Il paradosso di “La truffa del secolo”: si può usare l’illegalità a fin di bene?

In Cinema

Un thriller basato su una storia vera, giocata con un registro drammatico e crudo, in perfetto stile noir alla francese, con un moderno antieroe interpretato da Benoît Magimel: è un uomo disperato e disposto a tutto per salvare la propria azienda e la sua vita familiare, anche a frodare il fisco con l’aiuto del mondo spietato della criminalità. Gran cast con Gerard Depardieu e Laura Smet

Antoine Roca (Benoît Magimel), protagonista del thriller di Olivier Marchal La truffa del secoloè un imprenditore con una problematica situazione familiare alle spalle, e che rischia il collasso della sua attività. Incapace di sanare i debiti, è strozzato dalle imposte e vede come un miraggio lontano il miglioramento delle sorti della sua azienda. Ritrovarsi sul baratro del fallimento economico e non vedere una via d’uscita, questo l’incipit del film, è anche la matrice che fa aguzzare l’ingegno di Antoine.

Basta poco e la sua paura, la sua composta disperazione si trasformano in decisa testardaggine, al punto da trovare un’unica via d’uscita percorribile: aggirare il sistema di tassazione del carbone evadendo il fisco francese, e non pagare l’Iva aprendo società fasulle all’estero, in cui depositare danaro su conti offshore collocati in queste realtà fantasma. Ecco l’estrema, ma a suo modo convincente soluzione, trovata da Antoine grazie alla guida e all’appoggio di alcuni suoi amici; una facile risoluzione, che però nel suo profondo cela delle insidie pericolose.

Fino a un certo punto tutto sembra scorrere con disarmante serenità, e la ruota pare sia tornata a girare: ma è un fragile equilibrio che si spezza facilmente quando Roca e i suoi amici entrano a contatto con organizzazioni malavitose in cui c’è spazio solo per cieca crudeltà e spietatezza. In poco tempo tutto viene risucchiato nel vortice della criminalità, in un crescendo di eventi sempre più rischiosi, al limite, mentre in parallelo assistiamo anche all’inesorabile sgretolamento della sua vita familiare.

Nell’ultimo periodo dell’esistenza, sempre più sul filo del rasoio, di Antoine Roca, il bene e male si mescolano: è l’idea di usare la violenza, rubare e corrompere, ma tutto per una buona causa. Antoine, però non ha ormai più il controllo delle situazioni e tutto finisce in bilico fra la vita e la morte, di sé stesso e dei propri cari.

E in un universo così spietato e crudele, non c’è salvezza né redenzione, ma solo lo spazio per una chiusura con un esito amaro, in cui Antoine sarà tradito proprio da una persona che reputava amica. Solo in un ultimo, drammatico momento, in punto di morte, il protagonista capirà il vero errore che ha fatto nelle sue scelte e nelle sue azioni: tutto ciò per cui ha lottato, il denaro, è inutile di fronte alla morte. E lo esprimerà così: “Un proverbio arabo dice che solo tre cose danno valore a un uomo: l’autorevolezza, la ricchezza e la sfortuna. Io sono stato fortunato e sfortunato da conoscerle tutte e tre“.

La truffa del secolo, di Olivier Marchal, con Benoît Magimel, Gringe, Idir Chender, Laura Smet, Michaël Youn, Dani, Patrick Catalifo, Gérard Depardieu, Moussa Maaskri, Fred Épaud, Jean-Philippe Mancini, Naomie Winograd, Carole Brana 

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