La rabbia giovane

In Teatro

La rabbia, in modi diversi, ritorna a teatro: dopo il successo nelle passate stagioni, tre spettacoli molto diversi raccontano furori poco astratti. E giovanili.

Teatro arrabbiato, teatro giovane. Animati da forme diverse dello stesso furore, tornano sulla scena milanese tre spettacoli pensati e realizzati da menti giovani, alle prese con la sommaria delusione e l’amarezza di chi vive la realtà seguendo il filtro della finzione, dell’insoddisfazione, dell’ansia.

Quest’ultima, forse, è la bestia nera dei nostri tempi; e di certo è una delle tante bestie nere che, come odiosi avvoltoi, affollano il gradevole N.E.R.D.S, di nuovo di ritorno a Milano (4-9 aprile, all’Elfo) e ovviamente “manipolato” con estrema grazia dalla coppia Bruno Fornasari (autore e regista) e Tommaso Amadio (efficace primattore). Una commedia che da tutti viene definita “cattiva”, ma che in verità è forse uno specchio tremendamente veritiero di una realtà assurda e incomprensibile: quella che ci mette a confronto costante con un mondo condito di insoddisfazioni, di terrori e di inadeguatezza.

La storia è quella di una famiglia – mamma, papà, quattro figli maschietti – che si ritrovano a festeggiare una ricorrenza almeno all’apparenza felice, e finiscono per cantare un’ode (involontaria?) alla tragedia.

La scrittura di Fornasari e l’interpretazione di Amadio, in trasferta speciale dai Filodrammatici, contribuiscono a immergere l’opera in un’atmosfera irreale, perfida – ma non per il semplice vezzo estetico che, ultimamente, ci costringe al cinismo a buon mercato.

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E, restando nel campo d’indagine di cattiveria e di “teatro giovane”, non si può trascurare il ritorno di un’altra drammaturgia very mean. O meglio, bastardissima: Bull, di Mike Bartlett, ragazzo prodigio del teatro anglofono (quello del formidabile Cock, per intenderci). Bull racconta di lotte di sopravvivenza, di ring d’uffici o di intere vite spalmate sul piatto più becero dell’universo, con quattro anime disgraziate pronte a suonarsele (simbolicamente, o forse no) di santa ragione. Dirige, di nuovo al Parenti (19 aprile – 7 maggio) dopo i buoni risultati dello scorso anno,  il bravo Fabio Cherstich, che intabarra i suoi protagonisti in abiti eleganti, in un contesto formale che stride a meraviglia con la rozza anima crudele del testo originario. Le parole chiave? Successo, fallimento, ingenuità, buoni e spietati. Dicotomie nette, decise, piacevolmente schematiche, che rivivono nella raffinatissima messa in scena di Cherstich.

La rabbia giovane continua, forse nella sua declinazione più “fortunata”: quella che di nome fa Road Movie, il testo di super culto che ha fatto di Angelo di Genio una star della scena milanese (e non solo, lunga vita alla banalità di certe espressioni). Dopo lo strepitoso, furoreggiante successo e la tournée, riprende vita il viaggio di Joel, alla  disperata ricerca dell’antico amore Scott. Una cinque giorni di intenso dolore, di grande malinconia, che Angelo di Genio e Sandro Mabellini alla regia applicano al personaggio, intrecciandosi magistralmente alle parole originarie di Godfrey Hamilton, l’autore della pièce. Pardon, ai personaggi: perché l’attore riporta in sé tutti gli altri ruoli, allacciando a sé e alla sua creatività un cordone ombelicale di enorme spessore e impegno spossante; ma ci riesce alla perfezione. Anche questo di ritorno all’Elfo (26 gennaio – 7 febbraio)

La rabbia giovane pulsa ancora. Perlomeno sul palcoscenico.

N.E.R.D.S., di Bruno Fornasari, al Teatro dell’Elfo dal 4 al 9 aprile 

Bull, di Mike Bartlett, al Teatro Franco Parenti dal 19 aprile al 7 maggio 

Road Movie, di Godfrey Hamilton, al Teatro dell’Elfo fino al 9 aprile 

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