Desideri autentici, bisogni (im)perfetti

In Teatro

immagine tratta dal sito teatrofilodrammatici.eu

Giuseppe Tantillo ci fa riflettere sull’autenticità dei rapporti di coppia, le ossessioni quotidiane e l’incapacità di comunicare in relazione

Al Filodrammatici il giovane autore Giuseppe Tantillo ci propone lo spettacolo Senza Glutine, un’opera che indaga il rapporto di coppia. Due coppie, per la precisione, che si frequentano abitualmente, una più giovane e l’altra più in là con gli anni, con una storia di convivenza duratura.

Entrambe sono accomunate da una stagnazione nella relazione, in cui emergono più le difficoltà quotidiane, i piccoli risentimenti, la disillusione, che il desiderio di portare avanti un percorso comune. Fran (Giuseppe Tantillo) aspirante scrittore di poco successo, sta elaborando un libro sulla relazione tra flora batterica, amore e letteratura. La sua fidanzata, Lisa (Valentina Carli) vuole assolutamente un figlio nato Parigi, perché – si sa – è esotico poter avere un figlio all’estero. Gli altri due coniugi Paolo (Vincenzo de Michele) e Felicia (Orsetta De Rossi) sono mossi più che da una vitalità congiunta, dai rispettivi tradimenti e intrecci amorosi.

Entrambe le coppie hanno difficoltà ad ammettere che forse, giunti a questa “aporia” sarebbe bene avere il coraggio di staccarsi definitivamente, perché, come recita Felicia:

“La cosa più difficile in assoluto è lasciarsi. Anche se non ci si ama più. [..] Se non fosse così non si farebbero un sacco di cose. E non si conoscerebbero veramente le persone. In fondo cominciamo davvero a conoscere la persona che ci sta accanto quando smettiamo di provare qualcosa per lei. Solo allora riusciamo a vederla per quello che è.”

Lo spettacolo fa leva su uno humour diretto, sferzante, dissacrante, mettendo sul piatto le tre pulsioni primarie freudiane incarnate dall’ossessione per l’alimentazione, il sesso, e i bisogni fisiologici, con punte di comicità sarcastica e irriverente. Il rapporto tra i personaggi si regge sulla continua proiezione dei propri bisogni sull’altro, e sul misconoscimento delle proprie e più intime necessità e imperfezioni che vengono progressivamente disvelate.

Emergono l’insicurezza di Lisa, la poca convinzione di Fran, la disillusione di Felicia, la superficialità di Paolo. Ma nessuno di loro, ha il coraggio di ammetterlo a sé stesso e di agire di conseguenza.

Se Lisa si nasconde dietro continue incessanti richieste di conferma affettiva ed un’estrema progettualità, Fran procrastina le sue responsabilità ad un “da farsi” che non arriva mai. Felicia, disillusa per la mancata attrazione del partner e forse per la mancanza di figli, si concede all’amante più giovane e Paolo fa lo stesso senza mai aprirsi davvero alla donna. Il tutto senza apparente via d’uscita a parte un’inconsistente monotonia.

Senza Glutine marca un po’ lo spaccato di una vita relazionale priva di un vero e proprio “pensiero di coppia”, di una condivisione che invece di fare leva sui desideri e sulle mancanze reali, fa leva sui bisogni, sulle richieste, sulle opposizioni o peggio, sul silenzio. I personaggi fingono di conoscersi ma comunicano su un piano sterile e superficiale, non condividono le proprie difficoltà e non si interrogano sul loro tacito disamore. È solo quando Alicia e Paolo decidono di lasciarsi, accettando la distanza e l’impotenza, che in loro si muove qualcosa.

La soluzione è forse, come ci suggerisce Tantillo, non per forza lasciarsi, ma guardare realmente e con occhi sinceri il presente. Stare in relazione, è avere il coraggio di comunicare con onestà i propri limiti, saper essere complici sui propri desideri più intimi, seguire consigli altrui e soprattutto agire di conseguenza esponendosi. Senza glutine ci ricorda di quanto sia necessario saper ascoltare le proprie verità e mostrare le proprie debolezze, poiché senza metterle sul piatto le, relazioni di coppia possono portare ad una comoda e statica continuità, destinata prima o poi a chiedere il conto alla propria, reale autenticità.

Senza Glutine riporta alla ribalta temi e problemi sempre presenti, non senza una vena di pungete e contemporanea umanità.

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