Kandace Springs, occhi soul e anima jazz

In Musica

Con tanto di chioma arruffata e voce suadente, Kandace Springs ha incantato il pubblico della Salumeria della Musica lo scorso lunedì 7 novembre, portando una goduta sfumatura di Nu Soul all’interno del ricco cartellone del JazzMi Festival

Immaginatevi una bella atmosfera intima, la luce soffusa, il tintinnare dei bicchieri di vino, il locale che gradualmente si riempie, il brusio sommesso del pubblico in attesa: sul palco una luce illumina la batteria, il contrabbasso e il piano a coda che, insieme a un Rhodes solitario sul proscenio, rappresenta l’unico strumento armonico della serata. L’ingresso sul palco segue la linea di questa stessa semplicità, con la sezione ritmica che prepara la scena alla cantautrice di Nashville. Il sorriso di Kandace Springs, sotto la leggera scia di lentiggini e la fitta nube di ricci, illumina la scena della Salumeria della Musica in occasione del JazzMi Festival.

L’artista prende posto al piano: il sinuoso incedere di Novocaine Heart ha già coinvolto il pubblico e la voce agile e morbida della Springs disegna le melodie sulla solida griglia ritmica dei due giovani musicisti alle sue spalle. Il repertorio in scaletta è composto per la maggior parte da brani tratti dal suo primo album Soul eyes: il disco, uscito lo scorso luglio per la Blue Note Records, ha visto la partecipazione di una corolla di straordinari professionisti, tra cui spiccano i nomi di Terence Blanchard alla tromba, Vinnie Colaiuta alla batteria e il tocco eccellente del produttore Larry Klein, a sostegno del già meritevole talento della ventisettenne figlia d’arte.

La freschezza del sound di Kandace Springs consiste soprattutto nell’unire con grande naturalezza i colori del jazz con i contenuti intensi e accorati del soul, senza dimenticare le tradizionali radici country della città in cui è nata e cresciuta e delle quali sembra andare molto fiera: «I’m a ‘country’ girl», afferma ridendo, mentre si presenta al pubblico.

Talk to me, prodotto dalla raffinata penna di Jesse Harris (già collaboratore di Norah Jones), crea un’atmosfera incantevole, con la sua disarmante essenzialità, mentre Thought it would be easier, eseguita al Rhodes, viene arricchita da un saporito solo di batteria. Non mancano i momenti di funk più sprezzante, come nel brano The world is a ghetto. La Springs ha piena padronanza anche del linguaggio strettamente jazzistico, come dimostra nell’esecuzione del suo standard preferito Soul eyes (title track dell’album), della bellissima Solitude di Duke Ellington, del clima latin di How insensitive, o del momento solo strumentale di Chicago Blues di Oscar Peterson, pezzo al quale Kandace si dice estremamente legata. Costituisce un capitolo a parte il medley in omaggio a Prince: la “pupilla” del compianto principe del Pop si siede nuovamente al Rhodes per eseguire The beautiful ones e Stay with me di Sam Smith, il “brano galeotto” che aveva favorito l’incontro dei due musicisti. Questa parentesi pop, reinterpretata in chiave personale e naturalissima dalla cantante, mostra chiaramente come la Springs sia in grado di risultare credibile in qualsiasi linguaggio musicale vada a toccare.

La risultante di questo grande abbraccio tra generi diversi riflette proprio ciò che sta accadendo al jazz tra gli emergenti e non solo: la musica si evolve, si arricchisce di nuove suggestioni e la Direzione artistica di JazzMi sembra averne tenuto conto, presentando in cartellone una line up di artisti affermati e di giovani talenti che si divertono a sperimentare (che potete trovare qui). Il Festival, prodotto da Ponderosa Music & Art e supportato dal Comune di Milano e dalla Regione Lombardia, sta portando in città un’ondata di eventi sotto il comune denominatore del jazz, tra gli epicentri del Teatro dell’Arte e Blue Note. Saranno previsti fino a martedì 15 novembre non solo concerti, ma anche mostre, presentazioni di libri e conferenze: «questi primi giorni hanno visto già una larga partecipazione del pubblico», afferma Luciano Linzi, poco prima dell’esibizione della Springs alla Salumeria, «ci auguriamo davvero che il Festival continui a raccogliere questo consenso».

Video © Vittoria Polacci
Immagine di copertina © Kandace Springs Official

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