Al MaMu la classica, in tutta confidenza

In Musica

Un negozio, una libreria, un luogo di incontri e di ascolto. Parliamo del Magazzino Musica, per tutti MaMu. Uno spazio seduttivo e piacevole da frequentare, che sa di musica in ogni angolo

Trecento metri quadri di musicofilia sono miracolosamente sfuggiti alla conversione in loft proprio in Porta Romana, oltre un delizioso cortile d’epoca sorvegliato da un gatto da guardia sul ballatoio. È il Magazzino Musica (via Francesco Soave 3), confidenzialmente MaMu, e da bravi milanesi verrebbe da accentare la u finale in omaggio a Mamì della Vanoni.

MaMu è un negozio, una libreria, luogo di incontri, di aggregazione e divulgazione di musica classica. A breve aprirà perfino una liuteria. Si vendono spartiti, saggi e romanzi musicali, CD, DVD, ma anche violini e violoncelli che sbirciano sinuosamente da una stanza in fondo inaspettata. All’ingresso vecchi divani invitano alla lettura di fronte a un pianoforte a coda. Si può bere un caffè e ascoltare insieme musica in filodiffusione o dal vivo: magari uno studente che si esercita o, perché no, Davide Cabassi che prova prima del concerto.

È così che si vive la classica al MaMu: una materia di solito tra le più elitarie e snob, la meno accessibile per prezzi e contenuti. Invece qui diventa una confidenza fatta al pubblico, e si evita così qualsiasi pedante lezione verticale, da chi sa a chi non sa. Perché la musica non è mai snob, anche se forse alcuni ce la dipingono così, come una Jessica Rabbit che per fortuna può contare su Nicola Kitharatzis e Laura Ferrari, che hanno aperto il MaMu poco più di un anno fa per eliminare questo pregiudizio.

 

 

L’idea è di Nicola, nata dopo una lunga esperienza nell’editoria musicale, da Ricordi alla Carisch: «Mi rendevo sempre più conto di quanti volumi bellissimi uscissero nell’indifferenza dei negozianti, spesso poco competenti o ossessionati dalla paura di non vendere». Da qui la metamorfosi di ruolo, da editore a venditore, in uno spazio aggregativo che a Milano mancava, che sa di musica in ogni anfratto e a ogni ora del giorno (dal martedì al venerdì 11/19:30, weekend 10/19:30), per sedurre chi ancora non immagina nemmeno quanto la classica gli possa piacere, quanto lo possa rappresentare.

«Siamo tutti sensibili alla musica: c’è sempre una suggestione che arriva, come un ricordo rimasto in sottofondo che si risveglia». Questa è Laura, secondo cui «la musica è sempre riconoscimento». E parla giustamente di un «DNA classico» nelle persone, responsabile dell’empatia con certi brani musicali che non sapevamo di avere dentro di noi, nascosti da qualche parte.

Oltre a Cabassi, MaMu ha ospitato serate lisztiane con Michele Campanella o sconfinamenti nel jazz di Arrigo Cappelletti, confidenze musicali con il violoncello di Enrico Dindo e con il violino di Stefano Montanari. In cantiere serate sul tango e perfino incontri su musica e astronomia, per estendere sempre di più il territorio classico, più imprevedibile di quanto si pensi.

Significativo il ciclo La Musica Racconta, che ha preso il via sabato scorso con Bach e l’oboe di Marika Lombardi insieme all’orchestra Carisch, orchestra amatoriale purtroppo senza sede, fondata nel 2010 proprio da Nicola con altri amici musicisti. Sono incontri in cui gli esecutori mettono in luce dettagli dei brani che suonano, senza essere didascalici perché in questo spazio intimo viene facile condividere con il pubblico le proprie scoperte.

Imperdibili infine le serate di opera da camera realizzate insieme alla compagnia FuoriOpera. Così al Magazzino Musica si può offrire un bicchiere a Violetta Valéry, almeno negli atti in cui non sta ancora troppo male, per poi trattenere i singhiozzi quando si spegne proprio sulla poltrona accanto a noi. E a proposito di tisi, il prossimo appuntamento sarà durante Bookcity, 19 e 20 novembre, nelle soffitte di Mimì e Rodolfo con La Bohème.

MaMu, Magazzino Musica (via Francesco Soave 3)

Per il video si ringrazia Sara Magro.

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