Guardiani della Galassia, atto 3, più fantascienza che cinecomic

In Cinema

Il procione senziente Rocket, doppiato da Bradley Cooper è il grande protagonista del nuovo episodio stand-alone del supergruppo di cosmonauti per eccellenza del mondo Marvel. Zoe Saldana e Chris Pratt, , Dave Bautista e Karen Gillan, Pom Klementieff e perfino Sylvester Stallone, guidati dal redivivo James Gunn, danno vita a un vero film di s/f, e dei più classici, ben fatto e bilanciato come meglio non si potrebbe tra intrattenimento scanzonato, momenti epici e scene d’azione girate a regola d’arte

Rieccoli. I paladini spaziali dell’umorismo a buon mercato ricominciano da dove li avevamo lasciati, dopo la roboante conclusione di Avengers: Endgame e una comparsata in quel tripudio del kitsch fuori luogo che era Thor: Love & Thunder. In realtà, Guardiani della Galassia Vol. 3 più che un nuovo inizio vuole essere un gran finale, almeno stando a quanto dichiarato dai membri storici del cast, pronti a salutare i loro personaggi per raggiunti limiti di età o voglia di voltare pagina. Tutti a bordo per un ultimo giro di giostra, dunque: da Chris Pratt a Zoe Saldana, da Dave Bautista a Karen Gillan, da Pom Klementieff ai due doppiatori d’eccezione Vin Diesel e Bradley Cooper. Ed è proprio quest’ultimo, a suo modo, a fare da mattatore del terzo episodio stand-alone del supergruppo di cosmonauti per eccellenza del mondo Marvel: protagonista del capitolo finale della trilogia è infatti a mani basse il procione senziente Rocket, ovviamente creato interamente in CGI, cui presta la propria voce (irriconoscibile) la star di American Sniper e A Star is Born.

L’idea di una trama costruita attorno ai flashback di un orsetto lavatore armato fino ai denti potrebbe legittimamente far storcere il naso, soprattutto a chiunque non fosse un fan della prim’ora della comicità dissacrante del redivivo James Gunn, non a caso licenziato dalla Disney per alcuni suoi vecchi tweet controversi e poi richiamato d’urgenza per finire quanto cominciato. E invece stavolta la mela pare caduta sorprendentemente lontana dal solito albero, e menomale: Guardiani della Galassia Vol. 3 più che un cinecomic si rivela un vero e proprio film di fantascienza dei più classici, sorprendentemente ben fatto, bilanciato come meglio non si potrebbe tra intrattenimento scanzonato, momenti epici e scene d’azione girate a regola d’arte.

Prova di maturità per l’enfant prodige del filone eroico-demenziale? È presto per dirlo. Bisognerà attendere il confronto con i supereroi versione semidio targati DC Comics, se è vero che, dopo il reboot d’emergenza di Suicide Squad, il principale competitor della Casa delle Idee ha deciso di affidargli l’ennesimo, disperato tentativo di restyling della sua divisione cinematografica. Di sicuro, per una volta, il regista e sceneggiatore scuola Troma si mostra qui capace di andare oltre quello stile che l’ha reso famoso proprio con il suo approdo nel panorama fumettistico, limitando gli eccessi a favore di una maggior profondità di trama e personaggi. Certo, le gag ci sono ancora, così come le tinte sgargianti e la solita colonna sonora di classici pop e rock, ma tutte al posto e al momento giusto, alternate a momenti dalla serietà quasi spiazzante, per non dire commovente, specialmente per un film di Gunn.

 E poi, soprattutto, c’è finalmente un cattivo con la C maiuscola: l’ambizioso e folle “Alto Evoluzionario” è, per scrittura e interpretazione, tutto ciò che il Kang di Jonathan Majors visto in Ant-Man and the Wasp: Quantumania poteva essere e non è stato. Gran merito va soprattutto alla performance dell’anglo-nigeriano Chukwudi Iwuji, al suo primo grande ruolo su grande schermo, ma già visto nella serie Peacemaker e con un enorme curriculum teatrale (è artista associato per la Royal Shakespeare Company), evidente dalla prima all’ultima battuta. Accanto a lui, oltre al ritorno di comprimari come Elizabeth Debicki, Sean Gunn (fratello minore del regista) e persino Sylvester Stallone, fa il suo esordio Will Poulter nei panni di Adam Warlock, altro character iconico delle avventure spaziali Marvel, preannunciato in una scena post-credit del capitolo precedente e destinato probabilmente a tornare in scena nelle prossime produzioni del Marvel Cinematic Universe.

Universo che, ancora una volta dopo Black Panther: Wakanda Forever, si conferma capace di trovare la propria massima espressione in pellicole corali e dai toni monumentali, affidando invece alle saghe home video approfondimenti e capitoli di raccordo dedicati ai singoli personaggi. Eppure, a conferma di un trend sempre più sci-fi, la cosiddetta “Fase Cinque” dovrebbe proseguire a brevissimo proprio con la serie tv di fanta-spionaggio Secret Invasion e con un altro attesissimo ritorno in scena, quello di Nick Fury/Samuel L. Jackson, stavolta in lotta contro la spietata razza di alieni mutaforma Skrull. Il viaggio, insomma, è appena cominciato.

Guardiani della Galassia Vol. 3 di James Gunn con Chris Pratt, Zoe Saldana, Dave Bautista, Karen Gillan, Pom Klementieff, Chukwudi Iwuji, Elizabeth Debicki, Sean Gunn, Will Poulter, Sylvester Stallone, Vin Diesel, Bradley Cooper

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