“Masquerade”, il teatrino crudele dell’amore e dell’illusione

In Cinema

Dopo l’eccellente debutto con “Un amore sopra le righe”, Nicolas Bedos mette in scena un carosello di relazioni tra signore e signori, più o meno giovani, interpretati da Adjani a Morante, Cluzet a Devos, Pierre Niney a Marine Vacth. Il risultato è un film piacevolissimo e forse un po’ inutile, sullo sfondo della Costa Azzurra ancora una volta terra dei ricchi e dei ricchissimi. Dove la legge del desiderio e quella della sopravvivenza si misurano, si scontrano e si sovrappongono, senza pretese di realismo

La Costa Azzurra dei ricchi e dei ricchissimi è la vera, affascinante protagonista di Masquerade, il nuovo film di Nicolas Bedos. Un intricato carosello di amori e inganni, orchestrato con il dovuto brio e ben sostenuto da un gran bel cast. Margot (Marine Vacth) è bellissima e lo sa. Infatti usa il suo fascino come arma di distruzione di massa nei riguardi di qualunque maschio le capiti a tiro. Martha (Isabelle Adjani) è stata un’amatissima attrice, una vera e propria diva, ma ora è una donna non più giovane, fragile, che vede sfiorire la propria bellezza e reagisce affastellando capricci ed errori. In mezzo a loro Adrien (Pierre Niney), giovane e aitante, di professione gigolo in attesa di diventare famoso grazie al romanzo che (da troppo tempo) sta facendo finta di scrivere. L’infernale girotondo si allarga fino a comprendere una benestante coppia di polli pronti da spennare (François Cluzet ed Emmanuelle Devos) e una piccola folla di varia umanità tutta impegnata nella difficile arte di sopravvivere, anche e soprattutto ai propri desideri, dove spicca una sempre fascinosa Laura Morante. Fra Nizza e Cannes, fra un amplesso sfrenato e un furto con destrezza, il teatrino dell’amore e dell’illusione, dell’esagerata ambizione e dell’ignominiosa caduta va ancora una volta in scena. E l’effetto è a tratti crudele, più spesso desolante.

Un po’ Eva contro Eva, un po’ Caccia al ladro, senza dimenticare Speriamo che sia femmina, Viale del tramonto e Brivido Caldo: Bedos sembra essersi divertito a mescolare ingredienti di prim’ordine senza curarsi in modo particolare di qualunque pretesa di realismo. Il risultato è un film piacevolissimo e inconsistente, divertente, forse inutile, sicuramente seducente. Niente che pretenda di essere preso davvero sul serio, fra commedia umana e intrigo noir, grotteschi ricami esistenziali e rivendicazioni femministe. Bedos ha fatto di meglio – il suo primo lungometraggio, Un amore sopra le righe, è un piccolo capolavoro acido e romantico – ma anche qui se la cava con ironia e intelligenza.

Ladri d’amore di Nicolas Bedos, con Pierre Niney, Isabelle Adjani, François Cluzet, Marine Vacth, Emmanuelle Devos, Laura Morante

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