, che la invita a danzare solo con la morte. 

Fra questi due poli, impavide, resistono le sorelle più forti: la placida Katia, non a caso l’unica che si sposa, e la folle Lia che legge i libri in piedi sussurrandoli fra sé e sé. L’appartamento sembra ora rimpicciolirsi intorno alle donne, quasi a proteggerle con la sua polvere e il servizio buono tirato fuori per le loro sempre più rare riunioni. Anche i colombi si fanno guardinghi, attendono gli sviluppi. 

Finisce a schifio, evidentemente, con quelle urla e quei litigi a cui spesso Emma Dante ci ha abituati, e che qui non sembrano gratuiti. Inizia il terzo atto. Adesso la luce è livida, la casa è svuotata, disfatta dalla vita come lo sono i corpi delle donne. è il tempo in cui le sorelle si dicono addio, un addio sommesso tra quelle ancora vive e le morte. Ancora qualche rimpianto e qualche carezza, e persino ai colombi non resta che volare lontano. A noi resta uno stordimento da vite negate, da bellezza sospesa.

Emma Dante tiene le redini del racconto con sicurezza, sa cosa vuol dire e come dirlo. In realtà le servono poche parole, molta fisicità e la complicità di dodici attrici che non la tradiscono per tutto il tragitto. Il risultato è un film con qualche difetto, ma non capitale; forse è molto meridionale, che per me è una virtù, ma so che a molti lascia un velo di fatica.  Ci sono due canzoni, di Battiato e della Nannini, così italiane che va bene così, e c’è Satie che non si capisce perché, ma va bene persino lui. E poi ci sono le donne, che però in questo caso superano la trappola del cinema al femminile per sconfinare nella dolenza e nella dolcezza della vita

Le sorelle Macaluso, di Emma Dante con Alissa Maria Orlando, Susanna Piraino, Anita Pomario, Eleonora De Luca, Viola Pusatieri, Donatella Finocchiaro, Serena Barone, Simona Malato, Laura Giordani, Maria Rosaria Alati, Rosalba Bologna, Ileana Rigano

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