Siete indecisi su quale libro leggere per l’estate? Ecco i consigli di lettura di cultweek, divisi per genere e numero di pagine
Quando si parte per le vacanze lo spazio in valigia è sempre poco, ogni piccolo interstizio è fondamentale per farci entrare tutto. Fra le scarpe, le maglie e i pantaloncini uno spazio tocca anche ad un libro. Ed è fondamentale portarsi quello giusto. Noi di cultweek cerchiamo di darvi una mano, proponendovi una serie di libri, divisi per generi e numero di pagine, che non vi deluderanno.
Fantasy
Meno di duecento pagine
Siamo alla fine di Giugno, se il caldo vi ha già stancato e avete voglia di un po’ di fresco Le montagne della follia di Lovecraft, vi portano direttamente in Antartide. (160pp.)
Più di duecento pagine
Se siete fan del genere (e ancora di più se siete fan di True detective) Il Re Giallo, non potete di certo farvelo mancare (256 pp.). Per chi ha tanto spazio e tanto tempo, segnaliamo anche La trilogia dell’area X di Jeff VanderMeer (edita da Einaudi) un impasto di fantasy, sci-fi, horror, dalle ambientazioni strane e originali che prende il nome di “new weird”.
Reportage
Meno di duecento pagine
Se invece le alte temperature non vi spaventano potete fare un salto in Sudamerica: Ni vivos ni muertos, 192 pp., è un reportage, edito da DeriveApprodi, di Federico Mastrogiovanni sui desaparecidos messicani: gente scomparsa, della quale non si sa più nulla, a volte ritrovati morti e orribilmente mutilati, a volte mai denunciati come scomparsi; la tesi dell’autore è molto forte: in questo fenomeno inquietante sembrano essere implicate le stesse istituzioni messicane che portano avanti una strategia del terrore per annichilire i movimenti di opposizione sociale.
Più di trecento pagine
Di Messico noi di cultweek vi abbiamo già parlato nel corso di questi mesi recensendo un altro reportage, ma questa volta sui migranti: La Bestia di Óscar Martínez (320 pp.).
Letteratura rivoluzionaria
Meno di duecento pagine
Se il caldo risveglia in voi i furori rivoluzionari L’Avventurosa storia dell’Uzbeko muto di Sepùlveda (141 pp.) racconta la storia della sua generazione, un esercito di giovani cileni che, giocando alla Rivoluzione, finirono per farla davvero. accanto ad un Ernesto Guevara ritratto nelle sue ultime ore di vita come un moderno Socrate, incontriamo ladri sgangherati alle prese con una rapina camuffata dietro il nome di “esproprio proletario”, ragazzini pronti a scrivere la storia con due biciclette e un po’ di esplosivo e militanti dell’Esercito di Liberazione Nazionale.
Più di trecento pagine
A proposito di Sudamerica un nome da riscoprire è quello di Roberto Arlt, ingiustamente troppo poco conosciuto, si potrebbe iniziare da I lanciafiamme. (334 pp.)
Se, invece, siete nostalgici della lotta di classe le poesie politiche di Brecht (303 pp.), ripubblicate da Einaudi, non potete non (ri)leggerle.
Più di quattrocento pagine
Clima rivoluzionario anche in Eureka Street di Robert McLiam Wilson (414 pp.), un romanzo tra picaresco e storico nella Belfast devastata dalla guerra civile con personaggi sgangherati e romantici.
Letteratura del presente
Meno di duecento pagine
I libri della nuova collana Solaris di Laterza non sono i tipici da ombrellone, ma sono brevi, interessanti e ben scritti: Muro di casse di Vanni Santoni racconta, spazzato via ogni luogo comune, la realtà dei rave party (144 pp.); Giorgio Falco nel suo Sottofondo italiano, invece, ci dipinge uno Stato che non è riconosciuto come tale e la volontà di fuga, di esilio volontario. (86 pp.)
Un libro civile, un saggio, un inchiesta, un libro sulle donne, un memoir, un’autofiction: Questo trenino a molla che si chiama il cuore di Loredana Lipperini è tutto questo e molto altro: una riflessione sulla morte, sull’eteronimia, un viaggio a ritroso e di indagine del proprio cuore. Dei propri io ( 166 pp.).
