Che il 2018 abbia, serialmente, inizio…

In serieTV, Weekend

Da ‘La linea verticale’ con Mastandrea che debutta oggi all’assassinio di Gianni Versace, passando per i cineasti di vaglia come Steven Soderbergh e i fratelli Cohen tutto ciò che, in tema di serie, è da non perdere quest’anno (più le due del 2017 da recuperare assolutamente se le avete perse)

Ci lasciamo alle spalle un 2017 che sarà ricordato soprattutto per due serie di livello superiore, Mindhunter e The Deuce. La prima ruota attorno alla costituzione della figura criminale del serial killer e lo fa in maniera dilatata, immersiva e misteriosa, tendendo verso un Male che non esplode mai ma è sempre dietro l’angolo, dietro ogni dialogo, interrogatorio, indagine. I protagonisti sono due detective un po’ banali (gli ottimi Jonathan Groff e Holt McCallany), quasi agli antipodi dell’epocale coppia Harrelson-McConaughey del primo True Detective, alle prese con il tentativo di capire e interpretare l’irrazionalità dell’omicida seriale, di tracciarne una mappa mentale da cui è impossibile non rimanere infetti. L’eleganza registica di David Fincher, che dirige i primi due e gli ultimi due episodi di questa prima stagione, regala la statura del classico immediato, ma anche i passaggi intermedi contribuiscono a dare spessore a un’ipnotica discesa agli inferi della perversa e fragile natura umana.

La seconda è senz’altro il miglior show americano sugli anni Settanta da chissà quanto tempo a oggi, un ritratto crudo e marcio dei disgraziati che abitano gli ambienti più squallidi di Times Square: papponi, prostitute, spacciatori, ma anche baristi e poliziotti, dietro cui si cela un grido represso di solitudine. E così la nascita del porno è raccontata come un’alternativa di libertà, di creazione, che forse può togliere il degrado dalla strada. The Deuce è impreziosita da uno sguardo scorsesiano, pieno d’amore nei confronti del cinema a stelle e strisce, che risulta evidente nell’evoluzione del personaggio della magnifica Maggie Gyllenhaal.

Che cosa ci aspetta il 2018? Il 22 gennaio attendiamo di vedere i primi episodi di Britannia. Ambientata nel 43 d.C., la serie racconta la complicata missione dell’esercito romano impegnato nella conquista della Britannia, una terra dominata da forze oscure e impavide guerriere. Nel cast si segnalano Kelly Reilly (True Detective, Sherlock Holmes) e Fortunato Cerlino di Gomorra nei panni dell’imperatore Vespasiano.

Arriva invece il 19 gennaio il nuovo capitolo della serie antologica American Crime Story, ovvero The Assassination of Gianni Versace, dove Ryan Murphy mette in scena la morte del celebre stilista, puntando l’attenzione su temi caldi come la sessualità e l’omofobia negli anni Novanta. Un omicidio che siglò il termine di un’era effimera e fortunata, che rivela però nello stesso tempo la cupezza e i segreti nascosti di una società ipocrita e ancora piena di pregiudizi. Suscitano grande curiosità gli interpreti: Edgar Ramirez è Gianni Versace, Penelope Cruz è Donatella Versace, Ricky Martin è Antonio D’Amico, il compagno di lunga data dello stilista.

E quest’anno non mancheranno neppure i cineasti di vaglia. Da gennaio potremo vedere Mosaic, il ritorno sul piccolo schermo di Steven Soderbergh, con una luminosa Sharon Stone nei panni di Olivia Lake, un’autrice di libri per bambini. Su Netflix invece è stata annunciata The Ballad of Buster Scruggs, firmata da Joel ed Ethan Coen. Lo show sarà ambientato nel vecchio West e racconterà le storie di perdenti, come un cantante cowboy, un ricercatore d’oro e un delinquente inetto. I protagonisti saranno James Franco, Tim Blake Nelson e Zoe Kazan. Ritorna anche il regista Cary Fukunaga (True Detective, Beasts of No Nation) con Maniac, sempre su Netflix, dove due ragazzi, interpretati da Emma Stone e Jonah Hill, mentalmente instabili, sono rinchiusi in un ospedale psichiatrico ma vivranno avventure straordinarie in un mondo alternativo creato dalle loro menti.

E gli italiani? Attenzione a Valerio Mastandrea, da oggi su Rai 3 ( ma anche su Raiplay) con La linea verticale scritta da Mattia Torre, ambientata nel reparto di urologia oncologica di un ospedale italiano. Un modo inedito e coraggioso per raccontare con ironia e un po’ di sano cinismo gli italiani di oggi: un ristoratore, un prete in crisi, un intellettuale, un iraniano dalle certezze radicali sono alcuni dei personaggi con cui dovrà confrontarsi il protagonista Luigi a cui toccherà sottoporsi a un delicato intervento.

Non dimentichiamo poi la comicità spiazzante e stralunata, ma intelligentissima, di Maccio Capatonda in Sui generi, che racconta la vita di Gianfelice Spagnagatti, un uomo che passa intere giornate a casa cercando riparo da qualsiasi rapporto ed emozione. Infine, anche lo scrittore Niccolò Ammaniti debutta come showrunner in Il miracolo, produzione Sky, dove nel covo di un boss della ‘ndrangheta viene ritrovata una statuetta di plastica della Madonna che piange sangue. La regia è affidata a Francesco Munzi e Lucio Pellegrini, e gli interpreti sono Alba Rohrwacher, Guido Caprino, Lorenza Indovina e Tommaso Ragno. Che il 2018 abbia serialmente inizio.

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