Feel good svedese: ritrovare la vita e se stesse a un corso di cucina

In Cinema

L’ottima sceneggiatrice Annika Appelin esordisce nella regia con una gradevole commedia, “Tuesday Club – Il talismano della felicità”. Dopo un lungo e felice matrimonio, Karin (la brava e simpatica Marie Richardson) si consola dalla scoperta del tradimento del coniuge iscrivendosi con alcune amiche a una scuola tenuta da un altero e rinomato chef. Non è solo evasione: è la riscoperta di passioni e capacità che fanno bene all’autostima, nascoste da tanti anni in un cassetto

Quarant’anni di matrimonio sono tanti ma per Karin (Marie Richardson) sembrano essere passati tutto sommato bene: una casa confortevole, un marito affettuoso anche se un pizzico pedante, una figlia che sta per compiere quarant’anni (anche se tende a comportarsi come un’adolescente), un bel gruppo di amici pronti a festeggiare alzando calici e risate. Ma proprio sul più bello, nel fatidico giorno dell’anniversario, Karin prende per caso in mano il telefonino del marito e scopre una foto decisamente esplicita, prova inequivocabile di un tradimento. Ma si tratta di un momentaneo smarrimento o della scoperta che la sua vita non era quella che pensava? Nel dubbio Karin decide di farsi un regalo, e si iscrive insieme a due amiche a un corso di cucina, il martedì sera. Inutile dire che sarà l’occasione per scoprire nuovi sapori e nuove ricette, ma soprattutto un nuovo sguardo sul mondo e su sé stessa.

La metafora di Tuesday Club – Il talismano della felicità è fin troppo scoperta: le donne, all’interno della famiglia, sono coloro che nutrono, in tutti i sensi, non solo quando passano ore ai fornelli a confezionare complicati e succulenti manicaretti. Ma troppo spesso le donne, prese dagli infiniti doveri della vita quotidiana, smettono di nutrire sé stesse, di alimentare i propri sogni e soddisfare i propri individuali bisogni. E si ritrovano come un albero piegato dal tempo, i rami un po’ rinsecchiti, l’avvenire dietro le spalle, in bocca il gusto amaro della delusione. Come se ne esce? Guardando avanti, naturalmente, e trovando nuovi sogni da inseguire, o magari recuperando in fondo al cassetto quello abbandonato tanto tempo fa come un calzino spaiato. 

Niente che non sia già stato detto e ribadito in qualunque manuale di autoaiuto, e in tanti film e libri appartenenti al filone “feel good”. Letteralmente, “sentirsi bene”. Sentirsi meglio. Attraverso la scelta fondamentale di volersi bene, finalmente. Non è certo l’aria di novità che colpisce nel film della svedese Annika Appelin: piuttosto la gradevolezza dell’operazione, la pacata felicità di questi piatti che vengono affettuosamente sciorinati sotto i nostri occhi golosi. Insomma un film piacevole da vedere, commentare con le amiche, da cui non aspettarsi grandi verità ma un piccolo momento di relax e buonumore. 

Appelin, che nella sua carriera ha lavorato prevalentemente come sceneggiatrice (firmando film come Il sospetto di Thomas Vinterberg), ha scelto per il suo esordio dietro la cinepresa una storia semplice, romantica ma non dolciastra, dominata da una nota di tranquillo ottimismo, mescolando ingredienti rassicuranti e puntando a distillare solo ed esclusivamente energia positiva. E se è vero che non tutti i personaggi sono davvero tridimensionali, è altrettanto indubitabile che il ritratto della protagonista sia invece assai riuscito e convincente, grazie alla simpatia e alla bravura di Marie Richardson.

Tuesday Club – Il talismano della felicità di Annika Appelin, con Marie Richardson, Peter Stormare, Sussie Ericsson, Carina M. Johansson, Ida Engvoll.

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