“Omicidio all’italiana”: Capatonda è il vero leader del cinema-youtube

In Cinema

Una regia più matura, un racconto più solido: dopo il debutto col film-sketch “Italiano medio”, il comico abruzzese scoperto dalla Rete si rivolge stavolta non solo al “suo” pubblico ma anche a chi cerca racconti più articolati. Ad Acitrullo, sperduto paesino privo anche del wi-fi che rischia di spopolarsi, le cose cambiano quando un torbido omicidio attrae orde di giornalisti e turisti spinti da appetiti comicamente morbosi. Maccio impagina tutto con un umorismo, un linguaggio molto diretti

C’era grande attesa per l’uscita nelle sale di Omicidio all’italiana, il secondo film diretto e interpretato dal 38enne Marcello Macchia, in arte Maccio Capatonda, e non solo da parte dei suoi fan della prima ora, quelli che lo seguono fin dagli esordi sul web: un’area piuttosto vasta del pubblico aveva infatti già premiato il suo primo lavoro, Italiano medio, due anni fa campione d’incasso al box office, e il fenomeno interessa fette di spettatori sempre più vaste e composite. Se il debutto, tratto da uno dei suoi sketch più visti online, non aveva soddisfatto quelli che al cinema si aspettano un certo tipo di storia, questo tentativo appare decisamente più maturo. Se la prima sfida era stata di portare il pubblico di youtube al cinema, adesso è quella di tenerlo incollato alla poltrona, coinvolgendolo in un racconto senza dubbio più solido e articolato.

Così la storia è anche qui semplice, ma non per questo facile, nè facilona: il paese di Acitrullo, un piccolo borgo molisano senza wi-fi, rischia di spopolarsi, sparire dalle carte geografiche, finché un intraprendente sindaco sfrutta l’omicidio della Contessa per guadagnarsi le luci della ribalta e attrarre ciniche orde di giornalisti prima, e di turisti poi. Ma il punto di forza del film non sta tanto nella trama, che comunque ha il merito di puntare il dito contro quella tendenza morbosa a interessarsi delle tragedie altrui (chi, passando in auto di fianco a un’incidente non ha rallentato almeno una volta per compiacersi della disgrazia?), quanto semmai nel modo di raccontarla.

Maccio e la sua compagnia hanno un linguaggio diretto, esilarante e immediato, come la maggior parte della comicità che si trova online. Il pubblico delle web series e dei tutorial, che segue canali di imitatori o posta cortometraggi sui social, si è ormai fatto sentire e ingrandito a dismisura, tanto da far esplodere la popolarità di questa nuova generazione brillante. Solo qualche mese fa, sulla scia del successo di Capatonda è sbarcata al cinema anche la sua ottima spalla Herbert Ballerina con Quel bravo ragazzo, e casi di questo genere si moltiplicano a vista d’occhio, da Frank Matano, che a furia di provocazioni si è guadagnato ruoli in diversi film, ai bravissimi ragazzi del Terzo Segreto di Satira, che a breve usciranno nelle sale con un film, o ai loro competitor romani The Pills.

È un fenomeno nuovo, giovane, fresco, da molti visto come la rinascita economica del cinema italiano: è il cinema-youtube. Perché questi film non sono solo una mera operazione commerciale, ma si portano dietro codici e formule inedite. Certo, i loro protagonisti non sono sempre consapevoli dell’estetica che portano avanti: sono stralunati, la loro comicità è spesso basata su doppi sensi e giochi di parole, sono scostanti e talvolta incoerenti. Ma proprio nella loro ingenuità riescono a trovare gli schemi e i modi più genuini per raccontare e raccontarsi. Non è un caso se il primo film s’intitola Italiano medio e il secondo Omicidio all’italiana: entrambi, anche se con esiti diversi, ci parlano senza moralismi di come sta cambiando il nostro paese. Ci parlano di noi.

Ho avuto la possibilità di lavorare con Maccio, Herbert e Ivo Avido, e posso dire che, nel bene e nel male, sono persone autentiche, dotate di uno strano ma efficace talento e di un intuito naturale nel cogliere le mode e i caratteri del nostro tempo. Hanno affrontato il loro primo esperimento al cinema forse con troppa leggerezza, con l’insolenza di chi non si volta indietro e non sente il bisogno di confrontarsi con film ben più riusciti. Però questa loro seconda prova riesce a cogliere nel segno, lasciandosi alle spalle i buchi di trama o le scivolate volgari. Lascia anche ben sperare per il futuro.

Omicidio all’italiana, di Marcello Macchia, con Marcello Macchia (in arte Maccio Capatonda), Luigi Luciano (Herbert Ballerina), Sabrina Ferilli, Enrico Venti, Giorgio Morra 

 

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