La resilienza di Rossy Almodóvar de Palma

In Teatro

Recital funambolico, surreale dell’attrice prediletta da Pedro: angeli custodi Picasso, Dalì e Lorca. Tema: le delusioni d’amore e la vita sbucciata come una cipolla

Come voleva Carmelo Bene, è giusto chiamare Resilienza d’amore “recital” e distinguerlo dal semplice teatro. Rossy de Palma si confronta infatti con una performance ibrida, che unisce teatro, musica, arte pittorica e fotografica. L’attrice spagnola, conosciuta per la storica collaborazione con il regista Pedro Almodóvar, decide in questo spettacolo di esplicitare tutte le sue paure, le sue convinzioni e le sue multiformi interpretazioni dell’amore e della passione.

Lo fa accordando le proprie abilità fisiche e vocali alle immagini che artisti e scrittori hanno trasmesso nel tempo attraverso le loro opere. Dalì, Picasso, Lorca ispirano il lavoro di Rossy de Palma per portarla a creare diversi quadri scenici in cui si veste e sveste degli abiti delle più varie forme d’amore, vissute o immaginate.

I costumi di scena sono il più grande vanto di Rossy e il simbolo che meglio esprime la sua versatilità di donna che cambia uomini come paia di scarpe, rimanendo sempre in bilico sui loro tacchi a spillo.
Cambia scarpe e cambia abito questo personaggio monologante, arrivando a essere una di quelle cipolle a cui si tolgono strati solo per scoprire che il loro cuore porta lacrime. Una metafora della vita degna del miglior pessimista, ma che riflette con realismo la dimensione dell’amore.

In un percorso che scopre il volto intimo di Rossy de Palma, la cui faccia va però coperta perché sia davvero vista, l’attrice dimostra quanto fragili possano essere la vagina di una donna e, insieme ad essa, anche i suoi sentimenti. Vende al bazar le icone dell’amore che si immagina, questa donna passionale, e ne canta difficoltà e bellezza.

Rossy, come la chiamano i suoi fanatici sostenitori durante gli applausi finali, cattura il pubblico grazie alla propria abilità di sedurre con la parola, con l’arte, con simbolismi ma anche con l’immediatezza della sincerità. È il suo darsi sinceramente allo spettatore che rende il recital efficace e che coinvolge simpateticamente la platea.

Tra Spagna e Italia c’è sempre stata complicità, abbiamo imperfezioni come l’asimmetria fisica di Rossy de Palma che ci rendono amabili vicendevolmente. Così l’attrice spagnola, come una creatura di Picasso, conquista col fascino del diverso, con corpo e mente l’attenzione del pubblico italiano che, quanto lei, desidera essere resiliente, farsi modellare da un amore che si riesce a spiegare solo tramite l’arte.

Resilienza d’amore, di e con Rossy de Palma, con la collaborazione speciale di Pi Piquer, disegno luci cube.bz, fino al 22 marzo al Piccolo Teatro Grassi

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