La Collezione Ramo di Milano ha presentato nelle scorse settimane la terza edizione della Milano Drawing Week, una costellazione di mostre diffuse sul territorio milanese dedicate al disegno, mettendo a disposizione una selezione di opere su carta di artisti italiani del XX secolo invitanto un artista per ogni spazio, tra gui gallerie come Gio Marconi, Kauffman Repetto, Zero, Clima e tante altre, a individuare un’opera per porla in dialogo con la propria ricerca. Marta Marchini l’ha visitata per noi e, consigliandoci di non perdere la prossima edizione, ce la racconta.
Settimane del disegno a Milano.
Un gioco dell’oca che ha connesso spazi, tempi e artisti differenti, ma tutti accomunati dal disegno.
Ma facciamo un passo indietro, perché il disegno?
E perché ancora oggi dedicargli una rassegna di due settimane?
Bene, parliamone.
Quando avete disegnato l’ultima volta?
No, non vale dire che non siete capaci, non ci siamo detti che vale tutto? Schizzare disegnare, fare la mappa al proprio collega di dove adare a parcheggiare ecc.
Spiegare, illustrare, raccontare qualcosa vedendolo e quindi capendolo meglio.
L’universo del disegno è tutto questo e soprattutto di più in questa manifestazione.
La Collezione Ramo con Irina Zucca Alessandrelli ed il suo staff ci invitano a visitare le diverse sedi in questa esposizione diffusa che è la Milano Drawing Week, dal Castello Sforzesco al Museo di Storia Naturale fino a dieci gallerie milanesi come Clima, Galleria ZERO…, Gió Marconi, kaufmann repetto, Loom Gallery, Monica De Cardenas, OPR Gallery, Renata Fabbri, Spazio Lima e la Galleria Tiziana Di Caro di Napoli, in città per la rassegna. E ci accompagnano tra artisti collezionati dalla Collezione Ramo e gli artisti contemporanei, che per questa esposizione hanno avuto l’opportunità di scegliere un operta con la quale dialogare durante la loro esposizione, potendo scegliere tra gli oltre settecento pezzi messi a disposizione. La Milano Drawing Week ha infatti presenta le opere degli artisti contemporanei John Bock, Umberto Chiodi, Luca Gioacchino Di Bernardo, Benni Bosetto, Vadim Fishkin, Juul Kraijer, Mad Meg, Valerio Nicolai, Adrian Paci, Brandi Twilley e Serena Vestrucci che si sono messi in dialogo in dialogo con quelle di grandi maestri del secolo scorso come Gianfranco Baruchello, Mirella Bentivoglio, Tomaso Binga, Umberto Boccioni (a cui il Castello Sforzesco ha dedicato una sezione speciale), Alighiero Boetti, Massimo Campigli, Alik Cavaliere, Betty Danon, Giorgio de Chirico, Lucio Fontana e Piero Manzoni. Una bellissima rassegna che ha visto in questo 2023 la sua terza edizione e la collaborazione tra musei civici e spazi privati (dodici per la precisione) dedicati all’esposizione artistica; il tutto accompagnato anche da spiegazioni audio o per meglio dire podcast, in ogni tappa o casella di questo giro dell’oca meneghino.
Queste due settimane hanno non solo promosso il disegno ma, tramite l’ausilio di altri eventi, hanno consentito di fare sperimentare a giovani e meno l’approccio alla disciplina grazie workshop dedicati, sketch mob e dj set tutti incentrati sul disegno ed il disegnare.
Ma tornando a noi, perché dare tutto questo lustro al disegno?
Ce lo spiega la direttrice Irina Zucca Alessandrelli, che ci ricorda essere pratica intrinseca nella creazione artistica italica ed in tutta quella che è la produzione pittorica e scultorea. Ma se questo non bastasse ricordiamo che il disegno è pratica artistica che si adopera per pensare, comprendere e sviscerare fino alla completa comprensione un oggetto d’indagine. Gli italiani artisti che nel ‘900 hanno creato sono quasi tutti partiti dal disegno come approccio alle loro ricerche, partendo proprio dai disegni preparatori che hanno costellato la storia italiana del disegno antico rendendolo un po’ speciale.
Quando si disegna si pensa, si ragiona per sé e lo si fa’ senza mai correggerlo perché fase di fissaggio di idee e intuizioni in divenire.
Per chi volesse approfondire e non considerare il disegno il bozzetto e basta, un preparazione ad altre tecniche, allora consiglio il testo “chi ha paura del disegno?” per comprenderne la sua importanza e dignità. Ricordiamo infatti che è da intendersi la vasta accezione del termine “works on paper”, ovvero acquerelli, collage, pastelli o guaches.
Quindi, se questa lettura e soprattutto questa rassegna può avervi interessati, innanzi tutto non perdetevi la prossima Drawing Week ma soprattutto portatevi sempre un foglio ed una pena con voi e se avete qualche minuto alla fermata della metro, tra un appuntamento e l’altro, o tra una forchettata e l’altra disegnate, guardatevi attorno e disegnate quello che del momento vi cattura l’attenzione.
Senza correggere, senza perdervi d’animo e slancio ma esercitate l’occhio e la mano, perché disegnare ci aiuta a capire il mondo che ci circonda.
In copertina: Brandi Twilley, Hands, 2023, pastello e collage su carta, 42.5 x 29.8 cm