Metti una sera in Parlamento

In Teatro

Exercises for a Polluted Mind è una critica alla visione dualistica dell’essere umano che è entrata nelle stanze del Parlamento sammarinese. Per protagonisti i parlamentari stessi. Almeno quelli che hanno accettato la sfida e accolto la proposta.
Noi di Cultweek lo abbiamo visto e proviamo a raccontarvelo

foto © Stephanie Sant e Marco Mauri 

Exercises for a Polluted Mind è una di quelle performance che interroga e afferma l’uomo e il cittadino nel suo essere polis, collettività partecipativa.

L’eccezionalità del progetto dell’artista Martina Conti consiste nell’aver saputo coinvolgere nel ruolo di protagonisti i Consiglieri del Consiglio Grande e Generale della Repubblica, vale a dire i parlamentari sammarinesi.

Quelli, ça va sans dire, che hanno voluto a titolo volontario e in piena libertà decisionale prendere parte a quell’evento che è ed è stato Esercizi per una Mente Inquinata in esposizione fino al 24 novembre con un allestimento pensato ad hoc presso la Biennale di Venezia e reso possibile grazie al sostegno e alla promozione della Segreteria di Stato, istruzione, cultura e università – Dipartimento Cultura e Turismo Istituti Culturali e della Galleria Nazionale di San Marino in collaborazione con MA*GA Art Museum di Gallarate grazie alla volontà della direttrice Emma Zanella e dello storico d’arte, nonché senior curator Alessandro Castiglioni.

Il tema della cinquantottesima esposizione internazionale d’arte è May You Live in Interesting Time e chiede agli artisti di mettere in discussione categorie e nozioni di pensiero esistenti e di offrire spunti di riflessione sulla funzione sociale dell’arte al tempo politico attuale. Funzione che può essere sia estetica sia critica.

All’interno di questa visione si colloca Exercises for a Polluted Mind.

Uomini politici disposti a mettersi in gioco e a sperimentare sulla propria pelle gli effetti del training teatrale – somatico guidato dalle mani sapienti di Martina Conti, performer laureata in danza contemporanea al Trinity Laban di Londra e con alle spalle studi specialistici in Performance Design and Practice, Master erogato da quella leggendaria università delle arti londinese che è Central Saint Martins.

I parlamentari di San Marino per due mattine, il 18 e il 19 marzo 2019, dalle 10.30 alle 13, si sono resi disponibili a presentarsi in abiti comodi, ma eleganti ( come ruolo istituzionale richiede), a togliersi calze e scarpe, a farsi riprendere e fotografare in presa diretta per circa 6 ore mentre si affidavano alla voce della Conti che li conduceva a << respirare; sentire lo spazio dietro gli occhi; a sentirsi come un’alga marina, radicata nel fondo dell’oceano, mossa delicatamente dalle correnti sottomarine; a muoversi in avanti utilizzando la parte posteriore del corpo; a muoversi all’indietro utilizzando la parte anteriore del corpo >> e via dicendo. << Frasi che si tramandano da insegnante ad allievo, parole proprie della tradizione orale e fisica che è l’apprendimento del movimento >> specifica la giovane artista. Indicazioni ben conosciute anche nei loro effetti da chi studia nella pratica danza e recitazione. Istruzioni coreografiche che sono state riportate su Manifesti affissi a luglio in spazi urbani di San Marino (osservabili presso la Galleria Nazionale di San Marino nonché esposte fino al 15 settembre al MA*GA in un allestimento suggestivo).

La portata straordinaria di Exercises for a Polluted Mind sta anche nel tempo e nello spazio in cui è stato realizzato il progetto. Prima di ordinarie sedute parlamentari, all’interno della Sala del Consiglio, in giornate concomitanti con il tradizionale rito delle fogarecce – falò con cui, in occasione della ricorrenza sacra di San Giuseppe, vengono fatti bruciare i rami secchi dell’inverno prima dello sbocciare di primavera con le sue nuove fioriture.

Di tutto il materiale girato la Conti ha selezionato tre minuti significativi. Si aprono le porte del luogo più istituzionale che ci sia a San Marino, fuori il paesaggio, dentro politici che respirano, camminano a piedi nudi, giocano e liberano le loro articolazioni in movimenti così inconsueti nella quotidianità eppure così naturali, c’è spazio per qualche rarefatto vocalizzo poi finiscono a terra sdraiati. Fuori tutto in apparenza è immutato. Ritorna il volo di un battito d’ali. Un piccione semplice testimonianza di un luogo.

Il movimento libera il corpo e l’anima, purifica, è farmaco.

Ma perché i politici finiscono sdraiati in un pieno stare a contatto con la terra? << Perché in quella posizione non c’è più la scissione tra mente e corpo, gli organi sono allineati in maniera democratica. Non c’è più la supremazia della mente come – da un certo momento in poi – accade nella filosofia. Si pensi a Cartesio, per esempio >>. Riflette, mentre lo asserisce Martina, ma non prende pause. Decisa. Quella stessa motivazione che le ha permesso di portare avanti il suo progetto. Innovativo. Per luogo, per tempo, per spazio, per ricerca di senso. Accade così la critica a una forma di categoria del pensiero, quella dualistica.

Non sono mancati aspri disappunti per l’immagine finale del video scelta dall’artista, ma forse non tutti hanno capito il vero spirito della performance. Di certo non satirico.

Il senso è quello di una riappropriazione olistica dell’essere, dell’affermazione di una naturalezza quotidiana del corpo troppo spesso offuscata da un respiro corto e affannato, da un appoggio non naturale del piede, da una rigidità muscolare, da una voce falsata. Modalità di comportamento che tutti adottiamo nell’accadere della vita, atteggiamenti che ci allontanano almeno un po’ dall’essenza di noi. Da quel sé, potremmo azzardare, felice e semplice, molto più semplice di come ce lo costruiamo.

Mente inquinata, ecco il significato. Bruciare i rami secchi, tornare a respirare, riappropriarsi di una naturale consapevolezza in quanto esseri umani. Politici come cittadini, cittadini come politici. Plurali singolari, singolari plurali. Si è corpi, si è corpo. Si creano collettività nella collettività.

Eccola allora la mente inquinata. Da tutte le sovrastrutture interiori che riflettono quelle esteriori e viceversa. << Ritorna a respirare. Sei un grande corpo/specchio d’acqua. Muoviti in avanti utilizzando la parte posteriore del corpo. Muoviti all’indietro utilizzando la parte anteriore del corpo. Rilassa la punta e la radice della lingua. Trova la tua linea centrale >>.

Prova, che cosa accade, che cosa ti accade? Eccolo lì, il senso chiaro, decifrabile di Exercises for a Polluted Mind.