Verdena: la musica nuda e cruda fa la differenza

In Musica

Ebbene sì, niente luci, niente effetti, solo la suggestione delle loro canzoni e dei loro strumenti suonati con magistrale rispetto, innocenza e sudore

La musica nuda e cruda spesso fa la differenza, se è potente e ha qualcosa da raccontare. La fortuna è stata vedere i Verdena dal vivo all’auditorium di Radio Popolare, per un pubblico di abbonati alla radio che ha ovviamente riempito la sala nei suoi 99 posti.

Niente luci, niente effetti, solo la forza delle canzoni e degli strumenti, suonati con magistrale rispetto, innocenza e sudore dai fratelli Ferrari e da Roberta Sammarelli, per l’occasione accompagnati alla chitarra da Josef, musicista trovato con un annuncio su Mercatino Musicale (ebbene sì, anche una band affermata può mettere un annuncio e trovare un musicista perché gli serve).

I Verdena sono in giro ormai da tanto tempo (prime tracce nel 1995), ma mantengono un piglio giovanile contagioso nel suono e nell’anima della musica, un suono privo di paure e resistenze verso il nuovo. È rock, ma certe fughe di tastiere e batteria sembrano arrivare da un mente che non pensa al rock, ma all’essenza del pensiero e alla sua trasposizione in musica.

Tutto il live è centrato sugli ultimi due lavori discografici, Endkadenz vol 1 e 2, usciti nel 2015 e pieni zeppi di idee e citazioni sixties. Ascoltandoli vengono in mente certe idee fatte di “innocenti evasioni” e che viaggiano senza paura in mondi psichedelici e al tempo stesso melodici.

Tra i titoli vanno citati pezzi come Un blu sincero, Dymo, Un po’ esageri e Nevischio, dove la voce si mescola volutamente con gli strumenti diventando un suono fra i suoni, dove le parole – a volte senza senso, altre invece con una logica poetica che con la musica diventano immaginazione pura – fanno fatica a farsi strada, proprio come spesso capita nella vita di tutti e certamente in quella di Alberto Ferrari, cantante e autore principale, e uomo di poche parole e molto talento.

Personalmente adoro l’uso della batteria di Luca, l’altro fratello Ferrari: è quasi un modo melodico di suonare le percussioni, un suono potente che in certi casi fa decollare i pezzi, ovviamente grazie all’appoggio preciso e spontaneo del basso di Roberta.

Grande band con grande musica, al tempo stesso malinconica, nostalgica e moderna. Il 9 novembre al Fabrique a Milano, dove oltre ai due ultimi lavori i Verdena suoneranno anche brani tratti daWow e dagli altri dischi precedenti. Chiudete gli occhi e allacciate le cinture, se vi lasciate andare, con i Verdena potete volare lontano.

Verdena all’auditorium di Radio Popolare

Immagine di copertina: Verdena Official

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