Tutto quello che vuoi

In Cinema

“Tutto quello che vuoi” racconta con intelligenza l’incontro esilarante ed affettuoso tra un giovane coatto senza arte né parte e un poeta in età, ancora arzillo ma bisognoso di compagnia. Insieme ad altri ragazzi andranno a caccia di un misterioso tesoro di guerra, tornando a mani vuote ma con la certezza di aver capito molto di sé e delle relazioni umane. Un film scritto e diretto con misura, e interpretato da volti nuovi e nomi noti, come il regista di “Sacco e Vanzetti” e Donatella Finocchiaro

Tutto quello che vuoi è il terzo film da regista di Francesco Bruni. Una commedia, proprio come il suo esordio Scialla!, grande successo di qualche anno fa. E come Scialla!, è un tentativo di dar voce a chi oggi a vent’anni, ma senza pensare che i giovani abbiano sempre ragione e senza ritenere che gli adulti debbano per forza essere saggi. Protagonisti sono qui il ventenne Alessandro (Andrea Carpenzano) e l’ottantenne Giorgio (Giuliano Montaldo). Il primo è un ragazzotto ignorante e rabbioso, infelice e un po’ stordito, il secondo un grande poeta dimenticato e un elegante signore dalla mente un po’ smarrita.

Ma il loro incontro non sembra avvenire sotto le migliori premesse. Alessandro, che ha smesso di studiare, non lavora e passa le sue giornate a ciondolare in giro con gli amici (senza coltivare interessi e forse nemmeno sogni), viene costretto dal padre ad accettare un lavoro, da badante o quasi, a casa dell’anziano Giorgio. Che in realtà è perfettamente autosufficiente, ha solo bisogno di compagnia per alcune ore al giorno, in particolare nelle sue passeggiate pomeridiane. La sua mente, a tratti lucidissima, in lunghi momenti della giornata appare come avvolta nella nebbia, incapace di distinguere volti e nomi, ricordi vicini e memorie lontane. Così il rapporto nasce così sotto il segno della più totale incomprensione.

 

La distanza anagrafica, e soprattutto culturale, fra i due appare una sorta di abisso insormontabile, cosa che risulta evidente durante le prime, surreali passeggiate insieme, scandite da dialoghi in puro stile nonsense. Ma poco a poco le cose cambiano, i due mondi si avvicinano, trovano il modo di comunicare. L’affiorare progressivo nella mente dell’anziano di una manciata di ricordi molto precisi e legati a un episodio della sua adolescenza, durante la Seconda Guerra Mondiale, da un certo punto in poi dà vita a una sorta di caccia al tesoro, che porterà i nostri eroi a mettersi in viaggio, insieme agli amici più stretti del ragazzo, fra Pisa e l’Appennino, sulle tracce del passato ma soprattutto alla ricerca di un senso pieno del presente.

Francesco Bruni, che ha tratto ispirazione da un libro uscito per Garzanti qualche anno fa, Poco più di niente di Cosimo Calamini, aggiungendo poi l’esperienza personale di un padre anziano che si ammala di Alzheimer, ha così scritto una bella sceneggiatura, garbata e intelligente, capace di rivendicare l’importanza dei sentimenti senza cadere nel sentimentalismo, di far ridere e sorridere senza bisogno di inseguire a ogni costo la situazione comica, quella battuta che si vorrebbe sempre irresistibile, ma troppo spesso nel cinema italiano di oggi finisce solo con l’essere scontata. Che sia un bravo sceneggiatore non c’era bisogno di dimostrarlo, dopo le tante ottime prove a fianco di Paolo Virzì e Mimmo Calopresti, ma scrivere un film e anche dirigerlo non è affatto la stessa cosa, e lo sanno bene i tanti autori di copioni che si cimentano nella regia con risultati decisamente deludenti.

Il Bruni regista, invece, non delude affatto: si rivela capace di mettersi al servizio di una buona storia con umiltà e sincerità, trovando il ritmo giusto, evitando la retorica, scegliendo un cast perfetto e dirigendolo nel modo giusto. L’idea di scritturare il grande Giuliano Montaldo (regista di film come Sacco e Vanzetti e L’Agnese va a morire) nei panni dello svagato e malinconico Giorgio è di quelle talmente fortunate da apparire miracolose, ma anche i giovani (oltre ad Andrea Carpenzano, da citare almeno Emanuele Propizio e Riccardo Vitiello) se la cavano benissimo. Riescono ad essere verosimili e buffi, teneri e sbruffoni, picareschi e commoventi. Senza dimenticare Donatella Finocchiaro in un ruolo di contorno divertente, appena un pizzico piccante. Insomma, un bel film sulla memoria e sul presente, sull’essere giovani e sul diventare vecchi, sul partire alla ricerca di un tesoro e trovare semplicemente la vita.

Tutto quello che vuoi di Francesco Bruni, con Giuliano Montaldo, Andrea Carpenzano, Arturo Bruni, Donatella Finocchiaro, Antonio Gerardi, Emanuele Propizio