Lou Von Salomè: per fare una gran donna c’è bisogno di tanti grandi uomini

In Cinema

Il bipic (del 2016) su una delle intellettuali più famose dell’ottocento è firmato da Cordula Kablitz-Post e interpretato da ben quattro attrici a seconda delle diverse età di lei che vediamo nel film. Ma delle idee della psicanalista di cui, secondo diverse leggende, s’innamorarono uomini del calibro di Freud, Nietszche e Rilke, nel film c’è poco. Abbondano le sue chiacchierate relazioni con tanti big del tempo

Ogni primo film su un personaggio storico è un fatto eccezionale. Cosa ha da dirci oggi una donna di due secoli fa? Perché lei, perché ora? Questa e altre sono le domande che Lou Von Salomè di Cordula Kablitz-Post porta con sé, primo film (del 2016) sull’intellettuale più famosa dell’800, al secolo “la donna che fece impazzire Nietzsche”, stereotipo ingiustamente confermato da Al di là del bene e del male (1977) di Liliana Cavani, da cui la filosofa usciva ritratta più come una mangiatrice di uomini che come una femme fatale.

Se per fare un grande uomo c’è bisogno di una gran donna, per averne una del calibro della Salomè ci fu bisogno di molti e grandissimi uomini. Friedrich Nietzsche, Rainer Maria Rilke, Sigmund Freud sono solo alcuni di quelli di cui fu oggetto di amore romantico e intensa ammirazione intellettuale, e questo nonostante lei fosse nota per rifiutarsi di prendere sul serio ogni manifestazione di passione.

Interpretata da quattro attrici per l’arco di un’intera vita, Salomè fa la sua apparizione nel film come una psicoanalista 72enne (Nicole Heesters) costretta nel 1933 a Berlino ad abbandonare ogni attività per coinvolgimenti con ambienti ebraici. Ancora una volta è accompagnata da un uomo, l’ultimo della sua vita, il germanista Ernst Pfeiffer, che con costanza si reca presso la sua abitazione ad ascoltarne le memorie: gli eroici furori di Lou, la lotta con la madre, il tentativo di farsi strada in una società maschilista. Così la pellicola si sforza di ritagliare per Lou un ruolo da protagonista nel palcoscenico intellettuale dei suoi tempi. Da bambina (è Helena Pieske) è coccolata dal padre anziano, da adolescente (Liv Lisa Fries) viene tradita dal suo mentore intellettuale. Come donna adulta (Katharina Lorenz) è infine incessantemente perseguitata da ammiratori che sono tra i più grandi pensatori del XIX secolo, tra cui i già citati filosofi Nietzsche e Paul Rée e il poeta Rilke.

Anche se nella sceneggiatura Salomé elargisce perle su argomenti come la fantasia, il narcisismo, l’lo, i tempi del film non si staccano dalle sciocchezze e dagli sfoghi degli amanti rifiutati da Salomè. Il risultato è un biopic che descrive profumatamente le circostanze di una grande donna, lasciando oscure le sue idee più autentiche.

Lou Von Salomè, di Cordula Kablitz-Post con Katharina Lorenz, Nicole Heesters, Matthias Lier, Katharina Schutteler, Phillip Hauss, Alexander Scheer, Julius Feldmeier, Merab Ninidze, Peter Simonischek, Petra Morzé, Harold Schrott, Liv Fisa Fries, Helena Pieske

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