Kinky Boots: tra paillettes e drag queens, una lezione di vita

In Teatro

Con tante risate, personaggi ben delineati e musica suonata dal vivo da un’orchestra sotto il palco, Kinky Boots, da Broadway al Teatro Nuovo, merita sicuramente la visione

Musical scritto dal newyorkese Harvey Fierstein, Kinky Boots ha debuttato a Broadway nel 2013 ma è ambientato in Inghilterra, in quanto tratto dall’omonimo film britannico del 2005.  Non è dunque un caso che la vicenda riprenda un po’ lo schema delle tipiche commedie proletarie inglesi come Full Monty e The Commitments. Similmente a queste ultime, anche Kinky Boots vede al centro l’imminente chiusura di una fabbrica con conseguente licenziamento dei lavoratori.

La fabbrica in questione è una fabbrica di scarpe di Northampton, la Price and Son, che si trova in difficoltà, poiché con la concorrenza estera nessuno ordina più le scarpe prodotte in Inghilterra, ben fatte e durature ma più costose di quelle importate. Come nelle sopracitate commedie, anche qui la soluzione è esilarante e fuori dagli schemi; il giovane Charlie infatti, trovandosi ad ereditare dal padre la fabbrica sull’orlo del fallimento, escogita un modo originale per continuare la produzione grazie a un consiglio della dipendente Lauren e al fortuito incontro con la drag-queen Lola.

La storia è ben articolata e convincente, ed anche i personaggi sono credibili ed ispirano simpatia, grazie alla regia di Claudio Insegno. Il personaggio più comico, ingombrante e che domina la scena è sicuramente Lola (Stan Believe) una massiccia drag queen di colore che Charlie incontra per caso a Londra. Esuberante, per niente timida, anzi spesso invadente e di carattere forte, Lola dà una scossa agli operai della Price and son nella cittadina di provincia.

Il protagonista Charlie è interpretato da un bravo Marco Stabile, che riesce bene a rendere la crescita e la maturazione del suo personaggio nel corso del musical. Tanto lo stile di Lola è esagerato e provocante, quanto quello di Charlie è timido e delicato, in un gioco di contrasti e compensazioni. Anche le loro voci in qualche modo si completano: più limpido e alto il timbro di Marco Stabile (Charlie), più roca e potente la voce di Stan Believe (Lola).

Tema centrale del musical è l’accettazione dell’altro per com’è e la distruzione di schemi sociali prestabiliti: gli operai, alcuni dei quali di mentalità ristretta, pian piano imparano a conoscere Lola e ad accettarla, come anche Charlie, che instaurerà con lei un rapporto d’amicizia e profonda stima. Altre tematiche affrontate sono le aspettative non corrisposte dei padri sui figli e la chiusura delle fabbriche dovuta al cambiamento del sistema economico.

Attori, cantanti e ballerini sono davvero numerosi in questo musical. Gli operai della fabbrica, tra donne e uomini, sono in tutto 13, tutti con un ruolo particolare, alcuni sono attori, altri anche cantanti; tra questi in particolare spiccano per il ruolo e le parti cantate Pamela Lacerenza nei panni di Lauren, dipendente, nonché amica e consigliera di Charlie e Michele Savoia, che interpreta Don, ostile a Lola e leader tra gli operai.

Il corpo di ballo è composto invece da sette ballerini, o meglio, dalle drag queen di Lola: le Angels. Con le coreografie di Valeriano Longoni, i ballerini danzano in maniera impeccabile, oltre che con carattere e ironico divertimento, e i vestiti che indossano (costumi di Lella Diaz) sono a dir poco sorprendenti e sfavillanti: un vero spettacolo, tutto condito con tanta ironia, sorrisi, paillettes e un make up esagerato, degno di Moira Orfei.

Le musica, composta da Cindy Lauper, è suonata dal vivo da un’orchestra di 10 elementi che suona proprio sotto il palco del teatro, contribuendo al valore artistico di questo musical, che risulta vivo, leggero, divertente e irriverente, ma allo stesso tempo rinfrancante. Prorogato fino al 12 gennaio 2020, Kinky Boots merita la visione e strapperà gioiose risate, sempre al Teatro Nuovo, dov’era approdato nel 2018 per il suo debutto italiano.

FOTO © LUCA VANTUSSO

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