La nostra colonna di destra: uccellini e altri pennuti

In Musica, Weekend

Altro che gattini: abbiamo selezionato per voi pettirossi, cuculi, usignoli, galli e galline, oltre che cigni e pavoni, della migliore tradizione musicale

È un dato di fatto: i compositori sono anche ornitologi. Se la cosa può sembrare bizzarra, si rimarrà sconvolti dall’infinita produzione dedicata ai nostri amici pennuti. E non solo nel secolo passato caratterizzato dalle figure più alternative. Semplice divertimento o metafora di un mondo in continua evoluzione? Momento di puro svago o sublimazione di una realtà troppo terrena? Vediamo di chiarirci le idee.

Handel – Concerto per organo n.13 Il cuculo e l’usignolo
I soggetti prescelti sono il cuculo e l’usignolo che, all’interno del tessuto “sociale” contrappuntistico, si confrontano nella loro diversità: il primo, senecano, conciso nell’intervallo ripetuto di terza minore, il secondo, ciceroniano, prolisso nei suoi gorgheggi.

 

Messiaen – Petites esquisses d’oiseaux – il pettirosso

Gli studi dettagliatissimi del compositore-ornitologo per eccellenza portano a somiglianze sconvolgenti. Il chioccolio del pettirosso, una sorta di alternanza di trilli a frequenze elevatissime e fischi, riprende vita su una semplice tastiera: un vero miracolo acustico.

 

Nanni Svampa  – Bel uselin del bosch
L’uccellino nella sua missione biblica di messaggero. Se la colomba consegnava a Noè un ramoscello d’ulivo come simbolo di salvezza, l’uselin risorgimentale porta una lettera sigillata con un’invocazione a Garibaldi affinchè liberi l’Italia.

 

Puccini/Bussotti – E l’uccellino
Per chi ne avesse a sufficienza delle pecorelle, abbiamo un’alternativa: la ninna nanna dell’uccellino pucciniano, posato sulla fronda. Con il suo fischiettio amorevole, diventa la mamma più dolce del mondo, capace di cullarci teneramente tra..una fras..e el’altr…zzzz

 

Sibelius – Il cigno di Tuonela

Tuonela è “la terra dei morti”, “l’inferno della mitologia finnica”. Un ampio fiume la circonda, un essere insospettabile a farne da guardia. Caronte? Il mostro di Lochness in formato Ikea? No! Un nobile e maestoso cigno.

 

Tchaikovsky – Il lago dei cigni – Valzer
L’intramontabile glamour. La settimana della moda di Milano è, aihmè, già alle spalle ma il suo spirito immortale vive anche nella musica del passato. A chi non viene in mente Romy Schneider-Sissi guidata dal suo Francesco Giuseppe nella gran sala da ballo del palazzo imperiale?

 

Respighi – Gli uccelli – La gallina
“Coccodè, coccodè!” ripetono gli archi ostinatamente dall’inizio alla fine del brano. Si tratta proprio di quel vicino di casa che mai vorresti incontrare per le scale perché, già lo sai, ti annoierà per ore e ore con asfissianti racconti di disgrazie sue e altrui.

 

Poulenc – Les animaux modeles  – La battaglia dei galli
La guerra, quella vera, nella Parigi occupata del 1943. I soldati sono burattini al servizio dei “galletti” della politica, nelle cui mani c’è la sorte dell’intera Europa. Marcette beffarde, con riferimenti alla musica patriottica francese, sono inframezzate da rulli di tamburi: spari che non guardano in faccia nessuno.

 

John Bartlett – Of all the birds
Philip non ha davvero eguali: sotto quelle piume si nasconde la più bella e gentile passerottina di metà ‘600. La frase “For when she once hath felt the fit, Philip will cry still: yet, yet, yet…” mette un po’ di pepe sulla vicenda. Maliziosetto il nostro? Il dibattito musicologico è ancora aperto.

 

Ravel – Histoires naturelles – Pavone
Avete presente quel personal trainer che, sprovvisto di fascino e grazia e bellezza, in virtù però dei suoi muscoloni iperpompati, pensa di poter far breccia nei cuori di tutte le clienti? Il pavone è il suo clone ornitologico: sicuro di sé, aspetta la sua amante che non arriva mai. Meno male che ci sono gli altri uccellini che lo consolano nel suo grido di disperazione: «Abituati a questo, non alzano nemmeno la testa».

 

Schumann – Waldszenen op. 82 – L’uccello profeta
È il mondo incantato del romanticismo, in cui fantasia e irrazionalità si mescolano a formare topos letterari. Il tremolio delle ali del misterioso vaticinatore, gli improvvisi silenzi che sollecitano l’immagine sognante di magici poteri propiziatori. L’elemento musicale c’è, manca solo l’incenso e un bravo guru per confezionare una serata anticonformista.

Foto di Bui Linh Ngan, Notes of a Rock Song

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