Mammia mia 2, divertente ma i giovani non reggono il paragone

In Cinema

A dieci anni dal fortunatissimo exploit (600 milioni di dollari di incassi) di Meryl Streep (grandi i partner, da Firth a Brosnan), sulle note degli Abba si cimentano ora Amanda Seyfried e un gruppo di eredi volonterosi non sempre all’altezza. E la regia del diligente Ol Parker, anche sceneggiatore, si mette solo al servizio di brani celebri e situazioni collaudate. E, tutto sommato, la modestia paga

Donna (Meryl Streep) non c’è più, ma la sua presenza aleggia in ogni strada e in ogni pietra della bellissima isola greca di Kalokairi, dove sua figlia Sophie (Amanda Seyfried) ha deciso di vivere, portando avanti l’hotel di famiglia. Il film si apre proprio con la fragile ragazza alle prese con la rocambolesca organizzazione della grande cerimonia di inaugurazione del nuovo albergo, finalmente riportato al suo splendore. Mentre nubi di tempesta (e non è una metafora!) si addensano all’orizzonte, protagonisti e comprimari fanno la loro apparizione sulla magica isoletta, ricavandosi piccoli e grandi momenti di gloria (prevalentemente musicale) e contribuendo tutti insieme alla riuscita della spettacolare festa conclusiva.

Prima del pirotecnico finale, c’è ancora tutto il tempo di indagare nel passato, in quelle zone d’ombra che non erano state del tutto illuminate nel primo film. Ed ecco ricomparire, in una lunga serie di flashback ambientati negli anni ’70, una giovanissima Donna (la interpreta con convinzione Lily James) alle prese con un tourbillon di emozioni e incontri, nel corso di una lunga e magnifica estate che culminerà con la nascita di Sophie. I tre aspiranti padri, Sam, Harry e Bill (che da adulti hanno rispettivamente i volti di Pierce Brosnan, Colin Firth e Stellan Skarsgård) da giovanissimi sono interpretati da Jeremy Irvine, Hugh Skinner e Josh Dylan, e danno vita a una serie di numeri musicali divertenti e trascinanti, sulle note di Waterloo e When I Kissed the Teacher firmate Abba.

In effetti, per poter riportare in vita l’universo incantato di Mamma mia! era necessario uscire dal giardino protetto dei brani più famosi del gruppo pop svedese e avventurarsi alla scoperta di qualche chicca meno nota. Missione riuscita, e per i fan degli Abba più che soddisfacente. Anche perché i brani più celebri comunque non mancano, da quello del titolo all’indispensabile Fernando cantata da Cher (convocata nei panni della nonna di Sophie) in duetto con Andy Garcia, in un trionfo del kitsch che lascia senza parole.

Certo, il prototipo arrivato sugli schermi esattamente dieci anni fa, con enorme successo (600 milioni di dollari gli incassi in tutto il mondo) era un’altra cosa. C’era la regia smagliante di Phyllida Lloyd, che comunque pescava a piene mani dalle geniali trovate del musical firmato dalla drammaturga inglese Catherine Johnson. C’erano tutte le canzoni più belle del quartetto scandinavo, da Super Trouper a Dancing Queen, passando per Thank You for the Music e The Winner Takes It All. Soprattutto, c’era un gruppo di protagonisti da urlo.

Il sequel non affonda le radici in un solido spettacolo teatrale e si vede; può contare su una regia e una sceneggiatura corrette (firmate da Ol Parker, autore del non indimenticabile Marigold Hotel), ma nulla di più. E i protagonisti? Sono tutti invecchiati, inevitabilmente, ma è sempre emozionante rivederli su un palco, sgambettanti e sorridenti. Purtroppo, devono però – giustamente – lasciare il centro della scena agli attori più giovani, che per quanto bravi non si dimostrano all’altezza di cotanto confronto.

Ecco, il problema vero di Mamma mia – Ci risiamo! sta proprio qui: in questa sorta di passaggio del testimone da una generazione all’altra, che si rivela in gran parte deludente. Nonostante ogni sforzo. Lily James è brava, ma accanto a Meryl Streep scompare, semplicemente. È come vedere un avatar digitale vicino al protagonista in carne e ossa. Il contrasto è stridente, impietoso direi. E soprattutto nella parte finale, quando il tanto evocato “fantasma” fa finalmente il suo trionfale ingresso in scena, e la nota dominante dell’intera operazione assume il gusto amarognolo della nostalgia. Un’infinita malinconia davanti allo spettacolo di ciò che eravamo, un tempo, e oggi non siamo più.

Mamma mia – Ci risiamo! di Ol Parker, con Meryl Streep, Lily James, Amanda Seyfried, Pierce Brosnan, Colin Firth, Stellan Skarsgård, Julie Walters, Dominic Cooper, Christine Baranski, Cher, Andy Garcia, Josh Dylan, Jeremy Irvine, Hugh Skinner

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