Igudesman&Joo: quando Mozart incontra James Bond

In Musica

Il duo musicale Igudesman & Joo combina in modo divertente musica classica e leggera. All’insegna del dialogo tra le culture

Si può far ridere con la musica classica? La risposta è sì, parola del violinista russo Aleksej Igudesman e del pianista anglo-coreano Richard Hyung-ki Joo che venerdì 2 dicembre tornano al Teatro Dal Verme con un nuovo spettacolo, A Little Silent Night.

I due musicisti si sono fatti largo nel panorama musicale degli ultimi anni combinando uno spessore artistico elevatissimo e capacità attoriali e comiche fuori dal comune, che li pone a buon diritto sulle orme di artisti quali Victor Borge e Dudley Moore.

Il punto di partenza è quello della parodia musicale intelligente che combina capisaldi “intoccabili” del repertorio concertistico con i più famosi ritornelli di musica leggera. «La loro base è classica» mi spiega Stefania Bellodi, della World Entertainment Company, agente del duo per l’Italia. «Conoscono tutto il repertorio e sfruttano la loro grande capacità di trasformare un brano in un altro. L’ Ave Maria di Gounod può diventare il Libertango di Piazzolla, un brano di Rachmaninov si può trasformare in All by myself, Mozart può trasfigurarsi nei Beatles o viceversa». Uno degli esempi meglio riusciti dal loro precedente spettacolo è Mozart Bond, un divertente mix tra il celeberrimo incipit della sinfonia K550 di Mozart e la colonna sonora di James Bond.

 

Nei loro spettacoli avviene però molto di più. La parodia diventa un vero e proprio sketch teatrale a cui anche il pubblico prende parte con sorprese e colpi di scena. «Nel loro primo spettacolo, A Little Nightmare Music, prima dell’inizio una voce ricordava a tutti di spegnere i telefoni cellulari. Non appena però Igudesman iniziava ad intonare le prime note di un dolcissimo Mozart, dal fondo della sala si sentiva la suoneria di un Nokia. A quel punto i due musicisti cominciavano a guardarsi, a spalancare gli occhi spazientiti mentre il pubblico si girava a cercare il colpevole. In questa situazione di imbarazzo generale arrivava il coup de théâtre: attratti dalla melodia ripetitiva, partivano con una geniale improvvisazione sul tema della suoneria nell’ilarità generale.

O ancora come quando veniva ricordato prima dell’inizio dello show che era vietato scattare fotografie, e poi accadeva che partissero flash da tutti gli angoli del teatro. Loro inizialmente facevano finta di arrabbiarsi minacciando in tutti i modi i fotografi ma alla fine finivano per mettersi in posa e richiedere altri scatti».

Ma il loro successo è dovuto anche a un’intesa fuori dal comune frutto di un’ amicizia decennale. «Il duo è nato circa 12 anni fa ma loro si conoscono fin da quando erano bambini. Si incontrarono per la prima volta alla Yehudi Munuhin School in Inghilterra, erano amici e avevano già avuto la possibilità di suonare insieme. In età adulta, Igudesman aveva messo in piedi un trio, Triology, che poi per motivi personali legati al trasferimento degli altri due componenti, si è sciolto. Da quando è iniziata la collaborazione con Joo è stata un’ascesa continua».

Con una coppia del genere, gli aneddoti divertenti sono all’ordine del giorno. «All’ottantesimo compleanno del grande direttore d’orchestra Bernard Haitink fecero qualche sketch e alla fine Haitink si avvicinò loro e disse: “Mi avete fatto ridere talmente tanto che ad un certo punto ho pensato che sarei morto proprio il giorno del mio compleanno!”.»

Ormai si esibiscono in tutto il mondo, la loro agenda è foltissima ma se avessimo la possibilità di darci un occhiata troveremmo qua e là dei buchi con una dicitura emblematica: creative time. «Studiano moltissimo e si ritagliano dei periodi nel corso dell’anno di una ventina di giorni per elaborare nuovi sketch. Si ispirano a tutto, ai fatti quotidiani, ai film di Woody Allen, ai viaggi che li portano nei luoghi più lontani».

E così sarà anche per la loro prossima fatica. «Questo nuovo spettacolo è interamente dedicato ai canti natalizi. Ci saranno Jingle Bells e Silent night mescolati a canti gioiosi della tradizione ebraica che riprendono perfettamente il clima natalizio. L’intento del duo è anche quello di trasmettere durante gli spettacoli messaggi importanti come la possibilità di dialogo tra culture anche molto diverse e all’apparenza incompatibili».

Igudesman & Jooin A Little Silent Night Music Teatro Dal Verme (2 dicembre)