Consigli di lettura per un Natale poco ortodosso

In Letteratura

Se avete bisogno di una mano per affrontare le vacanze di Natale un libro può essere la scelta giusta. Qui trovate qualche consiglio che vi aiuti nella ricerca

Da piccoli, molti di noi saranno rimasti delusi scartando i regali sotto l’albero di Natale per trovare un libro noioso e non il bellissimo nuovo giocattolo che tanto desideravamo. Ora, che siamo un po’ cresciuti, le cose forse sono cambiate e sotto quell’albero vorremo trovarci proprio un libro.

Oppure siamo noi a fare il Babbo Natale della situazione e passare ore in libreria alla ricerca di quello giusto da regalare. O magari, se siete un po’ grinch come me, vi serve un libro per poter affrontare queste vacanze natalizie e sopportare le canzoncine, l’atmosfera da a Natale puoi, il dobbiamo-per-forza-fare-qualcosa-di-figo-a-Capodanno e i parenti indiscreti che vedi una volta l’anno al pranzo di Natale.

Ecco, allora, qualche consiglio per trovare il fatidico libro giusto.

 

Per un Natale sul futuro

 Se vi piacciano le storie ambientate nel futuro e siete fra i fan di Ex machina, Paolo Bacigalupi ne La ragazza meccanica (uno dei migliori romanzi sci-fi del 2009 secondo il «Publisher Weekly») racconta la storia di Emiko, una neo persona in una Bangkok trasformata dal crack energetico. Queste ragazze meccaniche sono create in laboratorio per appagare gli appetiti e i bisogni di ricchi uomini d’affari in un futuro prossimo in cui si sconta il collasso ecologico e si mettono in luce i mali del colonialismo.

Può essere considerato futuro quello di Dissipatio H. G. di Guido Morselli? Sicuramente lo scenario è post-apocalittico: H. G. sta per humani generis, sin dal titolo, allora, ci troviamo di fronte ad libro sulla dissoluzione del genere umano.

 

Per un Natale sul passato

 Per tuffarvi in un passato prossimo, nella Milano dell’immigrazione dal sud, L’ultimo arrivato di Marco Balzano (ne abbiamo parlato qui) racconta la storia di una, quella del siciliano Ninetto Giacalone detto il Pelleossa, e di tante vite di picciriddi emigrati al nord.

Inizia nel passato, in Texas, e ripercorre più di un secolo di storia americana anche Il figlio, acclamatissimo romanzo famigliare del giovane Philipp Meyer: attraverso le voci dei membri della famiglia McCullough, che si snodano parallelamente, accavallandosi l’una all’altra, mette in scena l’America degli indiani, quella del petrolio, i problemi morali (e immorali), economici, pubblici e privati di una potente famiglia texana.

Nell’Europa del 1940 è ambientato l’ultimo romanzo di David Leavitt I due Hotel Francfort che racconta di due coppie che cercano di fuggire dall’Europa per far ritorno negli Stati Uniti, in un gioco al massacro che inizierà a sgretolare i rapporti fra i personaggi.

 

Per un Natale nel presente

 I vostri padri, dove sono? E i profeti, vivono forse per sempre? Un titolo e un programma, l’ultima uscita di Dave Eggers: il sogno americano è finito e i suoi protagonisti devono far i conti con il fallimento della loro generazione. Ed ora, cosa rimane?

Un presente più vicino geograficamente a noi è quello che ci è offerto nelle sue sfaccettature dall’antologia di racconti di scrittori under 40 L’età della febbre (qui la nostra recensione).

Non un racconto, ma un saggio, è Stato di minorità di Daniele Giglioli che ci offre un’interessantissima analisi sullo stato del nostro tempo (ne ho parlato qui).

 

Per un Natale non-fiction

A proposito di saggi, Una cosa divertente che non farò mai più di David Foster Wallace è un divertentissimo libro apparentemente sulla crociera, che ci offre un “ritratto a dir poco agghiacciante sull’americano in vacanza” (Fernanda Pivano).

Se parliamo di non-fiction poi non possiamo non citare il Nobel 2015, Svetlana Aleksievic, e vi consiglierei di partire da Ragazzi di Zinco che parla dei reduci della guerra in Afghanistan.

Uno statuto più ibrido ha Il cartello di Don Wilson, definito da Rollingstone U.S. il Game of Thrones delle guerre di droga messicane.

 

Per un Natale cibernetico

Ultimamente si parla molto di hacker, da Anonymus che vuole oscurare i profili dei terroristi islamici alla serie tv Mr Robot che ha fatto molto discutere.
Little brother di Cory Doctorow racconta la storia di un ragazzino che diventa un hacktivist per dar vita ad una ribellione non violenta contro lo strapotere del Dipartimento di Pubblica Sicurezza che controlla pedissequamente ogni attività degli studenti della Chavez High School

E infine…

Per un Nightmare before Christmas

Se siete molto fan di True detective (almeno della prima stagione) e avete poca voglia di buoni sentimenti quest’anno, potete/dovete leggere Thomas Ligotti che è sbarcato – finalmente – in Italia con Teatro grottesco. Campione dell’horror filosofico, erede di Poe e Lovecraft, Ligotti ci dipinge un mondo in cui “la morte è un canto e la vita un carnevale”, in cui la ricerca del senso è fuori la portata dell’uomo e l’antropocentrismo è ormai al suo declino.

Di altro taglio è l’atmosfera di 1980 di David Peace. Siamo in Inghilterra e, fra gli scioperi della fame degli attivisti dell’IRA e le manifestazioni dei lavoratori, l’aria è putrida del sangue versato dallo Squartatore dello Yorkshire.

Perdido Street Station è il primo volume della Trilogia del Bas-Lag di China Miéville, autore new weird che contamina taumaturgia fantasy, steampunk, sci-fi e horror per raccontare la storia dell’immaginaria New Crobuzon e le nuove forme di ribellione che vi stanno nascendo.

Sicuramente nulla hanno a che fare con l’horror Paolo Volponi e William Gaddis, ma anche la finanza può far paura.
Per l’undicenne JR, protagonista dell’omonimo romanzo di William Gaddis, è un gioco da ragazzi: riesce a crearsi un impero finanziario grazie alla speculazione. Gaddis ci offre un ritratto a metà fra il conturbante e il divertente del culto del denaro in questo libro monumentale: “Perché uno dovrebbe andare a rubare e violare la legge per arraffare tutto quello che può quando c’è sempre una scappatoia grazie alla quale puoi agire legalmente e arraffare tutto in ogni caso?

Romanzo per molti versi profetico sul mondo della finanza e del neocapitalismo è stato Le mosche del capitale di Paolo Volponi che descrive un mondo in cui “Siamo infettati, contaminati, appestati. E corriamo”.