Stagioni / Alla Cooperativa Renato Sarti insegue la vita

In Teatro

Il Teatro della Cooperativa sfodera gli artigli: la stagione 2016/2017 non si risparmia, tra testi impegnati e opere di dissacrante comicità

Il Teatro della Cooperativa, che rappresenta una delle realtà più interessanti, fuori dal coro e divertite dell’attuale panorama milanese, sfodera gli artigli in vista della stagione 2016/2017.

Ad aprire il sipario, dal 04 al 16 ottobre, ci pensa uno degli spettacoli di culto prodotti dal teatro, la Guida Estrema di Puericultura drammatizzata da Angela Demattè e Francesca Sangalli, ove la puericultrice dagli aforismi bizzarri e picareschi sulla “cultura del neonato” ha le fattezze di Alex Cendron, alle prese con un ruolo difficile e una grande, ormai a lui consueta prova da prim’attore. Dirige, non a caso, Renato Sarti: interprete e regista di rara finezza, che del teatro è direttore artistico e guida spirituale, baluardo imprescindibile d’impegno civile, ma anche di dissacrante leggerezza. E proprio Sarti riporta sulle scene una delle sue regie più amate, quella Molto tragica storia di Piramo e Tisbe che muoiono per amore (foto di copertina),  liberissimamente ispirata al Sogno shakesperiano e regolatrice di un allestimento sardonico, scombussolato e imperdibile per quelli che ancora non hanno avuto il piacere di “conoscerlo” (04-20 novembre).

Ancora Renato Sarti è protagonista e autore di una produzione realizzata dal Teatro dell’Elfo: Goli Otok – Isola della libertà, storia di un trauma vissuto in un campo di internamento (Goli Otok, per l’appunto) sotto Tito e macerato dal protagonista, l’anziano Aldo, nel corso degli anni. A dividere la scena con Sarti, che nello spettacolo interpreta un medico che ha in cura il protagonista, c’è Elio De Capitani, chiamato a interpretare i non semplici panni di Aldo.

E, in chiusura di stagione (19-24 giugno) Sarti è regista di Filax Anghelos, di cui è anche autore, per la prima volta in scena nella sua grammatica complessa e affascinante: un personaggio sdoppiato in due, nell’Italia multiforme, claudicante e bombardata che abbiamo conosciuto dalla fine della Seconda guerra mondiale a oggi. Protagonista è Massimiliano Loizzi, tra i volti dei video virali della serie Il terzo segreto di Satira, che sarà anche al centro (31 marzo – 09 aprile) del monologo Io ed Io, virtuoso esempio di teatro canzone ispirato alle mirabili gesta di Giorgio Gaber, un progetto di Mercanti di storie con musiche e arrangiamenti di Giovanni Melucci. Loizzi sarà inoltre co-regista (con Laura Pozone) di Dita di dama (18-27 maggio), riflessione su due donne (interpretate dalla Pozone stessa) alle prese con i comportamenti anomali del nostro Paese durante gli anni di piombo.

E se, come da buon cartellone, non può mancare Goldoni (La bottega del caffè contemporaneizzato dalla Confraternita del Chianti, 29 novembre -11 dicembre), poco prima attrae un viaggio nella drammaturgia contemporanea, e quanto più precaria non si può, con La scuola non serve a nulla (18-23 ottobre), icastico apologo ai tempi della Buona Scuola dettata dal governo, un compendio di attualissima bestialità portata in scena da un artista che è docente di giorno (precario, mica c’eravamo giocati l’aggettivo di prima a caso…) e istrione tra le tenebre del palcoscenico. E ancora, più avanti, (S)legati , storia di un’amicizia viscerale ad alta quota e ispirata alla storia vera di due alpinisti: una produzione Atir-Teatro Ringhiera con Jacopo Bicocchi e Mattia Fabris dal 26 al 30 aprile. Subito dopo, un testo del francese Rémi De Vos ispira (dal 02 al 07 maggio) il gioco meta-teatrale Piccola società disoccupata (foto in basso), in cui tre attori senza stabilità si alternano a interpretare umanità varie, figure eterogenee oltre ogni ragionevole dubbio a confronto con i problemi, le sofferenze e le contraddizioni della contemporaneità. Cosa ne verrà fuori? Chi scrive attende con ansia.

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E spazio ancora a monologhi onirico-farseschi (come Mi sono fatto: un film, con Pasqualino Conti, 13-18 dicembre) e di impianto serio, come No. Storia di Franca Viola di Chiara Boscaro con Sara Urban alle prese con la Sicilia degli anni Sessanta pronta a chiudere un occhio sul reato di stupro. O ancora, riduzioni ormai amatissime dal pubblico (Groppi d’amore nella scuraglia, da Tiziano Scarpa, con Emanuele Arrigazzi dal 17 al 22 gennaio), il one woman show Sogno di notte di mezza età con Debora Villa (10-19 febbraio, foto in basso), la trasferta dei “filodrammatici” Tommaso Amadio e Bruno Fornasari con Albanaia, ispirata al romanzo di Augusto Bianchi Rizzi

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Interessante, tra gli altri, un progetto nato da un Laboratorio di Scrittura per la scena organizzato dal Piccolo e coordinato da Nando Dalla Chiesa: Cinque centimetri d’aria, storie di riscatti e omicidi nell’Italia dei sequestri, all’inizio degli anni Settanta (21-26 marzo).

 

Pronti a partire? Il Teatro della Cooperativa ci aspetta. E qui non si ha nessuna voglia di declinare l’invito.

 

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