Gary Oldman è un Churchill da Oscar

In Cinema

Maggio 1940, il momento più buio della storia dell’Europa recente, quando le armate di Hitler sembravano invincibili. In Inghilterra re Giorgio VI sceglie il non certo amato leader conservatore per riunire e salvare il paese, in serio pericolo. E lui ci riesce, con la forza dell’orgoglio, della politica e della parola. Tutto questo ricostruisce Joe Wright in “L’ora più buia”, che ha già regalato al suo eccellente protagonista il Golden Globe, collocandolo in pole position per la statuetta d’oro. Ottimo anche il resto del cast, da Kristin Scott Thomas a Lily James, da Ronald Pickup, a Ben Mendelsohn

 Maggio 1940. L’avanzata nazista sembra inarrestabile. Il Belgio è caduto, la Francia allo stremo, l’esercito inglese in gran parte finito nella trappola infernale di Dunkerque. Il primo ministro Neville Chamberlain ha dato le dimissioni e al suo posto re Giorgio VI è costretto a malincuore a nominare un politico che non gli va giù, ma che sembra l’unico in grado di formare un governo in un momento tanto drammatico: il conservatore Winston Churchill. Oltre al re, sono in tanti a detestare il corpulento e sgraziato sir Winston, ma lui riuscirà prima a incassare il voto dell’intero parlamento, laburisti compresi, e poi a conquistare la fiducia dell’intero paese. Una Gran Bretagna impoverita e spaventata, chiamata a scegliere fra l’armistizio con la Germania nazista (in nome di un pacifismo a oltranza, quanto mai pericoloso di fronte alle folli mire espansionistiche di Hitler) e il proseguimento di una guerra feroce in cui gli inglesi rischiano di rimanere soli e incapaci di difendere i confini del proprio paese. Una scelta epocale, in uno dei momenti più bui nella storia dell’Europa.

Com’è andata a finire lo sappiamo: Churchill ha sbaragliato prima gli avversari interni e poi quelli esterni, mobilitando una nazione intera e guidandola alla vittoria contro Hitler. La mancanza di qualunque effetto sorpresa non rovina però la visione di questo L’ora più buia, film energico e avvincente, girato come un thriller politico, tutto in interni, con una scelta quasi claustrofobica che esalta l’eloquio travolgente e inconfondibile del suo protagonista, interpretato da un ottimo Gary Oldman che per questa prova ha appena vinto il Golden Globe Award come miglior attore drammatico mettendosi seriamente in corsa per la massima statuetta.

Il londinese Joe Wright (Espiazione, Anna Karenina) torna dietro la macchina da presa con il preciso intento di cimentarsi con la Storia. ma senza l’intenzione di costruire un puro e semplice biopic. In qualche modo, sembra voler mostrare in interni quello che Christopher Nolan, pochi mesi fa, ci ha mostrato fra terra, mare e cielo nel magnifico Dunkirk. Comunque sceglie di andare sul sicuro, allineando una sceneggiatura impeccabile, un’accurata ricostruzione d’epoca, una schiera di attori fantastici, da Kristin Scott Thomas nei panni di Clementine, la moglie di Churchill a Lily James in quelli della fidata segretaria, da Ronald Pickup nel ruolo di Chamberlain a Ben Mendelsohn in quello di re Giorgio VI.

E poi c’è lui, il vero effetto speciale: Gary Oldman, impressionante e irriconoscibile (anche grazie a tre ore quotidiane di trucco). Inglese, sessantenne, Oldman vanta una carriera di tutto rispetto su entrambe le sponde dell’Atlantico (“nominato” all’Oscar nel 2011 per La talpa, dove faceva George Smiley) e non poteva certo sottrarsi a una sfida che farebbe gola a qualunque attore, e che prima di lui avevano accettato interpreti del calibro di Richard Burton, Albert Finney e Michael Gambon: quella di impersonare una vera e propria icona della storia europea, ma anche e soprattutto un uomo straordinario, un personaggio decisamente “bigger than life”, capace di incarnare tutto il meglio (e a tratti anche il peggio) della passione per la politica e per la parola, usata come un’arma quanto mai affilata ed efficace. Come ha detto Oldman nel discorso di ringraziamento alla cerimonia di consegna dei Golden Globe, «L’ora più buia è un film che illustra in modo evidente quanto le parole e le azioni che ne conseguono possano cambiare il mondo. E oggi, come allora, il mondo ha bisogno eccome di cambiamento!»

l'ora più buia

L’ora più buiadi Joe Wright, con Gary Oldman, Kristin Scott Thomas, Ronald Pickup, Lily James, Ben Mendelsohn