Con la realtà italiana fa i conti anche il romanzo breve di Barbara Balzerani La sirena delle cinque: qui però facciamo un salto nel passato per scontrarci con il mostro rappresentato da una fabbrica. La storia è quella di una bambina, figlia di operai, e la sirena è quella che scandisce la vita/morte dei lavoratori alienati. (96 pp.)
Più di trecento pagine
Gli undici racconti che compongono L’età della febbre ci raccontano, in molte sfaccettature e stili, i rapporti dell’uomo con la nostra epoca febbricitante.
Ragione e sentimento
Meno di duecento pagine
L’estate è anche il tempo degli amori, ce ne parla Valeri Parrella in Troppa importanza all’amore: otto racconti brevi, voci e argomenti diversi, e una lingua flessibile e affilatissima asserviti a un ambizioso obiettivo: catturare la scoperta, e la conseguente accettazione, della propria condizione da parte dei personaggi. (115 pp.)
Le questioni politiche della questione isreaelo-palestinese si mescolano nel romanzo di Edgar Keret che ci racconta con leggerezza i suoi Sette anni di felicità e ci sorprende trovare la felicità anche nei luoghi più impensati. (164 pp.)
Più di duecento pagine
L’amore è anche uno dei temi de Il lanciatore di giavellotto, finalmente ripubblicato da Einaudi. Dalla penna di Paolo Volponi nasce una donna bellissima, di cui sono tutti innamorati. Ma ovviamente Volponi non si ferma qui: la storia, il corpo, le tensioni socioeconomiche sono perfettamente mescolate all’argomento sentimentale. (204 pp.)
Difficoltà familiari di diverso tipo in Atti osceni in luogo privato di Missiroli: ne è protagonista Libero che narra dal suo trasferimento a Parigi, cruciale non soltanto per l’inevitabile cambiamento di vita che esso comporta (la separazione dagli amici di sempre, il nuovo inizio in un paese fino ad allora straniero) ma anche per la coincidenza cronologica con il trauma che ne segnerà per sempre il percorso di maturazione individuale ed erotica: il tradimento, colto in flagrante, della madre.(249 pp.)
Del rapporto madre/figlio ci parla anche Marco Peano con L’invenzione della madre: la storia di una corsa forsennata, di chi sa che l’incedere svelto delle proprie falcate è poca cosa rispetto a quello della malattia che consuma la madre, ma continua a correre. (252 pp.)
Più di trecento pagine
La famiglia torna anche ne I miei piccoli dispiaceri di Miriam Toews, che analizza un difficile rapporto fra due sorelle. (363 pp.)
Più di quattrocento pagine
Di amore ci parla anche Nicola Lagioia, uno dei finalisti al premio Strega, ma lo fa con ferocia, parabola di un declino, quello dell’ingegnere Salvemini e della sua famiglia. (411 pp.)
Alla scoperta del corpo
Più di duecento pagine
La giovane Giulia Enders, con il suo best seller L’intestino felice, ci fa viaggiare nell’organo più bistrattato del nostro corpo per capire come migliorare la nostra vita e, perché no, diventare un po’ più felici. (251 pp.)
Letteratura per bambini
Meno di duecento pagine
Lasciate divertire i bambini ma insegnateli che si può fare anche con un libro. Un buon punto di partenza può essere Cantalamappa di Wu Ming. (124 pp.)
Più di duecento pagine
Favole per bambini molto stanchi per non perdere l’abitudine di una lettura prima della buona notte. La raccolta è del cantautore Dente che ci ha dimostrato che oltre ai grandi sa conquistare anche i piccoli. (251 pp.)
Poesia
Meno di duecento pagine
E per i ‘resistenti’ lettori di poesia: La misura dello zero di Bruno Galluccio è sicuramente uno dei libri più interessanti del duemilaquindici, una raccolta che sa far sposare perfettamente le scienze esatte e quelle meno esatte. (133 pp.)
Da poco in libreria l’ultimo libro di Milo De Angelis, a detta di molti uno dei più interessanti poeti contemporanei: Incontri e agguati: “Una ricognizione – come recita la quarta di copertina – sulle avventure mentali di un passato ormai remoto e sul loro quotidiano scontrarsi doloroso e frontale con l’idea di un precipizio assoluto, di un risucchiante nulla infinito”. (65 pp.)
Luciano Neri, con Figure mancanti, conferma che è ancora possibile una poesia civile che sappia restituire alle figure dimenticate dall’uomo e dalla storia la dignità di esistere. (104)
Immagine: Sam Reading in Badlands