Con i jazzisti italiani per Amatrice

In Musica

I jazzisti italiani sono scesi in campo in tutta Italia per una grande giornata di solidarietà musicale. Obiettivo: usare la cultura per raccogliere soldi per i territori colpiti dal terremoto. E al Parco Sempione di Milano, Cultweek era con loro

Siamo nel cuore del Parco Sempione, una pallida domenica pomeriggio d’inizio settembre. I curiosi si fermano ad ascoltare in lontananza, gli appassionati sono stesi sull’erba già da un po’. È stata una solidarietà sincera a spingere un sostanzioso gruppo di musicisti a esibirsi a titolo gratuito sul palco del Teatro Continuo Burri a Milano in solidarietà con i terremotati di Amatrice; è stato un coinvolgimento sentito a invogliare il pubblico che si è seduto sul prato ad assistere a straordinari concerti di musica jazz.
Sulla scena si susseguono performance avvincenti. L’atmosfera è spensierata e accorata allo stesso tempo: ci si gode l’ascolto e si parla di musica, si vedono passare bambini che giocano e musicisti che si ritrovano dopo un lungo tempo, il tutto sotto gli occhi di un gruppo d’instancabili volontari, intenti a raccogliere donazioni. jazz4italy_milano_roberto_cifarelli_2040527 jazz4italy_milano_roberto_cifarelli_andrea_Dulbecco_Luca_Gusella_3017

Fotografie © Roberto Cifarelli – www.robertocifarelli.com

Giovani emergenti condividono il palco con i capisaldi del jazz italiano, artisti attratti dall’effettistica e altri dediti a sonorità più legate alla tradizione, un’intera orchestra di circa venti elementi e formazioni ridottissime fino al duo o al singolo strumento: insomma, si tratta di una scaletta ben studiata per concedere un assaggio di una realtà, quella del jazz, sempre più complessa e ricca di suggestioni.

L’evento Il Jazz italiano per Amatrice – realizzato da Associazione I-Jazz, MIDJ (Musicisti italiani di Jazz) e da Casa del Jazz e coordinato da Antonio Ribatti (AHUM Milano Jazz Festival) – nasce dalla espansione in tutto il suolo nazionale della manifestazione Il Jazz italiano per L’Aquila: i concerti, originariamente previsti nella sola città abruzzese, si sono svolti in numerosi centri, per garantire una partecipazione capillare alla richiesta di aiuto. «Nella fase di ricostruzione, la sfida sarà quella di riportare alla luce il borgo dove e come era, con gli edifici e le relazioni sociali che lo rendevano vivo», afferma Ada Montellanico, musicista jazz e presidente di MIDJ, e prosegue «la musica e lo spettacolo possono dare un contributo importante, aiutando a mantenere aperto lo sguardo a una bellezza e a una speranza che superano anche la devastazione del terremoto».

Il mondo dell’arte si è mosso in soccorso all’arte stessa: infatti, i fondi raccolti da questa manifestazione benefica saranno destinati al restauro e alla riapertura del Cinema Teatro comunale “Giuseppe Garibaldi” di Amatrice, uno dei fulcri della cultura del centro storico danneggiato dal sisma.

La “maratona” che durerà tutto il pomeriggio e parte della serata viene inaugurata dal solo di Paolo Botti: con la sua viola il polistrumentista regala un’apertura coinvolgente, in cui convergono sia la sua formazione classica e jazzistica sia la sua passione per la tradizione folclorica. A seguire sale sul palco l’Arrigo Cappelletti Trio, composto dal piano dello stesso Cappelletti, dal contrabbasso di Roberto Piccolo e dalla batteria di Nicola Stranieri, con un repertorio originale e interessante.

Enrico Intra al pianoforte e Giovanni Falzone alla tromba presentano una performance caratterizzata da una forte componente timbrica: le alterazioni delle equalizzazioni, l’uso di delay e loop station per voce e tromba e gli effetti ottenuti dalla percussione delle corde del piano proiettano lo spettacolo in un intrigante ambito sperimentale.

Si resta compiaciuti dal Francesco D’Auria quartet (D’Auria alla batteria, Carlo Gravina ai sassofoni, Valerio Della Fonte al contrabbasso e Maurizio Aliffi alla chitarra), con un repertorio originale fatto sia di brani dai ritmi sostenuti sia da pezzi più morbidi e rilassati, in cui risuona una eco di blues e di più spregiudicato bebop.

Bebo Ferra con la sua chitarra e l’abile contrabbasso di Paolo Dalla Porta salgono sul palco per un piacevolissimo fuoriprogramma, a tratti dolce e riflessivo a tratti più cupo e malinconico, precedendo lo Stefano Bagnoli “We kids Trio”, in cui il batterista suona con grandissima maestria a fianco ai giovanissimi Giuseppe Vitale (pianoforte) e Stefano Zambon (contrabbasso).

Simona Parrinello, accompagnata da Gianluca Di Ienno al piano, Marco Micheli al contrabbasso e Alessandro Rossi alla batteria, interviene con un repertorio appassionato e ricco di espressività, e introduce il suo recente lavoro Con Alma. Simona, che fa parte del coordinamento MIDJ della Lombardia, si dichiara soddisfatta della manifestazione: «La soddisfazione per essere riusciti a organizzare l’evento Il Jazz italiano per Amatrice è stata davvero molta da parte di coloro che hanno partecipato attivamente per riuscire a mantenere l’impegno preso con gli aquilani, dopo la tragedia del nuovo sisma allargandolo ai territori colpiti da questi nuovi terribili eventi.».

La giovane cantante ci parla inoltre di un momento particolarmente significativo della giornata: «Condividere insieme a così tanti amici musicisti questa giornata è stato bello, emozionante. Sul finire della serata una fanciulla che sta girando un documentario, della quale non faccio il nome per riservatezza, mi ha chiesto di registrare in video la frase “Sono l’umanità”: credo non possa esserci frase più in sintonia con quello che stiamo vivendo.».

La luce inizia a calare sotto il vibrafono e la marimba a 5 ottave di Andrea Dulbecco e Luca Gisella duo, seguito dall’accorato e nostalgico repertorio dell’Idea Trio di Gaetano Liguori (con Andrea Grossi al contrabbasso e Massimo Pintori alla batteria) che chiude con il brano originale Il comandante dedicato a Ernesto Che Guevara. La sorprendente Artchipel Orchestra di Ferdinando Faraò e il gruppo di Enrico Merlin (Massimiliano Milesi e Tino Tracanna ai sassofoni, Giancarlo Tossani al pianoforte, Giacomo Papetti al contrabbasso e Filippo Sala alla batteria) con Molester sMiles, un repertorio dedicato al periodo elettrico di Miles Davis, concludono la serata all’insegna di una ricercatezza e contemporaneità raffinata, a dimostrazione, ancora una volta, della grande varietà delle proposte presenti sul palco di questa ricca giornata.

Campagna Crowdfunding Eppela: “Un Teatro per Amatrice”

http://www.eppela.com/it/projects/10061-un-teatro-per-amatrice

Per donazioni:

IBAN IT47N0501802800000000123308

BIC/SWIFT CCRTIT2T84A

Causale: “Un Teatro per Amatrice”

Destinatario: I-JAZZ Associazione

 

Fotografie © Roberto Cifarelli – www.robertocifarelli.com

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