Cognate in scena fino al 16 dicembre, una co-produzione Teatro de Gli Incamminati – Theama Teatro, rilegge in chiave italica Éric Assous
Commedia borghese in due tempi. Al teatro Martinitt fino al 16 dicembre è in scena Cognate. Si ride e tanto. Chi sa che cosa significhi prendere parte a una cena di famiglia per pura formalità non potrà non riconoscersi nelle battute al vetriolo uscite dalla “penna” di Éric Assous. Ancor di più in tempi natalizi.
Les belles soeurs, questo il titolo originale fa la sua comparsa sui palchi parigini nel 2007 e fin da subito riscuote un grande successo. Una macchina drammaturgica cinica e spietata dove nessuno si salva. Storia di famiglie, coppie e tradimenti. Dietro le risate affiorano temi importanti come stalking, maternità ed aborto. Relazioni coniugali, pre-matrimoniali ed extraconiugali si intrecciano in una girandola di incroci impossibili da indovinare. La trama è presto detta. Tre fratelli con rispettive consorti si ritrovano nella nuova casa di campagna di uno di loro.
A un certo punto, l’aria già tesa diventa quasi irrespirabile quando inizia a serpeggiare la notizia che una delle mogli ha invitato di sua personale volontà una certa Talia (Denise Marzari). Talia è una procace e provocante segretaria, una sorta di deus ex machina, indiscussa regina comica show-girl della serata, conosciuta da tutti e tre gli uomini in passato per motivi diversi in circostanze differenti. E forse non è un caso se questo personaggio femminile porta il nome della musa che presiede alla poesia leggera e alla commedia.
Attraverso una girandola di bugie, dinieghi, gelosie e menzogne i personaggi stessi arriveranno a svelarsi e a svelare le dinamiche relazionali interne di questo micro-cosmo familiare. Niente sarà come prima, poco quello che cambierà.
La regia di Piergiorgio Piccoli fa leva su una rappresentazione caratterizzata da cliché.
Siamo lontani dal mondo francese. Si veda a questo proposito l’interpretazione di Talia visibile sul canale La chaine Theatres. Bionda statuaria, l’attrice è avvolta da un mini abito color oro che scivola morbido sul corpo, elegante e lontano da facili luoghi comuni forse solo distanti da una ormai consolidata tradizione italiana. Il cast nazional-popolare nostrano dà prova ad ogni modo di bravura tecnica e preparazione canora. Qualche canzone e balletto irrompe nel salone dai mobili azzurrati della nuova casa di campagna di Frankie (Marco Barbiero) e Nicole (Guenda Goria). Le cognate di Nicole sono Christelle (Anna Valle), un’immobiliarista e Matilde (Anna Zago), una pseudo-intellettuale, entrambe dall’aria radical-chic.
C’è un divario tra Nicole e le due parenti acquisite. Un conflitto che segna la distanza tra una giovane sposa di un livello culturale inferiore che fa quasi tenerezza nella sua spontaneità e le altre due donne acculturate. Anna Zago gioca il ruolo della sarcastica e vince a man bassa grazie anche al suo timbro di voce profondo che colora e completa la sua interpretazione. Anna Valle, invece, durante l’inizio del primo tempo paga lo scotto di avere girato molte fiction. Il soffiato senza microfono in teatro va sostenuto, a dire il vero dovrebbe accadere sempre.
Tra il pubblico del Martinitt, fidelizzato, partecipe, attento, ancora vivo non sono mancati bisbiglìi e considerazioni sul fatto se fosse opportuno urlare: “voce”. Usi e costumi di una partecipazione teatrale un po’ demodé che colora e scalda le cronache. Il pubblico ad ogni modo si adegua. Si fa educato e più attento per riuscire a sentire. Va a finire poi che nella sera della prima Anna Valle, quando smette di fare Anna Valle, inizia a tirare fuori voce e carattere. Segna e convince. Per tutto il cast non sono mancati applausi a scena aperta. E il Martinitt come da consuetudine fa goal.