Inside Out: la Pixar si dà alla psicanalisi

In Cinema

Riley prova gioia, tristezza, disgusto, paura e rabbia: così Pete Docter “anima”, in un coloratissimo e divertente cartoon, sentimenti e pulsioni “di dentro”

Gioia ha i capelli blu e un sorriso radioso perennemente dipinto in volto; Tristezza è tutta blu, parecchio goffa e decisamente incline alla depressione; Paura è magro, smunto, trema come una foglia e ha il terrore di tutto; Disgusto, che vede il mondo in verde, osserva ogni cosa con sospetto e un pizzico di ripugnanza; a Rabbia invece appare tutto rosso, nel senso che schiuma di rabbia alla minima occasione.

I personaggi principali di Inside Out, quindicesimo lungometraggio della Pixar sono disegnati con grande maestria e animati con professionalità assoluta. Ma non sono gli aspetti tecnici, per quanto mirabili, a colpire in questo film: è proprio l’idea narrativa quella che stupisce e conquista, il tentativo perfettamente riuscito di mostrare, cioè portare all’esterno, out, quello che normalmente non si vede, perché sta dentro, inside appunto.

I personaggi che abbiamo appena descritto, quelli che si vedono campeggiare sulle locandine del film, sono infatti le emozioni che si agitano nella testa di Riley, una ragazzina di undici anni alle prese con un temibile trasloco dal Minnesota a San Francisco e con i classici sconvolgimenti dell’adolescenza: abituata a essere felice (perché al posto di comando, nella consolle emozionale installata dentro la sua testa, c’è sempre stata l’intraprendente e ottimista Gioia), sarà costretta a scoprire a un certo punto, com’è capitato a tutti noi, che la vita è una faccenda maledettamente complicata. E che tutte le emozioni, anche quelle negative, hanno un ruolo indispensabile, se vogliamo sopravvivere fino alla maggiore età e magari cominciare persino a invecchiare.

A stupire in questo film è la capacità di materializzare sullo schermo non solo le emozioni (sotto forma di personaggi inevitabilmente umanizzati, certo, ma in ogni istante sorprendentemente efficaci) ma anche i paesaggi interiori. Quello che vediamo è infatti l’interno della mente umana, un mondo straordinariamente vario e affascinante, fatto di attività onirica e inconscio, di pensiero astratto e memoria, a breve e a lungo termine. Un universo complesso dove compaiono di volta in volta amici immaginari e vertiginose scale buie che portano alle paure più recondite, spazzini della memoria addetti a rimuovere i ricordi inutili e meravigliose isole sospese, che danno forma ai tratti principali del nostro carattere, a undici anni come a quaranta.

Dopo aver passato vent’anni a instillare emozioni in giocattoli (Toy Story) e automobili (Cars), in pesci (Alla ricerca di Nemo) e insetti (A Bug’s Life), quelli della Pixar hanno deciso di fare un ulteriore salto e di rendere le emozioni stesse protagoniste. Il risultato è un capolavoro di creatività e intelligenza, invenzione e immaginazione. Un film di cui si apprezza la costruzione impeccabile anche dal punto di vista scientifico, ma soprattutto capace di emozionare, di far piangere, ridere e pensare. Si dice che con Inside out alla Pixar potrebbe riuscire un’impresa senza precedenti: vincere l’Oscar come miglior film, uscendo una volta per tutte dal ghetto del premio ai cartoon. Noi facciamo il tifo.

Inside Out di Pete Docter, animazione

Mondo Cartoon dai Minions a Spongebob

MINIONS. Nelle sale italiane trionfa (spesso in 3D) il film di Kyle Balda e Pierre Coffin in cui i tre minuscoli protagonisti Kevin, Stuart e Bob, in viaggio da New York a Londra, trovano la nuova padrona malvagia in Scarlet Overkill (voce Sandra Bullock). Modern, non solo infant. In sala.

DRAGONBALL Z – La RESURREZIONE DI “F”. Tadayoshi Yamamuro ha confezionato la nuova battaglia per il possesso della Terra che schiera Freezer contro Goku e Vegeta. Traditional, infant only. In sala.

BARBIE PRINCIPESSA ROCK. Nel film di Karen J. Lloyd la gran veterana Barbie, qui nei panni della Principessa Courtney, finisce per errore nel campo della famosa cantante Erika. Ma le ragazze diventano presto amiche. Evergreen, for girl only. Dal 3/10.

NAUSICAA DELLA VALLE DEL VENTO. Il gran maestro Hayao Miyazaki torna con una storia ecologista tra fantasy e fantascienza girata nel 1984. Mille anni dopo la fine della civiltà industriale, Nausicaa e il suo piccolo regno devono convivere con vicini bellicosi. Ma il loro destino è ben più grande. Adults and young. Dal 5/10.

HOTEL TRANSILVANIA 2. Inevitabile il seguito, firmato Gennedy Tartakoysky, dato il successo del primo, delle avventure del conte Dracula, dei coniugi Frankenstein e degli altri buffi mostri. Qui alle prese con un nuovo arrivato. In originale con le voci di Mel Brooks, Buscemi e Sandler. Young and adults. Dall’8 ottobre.

IL BAMBINO CHE SCOPRì IL MONDO di Ale Abreu. Psico-tecno-animazione dal Brasile con un bimbo rimasto orfano del padre che parte alla scoperta di un mondo fantastico, un po’ sinistro, popolato di personaggi a metà tra esseri viventi e macchine. Adult and young. Dal 15/10.

SPONGEBOB LIVE PARTY. Nuovo round pure per la spugna animata cine-televisiva di successo: tutto in una festa ambientata nel cuore di Bikini Bottom, con tanti personaggi tra musiche, quiz e altro. Young. Dal 31/10.   

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