Ugo Nespolo a Palazzo Reale: una vita fuori dal coro

In Arte

Palazzo Reale celebra Ugo Nespolo in una grande mostra personale: un’occasione imperdibile per scoprire il percorso dell’artista

L’estate di Palazzo Reale ci regala mostre davvero interessanti e la parte più gustosa è che molte di queste sono totalmente gratuite. Si respira finalmente anche in Italia il clima esterofilo in cui i musei offrono mostre di alto livello ai visitatori, senza preoccuparsi di pagare il biglietto. Scorpacciate d’arte estive, che schiudono gli sguardi intorpiditi dal caldo e dagli schermi, troppo spesso nostri silenziosi interlocutori.

La personale di Ugo Nespolo, nato in provincia di Biella nel 1941, si ascrive in questa raffinata selezione per vivere l’estate a Milano.

Il titolo svela dichiaratoriamente la tempra ironica, eclettica, poliedrica di Nespolo, che da sempre si è dimostrato inarrestabile in fatto di curiosità e sperimentazioni, anticipando e percorrendo i tempi artistici in modo originale, fuori dalle convenzioni. Per chi non lo conoscesse abbastanza, questa mostra è l’occasione perfetta!

Molotov, Galleria Il Punto, Torino, 1968, legno e bottiglie.

“Fuori dal coro”, esposta dal 6 luglio al 15 settembre, affronta sala per sala i concetti, le tematiche e i periodi chiave nella carriera dell’artista così come nella storia dell’arte italiana del secondo Novecento, spaziando da assemblaggi di oggetti a pittura, intarsi, cinema, teatro e perfino pubblicità.

Le opere esposte, circa duecento, si snocciolano lungo il percorso espositivo, rivelando una particolare attenzione sulla ricerca e sperimentazione dei materiali: dal legno, al vetro, alla ceramica ai metalli l’occhio si tuffa in colori vivi, spesso primari che fanno vibrare le corde del Pop, eppure ne sfuggono attraverso estetiche naif, dal sapore di “prime volte”.

La prima sala accoglie subito il visitatore con Molotov, una serie di bottiglie disposte su cerchi in piani di compensato, che formano un pattern di pieni e vuoti, intervallato dagli stoppini penzoloni. L’opera, del 1968, si inscrive nel periodo che lega Nespolo all’Arte Povera e apre il sipario all’intera mostra assieme al puzzle/quadro Nesporama, in cui tasselli colorati di legno smaltato sono levigati e fatti combaciare perfettamente gli uni con gli altri.

Andy Dandy, 1973, acrilici e nitro su legno.

Si prosegue sempre con la sezione dedicata all’Arte Povera nella seconda sala: oggetti ipotetici ammiccano a ironici concetti, giocando con materiali e forme più disparati, come ad esempio gli spazzoloni giganti lucida-scarpe Power Violence o Condizionale, sinuosa opera di gomma e legno.

Il percorso prosegue, spaziando dai libri di Artista a sculture in ceramica o metallo, che rivelano contaminazioni e pionerismi al contempo, in un mix oscillante fra Pop, Dada e colori futuristi, in cui ironia e poesia fanno capolino fra i titoli delle opere.

Verso gli anni Ottanta Nespolo incontra il Design, declinandolo dall’abbigliamento all’arredo, dalle copertine musicali alle grafiche per le pubblicità più disparate, raggiungendo perfino scenografie teatrali, televisione e gadget.

Turandot di Ferruccio Busoni, scene e costumi, 1986, acrilici su legno, bozzetto per scenografia

Fuori dal coro racconta sala dopo sala la vita di un artista che si è divertito a giocare col proprio tempo, anticipandolo talvolta, grazie a un estro esplosivo, indisciplinato, eccentrico, che ha portato Ugo Nespolo a spiccare in ogni contesto artistico si sia sfidato.

Ci sono mostre contemplative ed altre che si rivelano inni al fare, sperimentare, osare, spingersi verso il nuovo senza aver paura di perdersi o di non riuscire a identificarsi, perché ci si sente se stessi soltanto quando si riesce a udire la propria voce, fra le altre. Fuori dal coro.

La mostra, curata da Maurizio Ferraris, è promossa e prodotta dal Comune di Milano – Cultura, Palazzo Reale e Studio Nespolo e realizzata grazie a Fondazione Bracco, main sponsor del progetto, con il supporto organizzativo di Skira, editore del catalogo.

 

Nespolo. Fuori dal coro, a cura di Maurizio Ferraris, Palazzo Reale, fino al 15 settembre.

Immagine di copertina: Triperuno, 1967, legno acciaio e anilina.