Grazie a Naomi e a “nonna Susan” la piccola Ray diventerà ragazzo

In Cinema

“3 generations” di Gaby Dellal ha il merito di affrontare il delicato tema della scelta trans e del cambiamento di sesso, in un film diretto a un pubblico vasto: ma forse proprio per questo lo fa in una chiave rosa, a tratti fin troppo comica. Così, mentre la giovanissima Elle Fanning dà il meglio di sè, e la Watts tiene il centro della scena, la Sarandon finisce per soccombere alle troppe battute

3 Generations – Una famiglia quasi perfetta, (titolo originale, About Ray), passato alla Festa di Roma e ora in uscita, è il quarto film della regista londinese Gaby Dellal. “A family in transition” recita la locandina del film, perché è la storia di una singolare famiglia newyorkese che deve affrontare una grande sfida: sostenere la scelta della piccola Ray (Elle Fanning) di intraprendere il lungo percorso per diventare un ragazzo. Lei ha solo sedici anni, ma sa da sempre di essere nato in un corpo sbagliato: e ora desidera solo diventare normale. Maggie (Naomi Watts), sua madre, donna complicata che non riesce a costruire relazioni durature, dovrà fare i conti col suo passato amoroso per riuscire a garantire a Ray il consenso legale del padre, che ha costruito una nuova famiglia lontano da loro, per iniziare la terapia ormonale. Poi c’è Dolly (Susan Sarandon), la nonna, mater familias carismatica e forte: ama da una vita la sua compagna Frances (Linda Emond), e vive con lei in una grande casa con Maggie e Ray. E ora non riesce a capire perché la nipote non possa “semplicemente essere una lesbica”.

Film come questi sono importanti, perché c’è bisogno di portare al pubblico una tematica delicata come la transessualità, raccontando una storia di sofferenza e cambiamento a un pubblico ampio e variegato per combattere i pregiudizi legati all’ignoranza. Date le premesse, quindi, stupisce quanto il film non parli affatto di Ray, del suo punto di vista sul mondo o dell’essere transessuale, troppo preoccupato forse di dipingere le reazioni della gente nei suoi confronti.

Ci sono piccoli cenni del disagio di Ray nella vita di tutti i giorni, è vero, come l’imbarazzo di andare in un bagno pubblico o il desiderio ossessivo di cambiare scuola per iniziare una nuova vita; ma anziché creare dibattito, il film si limita a mettere in scena una storia tutto sommato già vista, che ruota attorno alla difficoltà della madre Maggie nel rintracciare Craig (Tate Donovan), il padre di lei/lui.

Se togliamo la “fichissima” famiglia, creata un po’ in laboratorio, fatta di una mamma-etero incasinata, una nonna-lesbica mattacchiona e un adolescente-trans problematica/o, 3 Generations è la consueta commedia politically correct ambientata a Manhattan in autunno, con una musica rassicurante, e la struttura narrativa classica dei road movie. Il viaggio deve essere intrapreso per ottenere la firma di Craig, e al centro di questo percorso scivolano più spesso i dubbi di Maggie, la sua vulnerabilità, la sua paura di sbagliare piuttosto che i desideri di Ray.

L’interpretazione di Elle Fanning è sorprendente, convince, dà spessore al personaggio senza mai suggerire l’idea di una caricatura o di un travestimento, merito anche di un gran lavoro dell’attrice sul controllo della voce. Invece l’immensa Susan Sarandon è offuscata dal ruolo forzatamente comico che le è stato cucito addosso, e soccombe sotto i colpi di battute facili, da show tv. In generale c’è qualche gag e qualche sottolineatura di troppo (per esprimere il suo disagio Ray urla cose tipo “I’m not having a shitty day mom, I’m having a shitty existence!”), e sviste come la mamma di Ray che si rivolge ancora per sbaglio al figlio con pronomi femminili, quando è evidente che la decisione di Ray è stata presa tanto tempo prima, dopo incontri tra familiari e psicologi, psichiatri e quant’altro.

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Insomma si parla di un’esperienza forte, ma filtrata attraverso una chiave rosa, forse scelta per essere digerita meglio dal grande pubblico, ma che così risulta priva di quell’eleganza che ci si poteva aspettare dalla scrittura al femminile di Gaby Dellal e Nikole Beckwith.

3 generations di Gaby Dellal, con Naomi Watts, Susan Sarandon, Elle Fanning, Tate Donovan, Linda Emond